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Documento ARPAT: la sottostima del PM10 da parte delle centraline di Carrara

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Riportiamo il documento prodotto dall’ARPAT e pubblicato sul suo sito, in risposta alle osservazioni del Comitato SOS Carrara (riportate in coda a questo documento) che avanzavano dubbi sull’attendibilità dei dati delle centraline.
L’importanza del documento sta nell’autorevole dichiarazione che i dati del PM10 forniti dalla centralina della Lugnola, già molto elevati, sono sottostimati del 25%. Perciò la qualità dell’aria di Carrara è ancor peggiore di quanto appaia dai dati delle centraline.
I sottotitoli e il grassetto sono della nostra redazione.

Fatti di attualità – Informazioni da ARPAT


PM 10 rilevato dalle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria di Carrara
 

Con riferimento alle richieste di chiarimento apparse sulla stampa quotidiana in merito alle rilevazioni di PM10 nelle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria di Massa Carrara si forniscono le seguenti informazioni.

Le centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria sono di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, che le affida ad ARPAT per la gestione dei dati.

 

Le centraline sono automatiche, la manutenzione è affidata ad un’apposita ditta

Le centraline sono dotate di strumentazione che analizza e registra i dati relativi ai vari inquinanti, con le frequenze prestabilite, in modo completamente automatico, e altrettanto automaticamente invia i dati al centro di elaborazione presso i Dipartimenti ARPAT.

Tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le tarature periodiche dei singoli analizzatori, sono effettuati da ditta appositamente individuata dall’Amministrazione provinciale (nel caso di Massa Carrara, Project Automation S.p.A.), che provvede autonomamente con cadenze prestabilite e fissate nel contratto di affidamento.

 

L’ARPAT valuta l’attendibilità dei dati

Il compito ARPAT, pertanto, è quello di raccogliere e validare giornalmente i dati che arrivano dalle centraline, per poi inserirli nel sistema informativo e fare, in caso di superamenti, le dovute comunicazioni alle autorità competenti.

Pertanto ARPAT non ha alcuna responsabilità diretta sulla qualità dei dati prodotti, se non quella di valutarne la attendibilità e di segnalare eventuali presunte anomalie.

Proprio a tal fine, ARPAT ha adottato rigorose procedure di controllo dei dati su base mensile (per l’ozono nel periodo aprile-settembre), trimestrale ed annuale che consentono di ottenere risultati di elevata affidabilità nel rispetto dei criteri di efficienza richiesti dalle normative nazionali e comunitarie (minimo 90% dei dati validi). Tali procedure sono descritte nel sito ARPAT (http://www.arpat.toscana.it/aria/bollettino-giornaliero/ar_validazione_dati_bollettino.html).

 

In aprile installato anche un analizzatore gravimetrico delle polveri, per confrontarne i dati con quello automatico

Nel merito della questione sollevata, si fa presente che, proprio nel mese di aprile, è stato installato sopra la centralina di via Carriona un ulteriore analizzatore per le polveri, di tipo manuale gravimetrico, quindi diverso da quello automatico che opera all’interno della centralina.

Questa installazione è stata effettuata proprio allo scopo di effettuare un confronto (intercalibrazione) tra i due sistemi, e di evidenziare eventuali discordanze rispetto all’analizzatore interno ed eventuali comportamenti anomali, nonostante le periodiche tarature (l’ultima taratura dell’analizzatore delle PM10 interno alla centralina è stata effettuata in data 22 Aprile).

Questo controllo è stato concordato con il Centro Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria (C.R.T.Q.A.) ARPAT, nell’ambito di un ampio programma di verifica e calibrazione delle centraline a livello regionale.

 

Il Pm10 dell’analizzatore automatico è sottostimato del 25%

I risultati delle PM10 ottenuti con l’analizzatore gravimetrico, elaborati dal C.R.T.Q.A., sono stati resi disponibili proprio in questi giorni, ed evidenziano una discrepanza rispetto ai valori forniti dall’analizzatore automatico della centralina, che sembrano sottostimati in media del 25%.

Tale discrepanza, secondo la relazione fornita dal C.R.T.Q.A., risulta superiore alla tolleranza prevista dalla norma (DM 60 del 4 aprile 2002) per valutare l’equivalenza e la concordanza dei due metodi di misura, e per questo motivo la relazione conclude con un invito ad intraprendere misure di ulteriore verifica, taratura e manutenzione straordinaria dell’analizzatore automatico.

La relazione è in corso di trasmissione all’Amministrazione Provinciale per i provvedimenti di competenza.

Alla luce di quanto sopra esposto, quindi, nonostante le regolari tarature effettuate dalla Ditta Project, sembra che l’analizzatore automatico delle PM10 di via Carriona fornisca dati sottostimati, (e talvolta inferiori a quelli della centralina del Colombarotto), come evidenziato nell’articolo apparso sulla stampa quotidiana.

Va peraltro rilevato che, per analogia, lo stesso problema potrebbe interessare anche quest’altra centralina, dato che gli analizzatori PM10 delle due centraline utilizzano la stessa tecnologia.

 

I dati sono influenzati da diversi fattori, tra i quali la variabilità meteorologica

Si precisa altresì che:

  1. L’analizzatore gravimetrico manuale installato sulla centralina non può in alcun modo avere interferito con la misurazione dell’analizzatore automatico, con il quale non ha nessun tipo di collegamento;
  2. ARPAT non può essere considerata responsabile della produzione di eventuali dati anomali forniti dalle centraline, posto che, come detto in premessa, non ha alcuna responsabilità di gestione diretta delle centraline, che lavorano in automatico e che sono affidate a manutenzione e taratura da parte di altro soggetto; può invece (e deve) valutare criticamente i dati ottenuti e proporre o effettuare direttamente eventuali ulteriori verifiche, come appunto è stato fatto nel caso della intercalibrazione con l’analizzatore manuale;
  3. Nel merito delle concentrazioni di PM10 rilevate nelle due centraline, quella di via Carriona e quella di Colombarotto, è necessario tenere presente la molteplicità di fattori che possono concorrere a determinare il dato: oltre alla normale variabilità temporale associata alle condizioni meteorologiche e alle diverse stagioni.
    Per questo è difficile aspettarsi correlazioni rigorose tra i valori nelle due centraline, specialmente su intervalli di tempo limitati.
    In particolare occorre ricordare che la centralina di via Carriona risente molto, per quanto riguarda le PM10, del flusso dei camion che trasportano gli scarti lapidei, che negli ultimi mesi è notevolmente diminuito, della efficacia del lavaggio dei mezzi a monte, etc.; tutti fattori che possono comportare una forte variabilità, molto maggiore rispetto alla situazione della centralina del Colombarotto, più stabile e continua nel tempo.


Sono opportuni approfondimenti

Alla luce di tutto quanto detto, si ritiene opportuno effettuare comunque ulteriori approfondimenti, per disporre di dati di verifica su tempi più lunghi, estendendo eventualmente l’intercalibrazione dei metodi di analisi delle PM 10 anche alla centralina di via Colombarotto.

venerdì 10 luglio 2009

Autore Dipartimento Provinciale ARPAT di Massa Carrara Per informazioni: l.balocchi@arpat.toscana.it

 



L’articolo seguente riporta le osservazioni del Comitato SOS Carrara, oggetto della risposta dell’ARPAT:

 



Per saperne di più:

Sulla sottostima del PM10 misurato dalle centraline:

Sottostima PM10: l’ARPAT chiede scusa a Legambiente (1/9/2011)

Sottostima del PM10. Reclamo all’ARPAT: per mancata risposta abbiamo subito un danno di credibilità (18/8/2011)

L’ARPAT risponde: il PM10 non è sottostimato (20/7/2011)

Lettera all’Arpat: correggere il PM10 sottostimato (17/7/2011)

Carrara, la città delle polveri, risulta senza polveri? Correggere le delibere regionali! (16/2/2011)

Documento ARPAT: la sottostima del PM10 da parte delle centraline di Carrara Le centraline sottostimano il PM10 del 25%: lettera all’ARPAT e alla Provincia (27/1/2010)

Polveri sottili: il direttore generale del Comune, Tonelli, dà lezioni sulla direttiva senza averla letta (24/9/2009)

Clamorosa conferma: il PM10 di Carrara è sottostimato del 25% (8/8/2009)

Le richieste di Legambiente al forum di programmazione dell’Arpat (25/9/2008)

 


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