Il governo: “la TAV si farà, se necessario con la forza”
Il governo è stato chiaro: la TAV Torino-Lione si farà, non è più tempo di discutere. E, dietro l’avviso “non saranno più tollerate violenze”, ha lasciato intendere che, contro chi ostacolerà i lavori (blocchi stradali, invasione delle aree di cantiere, occupazione di stazioni) si useranno la violenza e la repressione, anche ricorrendo all’esercito e a leggi speciali. Non una sola parola, invece, a giustificazione dell’utilità dell’opera.
La Corte dei Conti: “la TAV crea voragini nel debito pubblico”
Eppure la Corte dei Conti, nella sua impietosa relazione (Delibera n. 25/2008/G) sui debiti accollati allo stato per la realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, lamenta uno spreco di 43 miliardi (un’intera manovra ‘Salva Italia’!).
Le cause? Scarsa trasparenza amministrativa e contabile, inattendibilità delle entrate previste, sottostima dei costi, regime di irresponsabilità delle decisioni (chi le assume non ne risponde), ‘patologiche tendenze’ a scaricare costi sproporzionati sulle future generazioni per opere della cui utilità beneficia solo chi le realizza, dispersione improduttiva di risorse, contratti inutilmente aleatori, e così via. Nel rimarcare che le soluzioni finanziarie adottate avrebbero dovuto essere fermate prima di produrre buchi di bilancio, la Corte raccomanda al ministro dell’economia e delle finanze interventi per evitare le patologie riscontrate.
Insomma, o la Corte dei Conti è un covo di eversivi No-TAV, oppure l’alta velocità è davvero un sistema che crea voragini nel debito pubblico e arricchisce solo chi la realizza.
No ad una cattedrale dello spreco: si investa sulle priorità
Oggi il progetto TAV si è ridotto al solo tunnel di base, proprio l’intervento più costoso e inutile; tutti gli altri interventi, infatti, sono rinviati al 2023 purché, nel frattempo, il traffico merci registi un forte incremento. Visto che le mirabolanti previsioni di crescita del traffico merci sono già seccamente smentite dal continuo e inesorabile calo degli ultimi 10 anni, il tunnel rischia di restare inutilizzato per sempre: una vera cattedrale dello spreco.
La nuova TAV, tra l’altro, non sarebbe nemmeno ad Alta Velocità: essendo quasi tutta in galleria, la velocità massima sarà di 220 km/h, con tratti a 160 e 120 km/h. E nemmeno ad alta capacità! Per effetto del transito di treni passeggeri e merci, infatti, la capacità della nuova linea ferroviaria Torino-Lione sarebbe quasi identica a quella della linea attuale, largamente sottoutilizzata.
Studi scientifici mostrano che la TAV non è giustificata dalla domanda di trasporto. Dal 2000 al 2010 il traffico merci tra Francia e Italia (strada+ferrovia) è sceso da 49,7 a 42,5 milioni di t/anno e quello Torino–Lione da 18,7 a 13,5 milioni di t/anno. Anche i vantaggi sbandierati (spostare merci dalla strada alla ferrovia) sono pura propaganda, visto che il governo non ha alcuna politica che punti a questo obiettivo e, anzi, si discute di raddoppio del tunnel autostradale.
Perché non attuare, dunque, gli interventi davvero indispensabili, quelli nel nodo di Torino dove la velocità media dei treni regionali è di 60 km/h?
Modernizzare il paese investendo nelle opere strategiche
In un periodo di crisi economica è fondamentale scegliere le opere veramente prioritarie. La TAV Torino-Lione è stata pensata più di 20 anni fa e in questi anni è cambiato il mondo: il traffico merci via terra si è spostato in direzione nord-sud, riducendo di molto quello est-ovest (più economico via mare).
Investendo in un’opera inutile si sottraggono risorse ad altri settori strategici: sicurezza sismica ed idrogeologica, trasporto pendolare e urbano, riqualificazione energetica degli edifici, energie rinnovabili, sostegno al lavoro giovanile, riduzione del carico fiscale, ricerca e innovazione tecnologica, piccola e media impresa, cultura. Le nostre considerazioni non scaturiscono da una contrapposizione ideologica: siamo per la modernizzazione del paese e, proprio perciò, per investire nelle opere che servono davvero.
La violenza si combatte col dialogo, non con la forza
Lo scontro in atto in Val Susa tra istituzioni nazionali e popolazione locale ha superato il livello di guardia. Legambiente prende le distanze da ogni forma di violenza, nella consapevolezza, tuttavia, che non è sufficiente deprecare la violenza se non si fa nulla per evitarla.
Non la si può evitare se non si parte dalla comprensione che gli episodi di violenza sono alimentati proprio dall’esasperazione che scaturisce innanzitutto dalla chiusura al dialogo mostrata dalle istituzioni. La protesta di un’intera valle non può essere ridotta a questione di ordine pubblico!
La TAV è una questione nazionale: colpisce tutti gli italiani
La voragine finanziaria della TAV trasferirà altre risorse dai cittadini alle grandi imprese e costringerà il governo a tagliare altri treni pendolari, a spremere ancora lavoratori e pensionati, ad aumentare IVA e tasse, a ridurre welfare e servizi pubblici, a imporre nuovi sacrifici ai più deboli. Per questo l’opposizione alla TAV non riguarda solo la Val Susa, ma tutti gli italiani.
La politica e il governo ascoltino: si rivaluti la TAV, in una sede scientifica
La contrapposizione può essere superata solo da una politica lungimirante e coraggiosa. Si applichi a questa grande opera lo stesso coraggio e prudenza dimostrati con il Ponte sullo Stretto e le Olimpiadi, due progetti inutili e a rischio finanziario, esattamente come la TAV.
Il Governo ascolti le autorevoli voci del mondo scientifico, istituendo una sede scientifica che valuti l’opera alla luce delle mutate condizioni economiche e geopolitiche all’interno di una scala di interessi prioritari per la Nazione.
Documentazione sul sito Legambiente Carrara
Per sostenere questa battaglia di civiltà con la forza di solide argomentazioni, Legambiente Carrara mette a disposizione sul suo sito una sezione ricca di documenti e di video, ivi comprese le argomentazioni dei SÌ-TAV, la cui ideologica inconsistenza emerge immediata.
Carrara, 10 marzo 2012
Legambiente Carrara
Per saperne di più (oltre al sito www.notavtorino.org):
Sull’insieme delle motivazioni di opposizione:
Breve storia dell’Alta Velocità in Italia (di Claudio Cancelli) (31/3/2004)
Altre 150 brevi ragioni tecniche contro il TAV in Val di Susa (16/1/2011)
Repliche tecniche a luoghi comuni pro-TAV (Tartaglia smonta Esposito) (25/11/2010)
Sui documenti specifici relativi ai progetti più recenti:
Progetto definitivo per la Galleria de La Maddalena di Chiomonte, a servizio del tunnel di base (17/5/2010)
Progetto preliminare per la porzione italiana della tratta internazionale (10/8/2010)
Progetto preliminare per la tratta nazionale italiana (28/3/2011)
Altri articoli e video sulla TAV:
Il corridoio Lisbona-Kiev è morto (22/3/2012)
TAV, Luca Mercalli risponde ai 14 punti del governo (15/3/2012)
Valsusa risponde al governo: 14 motivi per non fare la Torino-Lione (14/3/2012)
Appello “Oltre la Val Susa, le priorità” (13/3/2012)
Le 14 domande al governo sulla Tav (Paolo Cacciari) (13/3/2012)
Le 14 ragioni del governo Monti per il sì alla TAV (9/3/2012)
La Grande Opera pubblica e il capitalismo finanziario (di Guido Viale) (4/3/2012)
Alta velocità o alta voracità? (VIDEO di M. Travaglio) (2/3/2012)
Pro TAV e No TAV a confronto al Politecnico di Torino (VIDEO) (4/11/2011)
TAV: giornali black col cervello in bloc (VIDEO di Marco Travaglio) (4/7/2011)
Perché sì al TAV: intervista a B. Giachino e R. Cota (VIDEO) (23/10/2011)
Perché NO al TAV Torino-Lione (31/8/2011)
La Corte dei Conti sulla TAV: costi spropositati, sprechi, irresponsabilità (21/11/2008)
TAV: le ragioni liberali del NO (16/4/2007)