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Polveri a Miseglia bassa: occorre una soluzione!

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A:      – Sindaca di Carrara
         – Comandante Polizia Municipale
         – Assessore Elena Guadagni

 
Nei giorni scorsi, in un sopralluogo congiunto con i residenti di via dei Campi (Miseglia bassa) nel tratto di strada che dal semaforo di via Carrara-Miseglia (presso l’uscita della galleria dell’ex Ferrovia Marmifera) scende fino all’impianto di pesa e lavaggio, è emerso il permanere di numerose criticità già segnalate un anno fa. Ci limitiamo a richiamare quelle che richiedono interventi più urgenti e una costante manutenzione.

Il tratto dal semaforo all’impianto di pesa e lavaggio e l’adiacente ingresso della galleria della strada dei marmi sono percorsi dall’intenso traffico dei camion che, scendendo dai bacini marmiferi, disperdono e sollevano polveri generando disagi e un reale rischio sanitario per i residenti di via dei Campi. Pertanto, sebbene la dispersione di polveri si verifichi lungo tutte le strade marmifere montane, la vicinanza di questo centro abitato impone provvedimenti particolarmente stringenti nel tratto indicato; interventi peraltro non particolarmente gravosi tenuto conto della brevità del tratto (solo poche centinaia di metri).

 

Assicurare lo scolo delle acque

È ovvio che il prerequisito per prevenire il sollevamento di polveri è mantenere pulito il manto stradale, ma è altrettanto ovvio che questo risultato non può essere conseguito senza garantire lo scolo delle acque meteoriche ai due lati della strada.

In effetti, la principale criticità emersa dal sopralluogo deriva dall’assenza o inadeguatezza del sistema di smaltimento delle acque meteoriche. Sul lato sinistro (a scendere), infatti, la canalina stradale è completamente riempita di terre, mentre sul lato destro un cordolo in cemento impedisce l’allontanamento delle acque. Queste pertanto sono costrette a disperdersi in strato sottile sull’intera larghezza della carreggiata sulla quale –dato il lento scorrimento– sedimentano detriti vegetali e marmettola (foto 1A e 1B) che, disseccata e risollevata dal transito dei camion, sarà dispersa nell’atmosfera sotto forma di polveri.

È dunque indispensabile ripulire radicalmente la canalina in sinistra dalle terre che la occludono. Per la stessa ragione, sul lato destro della strada occorre aprire una serie di varchi obliqui nel cordolo in cemento, favorendo in tal modo l’allontanamento delle acque torbide dalla strada e il loro scolo sul versante (Fig. 1C).

È del tutto evidente che una pulizia a fondo della canalina e l’apertura di varchi nel cordolo (unitamente allo sfalcio della bordura erbacea dove il cordolo è assente) allontanerebbero le acque torbide dalla sede stradale, evitando così la sua invasione da parte dei continui apporti laterali di marmettola.

Fig. 1. A: la canalina sul lato sinistro (freccia bianca a doppia punta), completamente intasata da terre, non è in grado di smaltire le acque che, disperdendosi sulla carreggiata, perdono velocità favorendo al sedimentazione di foglie e marmettola (freccia gialla a doppia punta). La relativa pulizia della parte centrale della carreggiata non è un buon segnale, ma rivela semplicemente che i fanghi di marmettola sono stati risollevati dal transito dei camion, rilasciando polveri nell’atmosfera. B e C: il cordolo in cemento (freccia turchese) e la vegetazione erbacea a bordo strada (freccia gialla) impediscono o osta-colano lo smaltimento delle acque lungo il versante, mantenendo la marmettola sulla carreggiata. L’apertura di varchi (rettangoli bianchi) nel cordolo allevierebbe sensibilmente il problema. D: detriti vegetali e altri rifiuti sul lato sinistro della strada.

 
Emerge dunque l’assoluta necessità di questi interventi strutturali di rapido allontanamento delle acque torbide ai due lati della strada. In loro assenza, infatti, la marmettola resterebbe confinata nella carreggiata e soggetta a ripetuti risollevamenti: una condizione che vanificherebbe perfino l’efficacia di un lavaggio quotidiano della sede stradale (peraltro mai effettuato).

 

Eliminare la “trappola per fanghi” a fondo strada

Un secondo problema strutturale è presente al termine della strada, presso la rotonda all’imbocco della strada dei marmi. Qui, a causa della contropendenza, si verifica un avvallamento ove le acque torbide ristagnano generando spessi depositi di marmettola e fanghi (Fig. 2A). Sono facilmente immaginabili le polveri che, continuamente sollevate dal transito dei camion, salgono nella sovrastante frazione di via dei Campi.

Proprio in questi giorni, mentre scrivevamo i nostri suggerimenti, l’avvallamento è stato ripulito dai sedimenti (Fig. 2B). È tuttavia evidente che la semplice rimozione dei sedimenti non può essere un intervento risolutivo: ad ogni pioggia, infatti, si accumulerebbero nuovi sedimenti (come si è effettivamente verificato nei giorni precedenti).

È dunque necessario un intervento strutturale di regolarizzazione della pendenza volto a eliminare direttamente l’avvallamento o, quantomeno, un efficiente, completo e rapido allontanamento delle acque meteoriche dall’avvallamento stesso (una caditoia con luci più ampie e/o più numerose).
 

Fig. 2. A: La contropendenza stradale presso la rotonda genera un avvallamento che funziona come una vera e propria trappola per fanghi. Sono evidenti i solchi prodotti dagli pneumatici dei camion. B: Rimossi i fanghi, è emersa la caditoia le cui luci, tuttavia, sono del tutto insufficienti per acque con un carico solido così elevato.

 

Lavaggio stradale, sfalci, decespugliamento

Oltre ai citati interventi strutturali, è infine necessario il mantenimento costante della pulizia della strada. Ciò può essere ottenuto con un lavaggio energico settimanale dei bordi stradali (e della canalina) con lancia idropulitrice, accompagnato da un semplice lavaggio quotidiano con autobotte dotata di ugelli disposti a ventaglio.

È tuttavia essenziale assicurare il controllo della vegetazione presente ai lati della strada per evitare la continua caduta di foglie, rami, canne e perfino tronchi. Vanno quindi sfalciate e decespugliate le sponde stradali e la fascia di terreno adiacente, nonché rimossi tutti rami secchi e i tronchi pericolanti. Esempi di situazioni sulle quali intervenire sono mostrati nella Fig. 3, partendo dall’impianto di lavaggio e risalendo fino al semaforo.

Fig. 3. Superfici da pulire o decespugliare salendo dall’impianto di lavaggio al semaforo. Frecce bianche: superfici orizzontali (sommità dei muretti comprese); frecce gialle: superfici verticali e rami; frecce turchesi: rifiuti e altro.
Fig. 3. Superfici da pulire o decespugliare salendo dall’impianto di lavaggio al semaforo. Frecce bianche: superfici orizzontali (sommità dei muretti comprese); frecce gialle: superfici verticali e rami; frecce turchesi: rifiuti e altro.

 

Gli interventi suggeriti darebbero un contributo veramente notevole alla tutela della salute dei residenti di Miseglia bassa. Ci auguriamo pertanto che il Comune voglia accoglierli prendendo davvero a cuore le loro giuste richieste.
 
Carrara, 10 luglio 2024
Legambiente Carrara
 

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