Al Dirigente del settore marmo Marco Tonelli
Oggetto: Cava 176-La Piana C. Richiesta d’intervento per rimozione terre e sistemazione piazzale e ravaneto.
Facendo seguito alla segnalazione relativa alla cava 175-La Piana A, si invia la presente segnalazione, relativa ad inadempienze ancor più gravi compiute nelle immediate vicinanze.
Premesso che
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già nel 2005 la cava 176-La Piana C ha ignorato le ripetute richieste verbali di ripristinare il corretto assetto geomorfologico del ravaneto e la regimazione delle acque;
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il 15 dic. 2005 il Settore marmo del Comune, constatato che era stato accumulato un eccessivo volume di terre con rischio di dilavamento e di frana incombente sulla sottostante strada comunale, intimava alla cava la sospensione dell’attività estrattiva di scaglie e di provvedere, invece, all’immediato smaltimento degli accumuli di terre, al ripristino delle condizioni di sicurezza idro-geomorfologica, alla regimazione delle acque superficiali e al rifacimento della strada di accesso.
Informava inoltre la cava che l’attività estrattiva avrebbe potuto riprendere solo a conclusione dei lavori di bonifica e che, in caso di inadempienza, sarebbero stati adottati provvedimenti conseguenti, quali l’esecuzione d’ufficio dei lavori con recupero delle spese, nonché la decadenza dell’autorizzazione; -
ciononostante, non solo la cava ignorava la diffida proseguendo l’attività estrattiva ma, anziché sistemare la strada di accesso, apriva una nuova rampa non autorizzata, con abbattimento di alberi;
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perciò il 23 febbraio 2006 il Settore marmo intimava alla ditta il ripristino dello stato dei luoghi in condizioni di sicurezza idrogeologica e comminava una sanzione di 3.448 €;
Visto che
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a quattro anni di distanza la cava non ha ancora provveduto ad eseguire i lavori richiesti (rimozione terre, regimazione acque, sistemazione morfologica, rimessa in pristino dello stato dei luoghi);
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la situazione dell’area è desolante:
- il ravaneto è in condizioni di totale abbandono, privo della prescritta sistemazione idrogeologica (Foto 1);
- profondi solchi d’erosione incidono l’accumulo di terre (Foto 2-4) e di detriti (Foto 5), scalzando i blocchi in esse inglobati (Foto 6), mentre le terre stesse subiscono smottamenti (Foto 7);
- a causa del dilavamento, l’intero piazzale è coperto da terre: in occasione delle piogge diventa una distesa di fango (Foto 8-9) e nei periodi asciutti una distesa di polvere (Foto 3);
- terre e detriti vengono trascinati dalle piogge, sia lungo la strada di accesso (Foto 10), sia lungo la rampa abusiva realizzata (Foto 11) ed invadono la strada comunale;
- sebbene i lavori intimati nel 2005 non siano ancora stati eseguiti, l’area viene ancora utilizzata per nuovi depositi di terre (Foto 12) e per movimentazione e prelievo di terre (Foto 13-14) da utilizzare (presumiamo abusivamente) come letto di posa di blocchi a lato della strada di accesso (Foto 15) e, forse, per il riempimento a tergo della bastionatura in blocchi adiacente alla strada di accesso (Foto 16);
Considerato che
- nel frattempo il titolare è deceduto;
- contrariamente a quanto annunciato nell’intimazione del dic. 2005, il Comune non ha provveduto ad eseguire d’ufficio i lavori (con recupero delle spese), né ha dichiarato decaduta la concessione;
Si chiede
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di intimare agli eredi l’immediata sistemazione di tutta l’area (ravaneto, piazzale), come prescritto anni fa;
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di intimare agli eredi l’immediata rimessa in pristino del piede del versante, inciso con abbattimento di alberi per realizzare la rampa abusiva;
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nel caso di inadempienza, che il Comune proceda direttamente ai lavori, con spese a carico degli eredi e avvii il procedimento di decadenza della concessione, in modo da renderla disponibile per nuovi concessionari, più rispettosi delle regole;
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più in generale, si chiede al Comune un comportamento attivo, che non tolleri abusi e inadempienze e che dia realmente e tempestivamente seguito a quanto preannunciato in caso di inadempienza, anche al fine di dare credibilità all’operato degli uffici e di evitare che perfino le intimazioni siano considerate alla stregua di “grida manzoniane” alle quali nessuno si degna di dare ascolto;
Si ricorda
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l’assoluta importanza che il Comune abbandoni il proprio comportamento di tolleranza verso abusi e inadempienze delle cave in quanto, a nostro parere, l’impunità che ne deriva è la causa primaria dell’abusivismo imperante il tutto il comparto estrattivo.
Carrara, 12 novembre 2009
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sullo smaltimento abusivo delle terre:
Smaltimento terre di cava: per smuovere il Comune ci vuole il TG (29/11/2011)
Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”
I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”
Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″
Miseglia invasa dai fanghi di cava: fino a quando? (28/12/2010)
Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)
Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)
Ponti di Vara: altri due smaltimenti abusivi di terre di cava (7/6/2009)
Via d’arroccamento Calacata: ancora uno smaltimento abusivo di terre (1/4/2009)
Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)
Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)
Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:
Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)
Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)
Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)
Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)