Il sindaco lancia l’allarme sulle terre, ma poi rassicura: è tutto sotto controllo
Nelle scorse settimane è stato lanciato dallo stesso sindaco l’allarme sulle terre, che si accumulerebbero nelle cave, anziché essere smaltite secondo legge.
In realtà, come abbiamo documentato e denunciato, almeno in alcuni casi le terre non si accumulano in cava, ma vengono scaricate sulle scarpate delle vie d’arroccamento.
Le rassicurazioni del Comune, secondo il quale il monitoraggio mostrerebbe una situazione non ai livelli di guardia, non ci rassicurano per nulla.
Esaminando i dati degli ultimi 4 anni (gentilmente forniti dal Comune) sui quantitativi di materiali registrati alla pesa di Torano emerge, infatti, una situazione da far rizzare i capelli.
I dati parlano chiaro: le cave miracolose (con soli blocchi) abbandonano al monte i detriti
Prendendo in esame la resa in blocchi, si scopre che vi sono cave con una resa vicina al 100% (si vedano, nella Fig. 1, le 8 cave nella fascia verde); la spiegazione è evidente, almeno a chi non crede ai miracoli: si tratta di cave che portano a valle solo i blocchi e abbandonano al monte tutti i detriti (scaglie e terre).
Ma alche altre cave, con una resa in blocchi superiore al 50%, sono fortemente sospette di abbandonare (in cava o sui versanti) una buona parte dei detriti prodotti.
Vi sono cave di soli detriti: vanno chiuse!
Sempre la Fig. 1 (nella metà inferiore della fascia rosa) permette di osservare come vi sia una trentina di cave con una resa in blocchi inferiore al 10%, una decina delle quali con resa vicina allo zero.
Se si trattasse di vere cave con oltre il 90% di detriti, sarebbe doveroso chiuderle immediatamente, sia perché violano il regolamento sugli agri marmiferi, sia perché i benefici non compensano il danno ambientale.
Se, invece, si tratta di cave la cui attività principale è l’asportazione dei ravaneti, è doveroso sospenderne l’attività fino all’apertura della strada dei marmi, come prescritto dal tribunale.
Troppe scaglie, o troppo poche? C’è puzza di bruciato
Indicazioni analoghe possono trarsi esaminando la percentuale di scaglie (Fig. 2): le cave con quantitativi irrisori di scaglie sono sospette di abbandonarle nei ravaneti; quelle con quantitativi esagerati sono sospette di essere attività di asportazione di ravaneti camuffate da cave.
Non trasporti a valle le terre da anni? Elementare, Watson: le smaltisci illegalmente!
Esaminando la percentuale di terre e tout-venant (Fig. 3), infine, si scopre che 12 cave non ne hanno trasportato a valle nemmeno un camion negli ultimi 4 anni e che 30 cave (ben un terzo delle cave totali) ne ha trasportato quantitativi irrisori (meno del 3% dei materiali totali trasportati).
È del tutto evidente che molte di esse (se non tutte) hanno smaltito illegalmente le terre abbandonandole al monte.
Non è dunque così difficile svolgere un monitoraggio efficace: basta iniziare i sopralluoghi partendo da queste cave per scoprire se le terre sono ancora in cava (ordinandone allora il trasporto a valle) o se sono già state smaltite illegalmente (sporgendo allora denuncia e revocando loro l’autorizzazione).
L’illegalità non riguarda solo i piccoli pesci: è generalizzata
Le Fig. 4-8 mostrano che le anomalie non riguardano solo le cave piccole:
- nella categoria in cui i blocchi rappresentano solo tra lo zero e il 10% del materiale trasportato (mentre i detriti sono il rimanente 90-100%) rientrano infatti: una delle tre cave più grandi, 3 delle 16 cave grandi, 4 delle 10 cave medie, 8 delle 23 cave piccole e 11 delle 37 cave molto piccole.
Come sopra accennato, si tratta di cave improduttive (perciò da chiudere), oppure di cave la cui attività principale è l’asportazione di ravaneti (perciò, secondo la sentenza del tribunale, da sospendere fino all’apertura della strada dei marmi); - nella categoria in cui le terre rappresentano solo tra lo zero e il 10% del materiale trasportato ricadono: una delle tre cave molto grandi, 8 delle 16 cave grandi, 8 delle 10 cave medie, 9 delle 23 cave piccole e 28 delle 37 cave molto piccole.
Si tratta di cave fortemente sospette di smaltimento abusivo di terre o, quantomeno, che non rispettano l’obbligo di trasportare a valle le terre.
Guida alla lettura dei grafici di Fig. 4-8 (prendendo come esempio la Fig. 4):
- il totale di ogni riga dà il numero di cave molto grandi (3);
- vi sono perciò solo tre cave molto grandi (le n. 18, 44 e 85);
- blocchi: una delle tre (la n. 18) trasporta a valle pochissimi blocchi (tra lo 0 e il 10% del materiale totale); una (la n. 44) ne trasporta di più (tra il 10 e il 25%) e la n. 85 ancora di più (tra il 25 e il 50%);
- detriti: la % di detriti (scaglie + terre) è del 50-75% nella cava n. 85, del 75-90% nella n. 44 e del 90-100% nella n. 18;
- terre: le terre sono lo 0-10% del materiale trasportato nella cava n. 18 e del 10-25% nelle altre due cave.
- Nelle figure successive –trattandosi di gruppi di cave più numerosi– è riportato solo il numero di cave che ricade in ciascuna categoria, senza precisare di quali cave si tratti.
Conclusione: bastano due conti per scoprire i furbetti
In conclusione, è bastato fare due conti sui dati forniti dal Comune per far emergere una realtà molto inquietante: i sospetti del mancato rispetto degli obblighi dell’autorizzazione e di smaltimento abusivo di terre non riguardano una frazione marginale delle cave, ma ben 68 di esse (sulle 89 totali).
Poiché il Comune non ci ha fornito i nominativi delle cave (contrassegnandole solo con un numero), possiamo solo dargli il consiglio di effettuare i dovuti controlli sullo smaltimento delle terre e sulla spropositata quantità di detriti, iniziando dalle cave indicate nella seguente tabella.
Carrara, 28 febbraio 2009
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sullo smaltimento abusivo delle terre:
Smaltimento terre di cava: per smuovere il Comune ci vuole il TG (29/11/2011)
Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”
Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″
Miseglia invasa dai fanghi di cava: fino a quando? (28/12/2010)
Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)
Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)
Via d’arroccamento Calacata: ancora uno smaltimento abusivo di terre (1/4/2009)
Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)
Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:
Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)
Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)
Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)
Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)