Le analisi delle polveri? Servivano per prendere altro tempo e coprire l’inerzia del Comune
Mercoledì, all’udienza in tribunale, il direttore tecnico della soc. Ambiente, incaricata dal Comune di analizzare le polveri fini della Lugnola, ha chiarito che le analisi saranno mirate soprattutto agli idrocarburi incombusti prodotti dal traffico e al carbonato di calcio. Saranno quindi utili a decidere se occorreranno misure di limitazione del traffico (a partire dai mezzi più inquinanti: euro zero, euro 1, ecc.) o se intensificare il lavaggio dei camion e delle strade. Ha anche chiarito che le analisi non saranno in grado di distinguere l’inquinamento da camion da quello delle auto.
Questa è una chiara smentita delle affermazioni del vicesindaco Vannucci che, all’udienza precedente, per giustificare l’inerzia del Comune, aveva affermato che (1) l’unica soluzione verrà dalla strada dei marmi, (2) non si poteva limitare il numero di camion senza la prova che i PM10 fossero generati da essi e (3) le analisi sarebbero servite, appunto, a distinguere la responsabilità dei camion da quella delle auto.
In realtà, già l’esame dei dati 2005-2006 della centralina dimostra in modo inequivocabile che i camion aumentano i PM10 del 113% (rispetto alla somma prodotta dalle auto e dal riscaldamento domestico), ma il Comune si è ben guardato dal fare questi calcoli elementari e dal prendere in considerazione quelli che Legambiente gli ha fornito gratis.
Emerge così un’altra verità: l’affermazione pretestuosa di Vannucci serviva a coprire le responsabilità del Comune, per la sua inerzia, e le analisi servono a prendere altro tempo, anziché a prendere misure adeguate.
La Cassazione: il diritto alla salute è incomprimibile
L’avv. Pasquali, citando la sentenza della Cassazione 1° agosto 2006, ha ricordato che il diritto alla salute non può essere compresso e che, a tal fine, il giudice può adottare qualunque provvedimento ritenga opportuno, senza che ciò si configuri come violazione della discrezionalità amministrativa del Comune.
Su specifica richiesta, il giudice Bartolini ha poi invitato il Comune a verificare la fattibilità di non far passare da Carrara i camion provenienti dal Sagro, in comune di Fivizzano (circa 150 il giorno). Si tratta di un primo segnale importante che il giudice non ritiene giustificata l’inerzia del Comune e che intende adottare provvedimenti a tutela della salute pubblica.
Altri due suggerimenti
Legambiente, nell’approvare in pieno tale intento, suggerisce altre due importanti misure:
- chiudere da subito quelle cave che, producendo il 90-100% in detriti, violano il regolamento degli agri marmiferi e provocano danno ambientale al monte e polveri fini in città; si prenderebbero due piccioni con una fava: ridurre del 32% i transiti giornalieri di camion e ripristinare la legalità;
- in ogni caso, se le misure precedenti non bastassero, dopo che i cittadini hanno respirato la “dose” mensile ammessa dalla legge (3 superamenti), bloccare il transito di tutti i camion per la restante parte del mese.
La salute dei cittadini, infatti, è un bene supremo che il sindaco è tenuto a tutelare, al di sopra di altri legittimi interessi e, a maggior ragione dei numerosi interessi illegittimi oggi prevalenti.
Carrara, 9 febbraio 2007
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili si vedano (in particolare, un’analisi statistica rigorosa è illustrata nello studio del 23/12/2009):
Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo [VIDEO, 25/4/2010]
Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)
Gli autotrasportatori si autoassolvono: spacciando l’eccezione per la regola (20/1/2009)
Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)
Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)
PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)
Le polveri evitabili – 3 (quelle del sindaco) (VIDEO 16/9/2010)
I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO 15/4/2010)
Sulle cave che da anni producono quantità elevatissime di detriti e pochi o niente blocchi:
Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)
I dati 2006 sulle cave confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83%. (27/2/2007)
Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti. (3/1/2007)