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Caso polveri. Il giudice ha deciso: sconfitta l’arroganza del Comune

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Il giudice Ermellini ha emanato l’ordinanza conclusiva della lunga vicenda processuale
, avviata nel 2006 da Comitato SOS Carrara, Legambiente, UPPI e altri cittadini contro il Comune, per ottenere misure concrete di riduzione delle polveri sottili che da oltre un decennio soffocano la città.

Nello specifico, in quest’ultimo procedimento chiedevamo al tribunale di nominare un commissario ad acta che –sostituendosi al sindaco– desse piena attuazione alle 11 disposizioni date nel 2008 dal giudice Bartolini.

 

Il Comune: inadempiente e bugiardo

Nella sua ordinanza il giudice Ermellini, considerato espressamente che non sussistono plausibili ragioni di dissenso dalle conclusioni del CTU (dott. Andrea Lomi), riconosce innanzitutto che il Comune ha dato «attuazione solo in misura parziale» all’ordinanza Bartolini.

Con ciò il Comune –che ha sempre sostenuto d’aver pienamente attuato le disposizioni del tribunale– è stato riconosciuto non solo inadempiente, ma anche bugiardo.

 

I poteri limitati del giudice ordinario

Stabilite le piene ragioni dei cittadini (come punto per punto argomentato nella relazione del CTU) e dunque l’obbligo del Comune ad ottemperare alle disposizioni dell’ordinanza Bartolini, il giudice sottolinea che è suo compito individuarne le modalità di attuazione, ma evidenzia che i poteri conferitigli dalla legge sono molto circoscritti.

In parole povere, il giudice ordinario può imporre alla Pubblica Amministrazione solo l’esecuzione di attività materiali; non può imporle, ad esempio, di prendere provvedimenti, emanare ordinanze o altri atti che rientrano nell’attività discrezionale della P.A.

 

L’esecuzione coatta dell’adeguamento dell’impianto di lavaggio camion

Ciò premesso, il giudice ordina l’esecuzione coatta, a spese del Comune, dell’adeguamento dell’impianto di lavaggio di Torano, affidandola all’Ufficiale Giudiziario, con l’assistenza tecnica del CTU.

Il progetto, della ditta Tesimag, ha un costo di 60.000 € e prevede un lavaggio differenziato secondo il tipo di camion in arrivo, che sarà riconosciuto automaticamente da un sensore magnetico.

Per i camion dei blocchi sarà mantenuto l’attuale sistema (solo lavaruote), ridistribuendo i getti idrici e inserendo ugelli a ventaglio (proprio quelli che suggerivamo da anni).

Per i camion dotati di cassone, invece, saranno aggiunte nuove colonne verticali con ugelli, per il lavaggio delle fiancate e del portellone.

 

Respinte le altre richieste, per mancanza di potere del giudice

Come già accennato, per le altre disposizioni Ermellini sottolinea che il giudice ordinario non ha il potere di prescriverne le modalità d’attuazione, in quanto rientra nella potestà discrezionale della Pubblica Amministrazione scegliere le specifiche procedure attuative.

Respinge pertanto la nostra richiesta di commissario ad acta che dia concreta attuazione alle altre disposizioni.

Visto che quest’ultimo aspetto è intenzionalmente travisato, va rimarcato che resta fermo l’obbligo del Comune ad ottemperare anche alle altre disposizioni dell’ordinanza Bartolini. Il giudice, infatti, si è solo dichiarato incompetente a precisarne le modalità.

Il giudice, infine, condanna il Comune al pagamento delle spese processuali, comprese quelle di CTU. Per il resto, ogni parte in causa deve pagare i propri avvocati.

Ringraziamo perciò di cuore, anche a nome dei cittadini carraresi, gli avvocati Macchiarini e Pasquali, senza il cui patrocinio gratuito non avremmo potuto permetterci di affrontare la lunga vertenza giudiziaria.

Il Comune, invece, non ha alcun problema economico, visto che a pagare non sono gli amministratori inadempienti, ma tutta la cittadinanza.

 

Il nostro giudizio: una grande conquista dei cittadini

Considerato che la misura principale per ridurre le polveri sottili è la pulizia dei camion del marmo, l’ordinanza è una grande conquista dei cittadini e una sonora sconfitta per tutta l’Amministrazione, che in questi anni ha respinto con ostinazione l’adeguamento dell’impianto di lavaggio.

Ancora oggi, dopo l’ordinanza d’esecuzione coatta, il sindaco dichiara che ritiene inefficace il miglioramento dell’impianto e che presenterà ricorso sia per il costo dell’intervento sia perché l’impianto adeguato resterebbe in funzione solo per pochi mesi: peccato che si tratti di un ritornello che ripete ormai da anni.

Quanto alla motivazione dei costi, è bene che i cittadini sappiano che il sindaco ha già speso più soldi (dei cittadini) in avvocati di quanti ne servano al miglioramento dell’impianto. Continui pure a dilapidare malamente i soldi dei cittadini, ma forse non ha ben capito che l’esecuzione coatta disposta dal giudice significa che l’intervento sarà comunque fatto, con o contro la sua volontà.

 

Le nostre perplessità: la materia giuridica è controversa

Con la sua ordinanza il giudice Ermellini non ha respinto solo la richiesta di commissario ad acta, ma ha anche dichiarato l’impotenza del giudice ordinario a costringere la Pubblica Amministrazione ad adempiere ad un’ordinanza del tribunale e, nel caso specifico, ad adottare misure urgenti a tutela della salute, riconosciuta dalla Costituzione come diritto fondamentale.

Naturalmente, considerata anche la nostra incompetenza in materie giuridiche, abbiamo pieno rispetto dell’ordinanza del giudice.

Non possiamo tuttavia esimerci dall’osservare che, al primo processo, il giudice aveva ampiamente motivato la piena facoltà del giudice ordinario di ordinare specifiche azioni alla pubblica amministrazione e che tale conclusione era stata condivisa dal collegio giudicante del tribunale di Massa, che ha respinto il ricorso del Comune.

È dunque evidente che su questo punto la materia giuridica è controversa. Ci riproponiamo pertanto di svolgere approfondimenti ed ulteriori azioni.

D’altronde se il diritto fondamentale alla salute riconosciuto dalla Costituzione non fosse praticamente attuabile per l’inadeguatezza delle leggi italiane, ciò sarebbe motivo sufficiente per rivolgerci alla Corte europea onde ottenere che le lacune nazionali vengano colmate.

 

Le nostre azioni: proseguire fino alla soluzione del problema polveri

L’adeguamento dell’impianto di lavaggio è una conquista di primaria importanza, ma deve essere accompagnato da altre misure, per evitare che la sua efficacia sia vanificata.

È evidente, ad esempio, che nell’adeguamento coatto dell’impianto ordinato dal giudice, espressamente finalizzato a lavare in maniera differenziata i camion dei blocchi da quelli dotati di cassone, è implicita la necessità che l’obbligo di lavaggio sia esteso ai camion dei blocchi (oggi esonerati).

A tale scopo il sindaco potrà adottare i provvedimenti che ritiene più opportuni (ordinanza, divieto di transitare a lato dell’impianto, ritiro dell’autorizzazione ai camion che non sottoscrivano tale impegno, pagamento di un sostanzioso contributo per la pulizia continua della strada, ecc.), ma il fine dovrà comunque essere raggiunto.

In caso contrario, infatti, i camion dei blocchi, con i pneumatici carichi di fango, insozzerebbero la strada a valle dell’impianto, sporcando di nuovo gli altri camion, appena usciti dal lavaggio. Sarebbe una vera follia.

Tuttavia l’esperienza pregressa ci fa temere che, ammesso che il sindaco dichiari la disponibilità formale a tale soluzione, si premurerà poi di prendere tempo fino all’apertura della strada dei marmi, eludendo di fatto il suo dovere. Avremo dunque molto da fare per contrastare ogni strategia dilatoria.

Così come, ordinando il posto permanente di controllo camion, il giudice Bartolini intendeva un posto in cui la polizia municipale controllasse sistematicamente la pulizia dei camion e il rispetto della relativa ordinanza, non certo un luogo in cui i vigili sostassero passivamente osservando il transito dei camion.

Per ottenere risultati concreti sarà dunque necessario un lavoro costante di stimolo, critica, proposta, controllo. È l’impegno che ci assumiamo, fino a che il problema delle polveri sottili non sarà risolto.

Carrara, 17 marzo 2011
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

La strategia del Comune sulle polveri: un disastro per la città (7/2/2011)

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

La politica del sindaco sulle polveri sottili è criticata con ironia in:

Assegnato al sindaco Zubbani il premio “Angelo dei camionisti” (31/12/2008)

Le ordinanze locali (sindaco e tribunale) relative a polveri sottili, camion e cave:

Caso polveri. Il giudice ha deciso: sconfitta l’arroganza del Comune (17/3/2011)

 Ordinanza Pulizia Camion e Cave n. 35457/2005.pdf (82 KB)

Processo polveri sottili: il testo dell’ordinanza del giudice Bartolini, le disposizioni impartite al comune (24/4/2008)

Polveri sottili, una sentenza storica. Sintesi ragionata (3/5/2008)

  Ordinanza fermo camion dopo 3 superamenti PM10 (n. 13848/2007) (98 KB)

Su come il comune ha eluso la disposizione del giudice sulla sospensione dell’asportazione dei ravaneti:

Controversia sulla disposizione del giudice Bartolini di sospendere l’asportazione dei ravaneti per ridurre i camion e il PM10 (29/8/2010)

Sulla politica ingannevole del comune per evitare l’adozione di misure di riduzione delle polveri sottili:

La strategia del Comune sulle polveri: un disastro per la città (7/2/2011)

La Provincia mantenga la centralina della Lugnola; l’ARPAT corregga i dati sottostimati del PM10 (1/2/2011)

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme? (24/1/2011)

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Bilancio della trattativa sulle polveri: il sindaco risponde no a tutte le misure (27/3/2010)

Tonelli non crede alla centralina della Lugnola. Ma è davvero impazzita? (8/3/2010)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

Assegnato al sindaco Zubbani il premio “Angelo dei camionisti” (31/12/2008)

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

Polveri sottili: l’intervento di Legambiente al consiglio comunale straordinario (9/9/2008)

La Regione controlli il finto piano del Comune di Carrara contro le polveri sottili (20/2/2008)

Lugnola: lavaggio forsennato per imbrogliare la centralina ed evitare il fermo camion (15/11/2007)

L’intenso lavaggio stradale alla Lugnola: eccesso di zelo o tentativo di imbrogliare la centralina del PM10? (20/6/2007)

Lavaggio stradale alla Lugnola: un patetico trucco per ingannare la centralina e i cittadini (19/4/2007)

Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

Camion con scaglie sporgenti: in un solo giorno 50 violazioni (come i camion multati in due anni e mezzo) (8/9/2011)

La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)

La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)

Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)

Ecco i dati dei controlli sui camion del marmo. La polizia chiude gli occhi? (21/3/2011)

Lettera aperta alla comandante: la Polizia municipale non riconosce l’ordinanza comunale? (22/10/2010)

Polizia municipale: perché non dà il suo contributo a ridurre le polveri sottili? (19/10/2010)

Cassoni a tenuta. La polizia ammette: per 3 anni nessun controllo; adesso iniziamo (col sistema più inefficace e ingiusto) (20/3/2009)

 


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