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Piazzale ex simposio vietato ai pedoni: un sopruso dell’autorità portuale

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Il divieto di accesso ai pedoni posto dall’Autorità portuale nel piazzale ex-simposio è un atto inqualificabile, un sopruso che solleva sdegno nella cittadinanza.

I cartelli di divieto non precisano il motivo del divieto, ma alla stampa è stato giustificato con non meglio precisati motivi di sicurezza.

 

Motivi di sicurezza? Di chi?

Sicurezza dei pedoni stessi? Una superficie spianata di 50.000 m2 sarebbe pericolosa?

Forse, essendo una zona aperta di libero affaccio sul mare, e quindi, secondo la logica di annessione al porto da parte dell’Autorità Portuale, “zona di frontiera doganale”, c’è il rischio che da lì partano e arrivino chi sa quali traffici illeciti? Allora vietiamo e recintiamo tutte le spiagge dalla Romagna alla Sardegna!

Ma via, non scherziamo! Se così fosse bisognerebbe vietare alla gente non solo di andare in montagna, ma anche di uscire di casa, visto che passeggiare in città è ben più pericoloso, per il traffico.

In ogni caso sarebbe bastato un cartello con la scritta “Attenzione, accedere al piazzale e alla scogliera è pericoloso: l’Autorità portuale declina ogni responsabilità”.

Sicurezza per il porto? Ma dal piazzale non si accede al porto! Si teme forse che nel piazzale qualche terrorista possa installare un bazooka e bombardare il porto? Allora si vieti il transito pedonale in tutta Marina, visto che tutti i luoghi si presterebbero a quello scopo.

 

Un atto provocatorio

Insomma, è del tutto evidente che non vi è alcun motivo di sicurezza, anzi, non vi è alcun motivo valido: il divieto ai pedoni è solo un atto prevaricatorio con il quale l’Autorità portuale vuole sottrarre l’area alla fruizione dei cittadini, in linea con gli intenti di utilizzare sempre più spazi di Marina per i propri soli interessi industriali, sottraendoli alla fruizione per la città, senza tener conto delle esigenze di vivibilità e di una località balneare e turistica.

Ha iniziato con il progetto di ampliamento del porto, poi con quello del muro, poi con un water front che cancellerebbe il viale a mare; ora, di fronte alla volontà dei cittadini di dire la loro sul futuro della loro città, adotta la ritorsione del divieto ai pedoni.

Se pensa però di zittire i cittadini ricorrendo a colpi di mano ha sbagliato completamente i suoi calcoli, scegliendo la misura più controproducente: il sopruso non ha mai creato consenso.

Chiediamo al sindaco di farsi interprete delle esigenze della cittadinanza, intervenendo con decisione e senza indugi nei confronti dell’Autorità portuale per l’immediata rimozione di quei cartelli della vergogna.

Carrara, 5 novembre 2008
Legambiente Carrara

 

Foto 1. Il cartello di divieto di accesso al piazzale e alla scogliera per i pedoni.
Foto 2. Nonostante il divieto, l’area continua ad essere meta di passeggio.

 



Per saperne di più:

Sul porto commerciale e turistico e sul water front:

Basta al consumo del litorale: ospitare il porto turistico all’interno di quello commerciale (13/12/2010)

Porto turistico: le osservazioni al progetto Caltagirone (19/9/2010)

Dal processo partecipativo sul water front: una lezione di democrazia (19/7/2010)

Il percorso partecipativo sul water front promosso da AmareMarina: quale futuro per il fronte mare? (30/6/2010)

Porto turistico: un protocollo d’intesa nell’interesse di chi o a favore di che cosa? (3/1/2010)

Le manovre per l’ampliamento del porto. Le associazioni scrivono al Ministro dell’Ambiente (13/1/2007)

Legambiente nazionale chiede al Ministero dell’Ambiente di partecipare al tavolo tecnico sul porto (4/8/2006)

Su speculazioni e incuria per i beni pubblici:

Hotel Mediterraneo: perché Bogazzi investe a Massa e piange miseria a Carrara? (20/4/2012)

Bogazzi non pianga miseria e finisca l’hotel Mediterraneo! (13/6/2011)

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Fossa Maestra, una lunga storia di abusi edilizi, omissioni pubbliche e interessi privati: esposto alla Procura (21/3/2011)

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