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Cava Castelbaito-Fratteta: serve il ripristino integrale

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Alla REGIONE TOSCANA
Direzione Ambiente ed Energia
Settore Valutazione Impatto Ambientale
Valutazione Ambientale Strategica

 

Oggetto:    Procedimento di valutazione di impatto ambientale: osservazioni al progetto di coltivazione cava Castelbaito-Fratteta sita nel Bacino Monte Borla Comune di Fivizzano (MS)

 

A seguito dell’avviso al pubblico del 30/5/2023 relativo al “Progetto di coltivazione e ripristino della cava Castelbaito–Fratteta nel Bacino Monte Borla” (Fivizzano) e delle integrazioni volontarie presentate dalla soc. Marmi Walton Carrara srl, nel confermare la validità delle osservazioni al progetto originario da noi già presentate il 26/8/2022 e il 2/2/2023, ci limitiamo a segnalare alcuni principi guida che, a nostro avviso, sono di primaria importanza.

 

Allontanamento dei detriti e ripristino ambientale

 

Considerato che in passato la cava ha abbandonato quantità di detriti veramente ingenti che, direttamente o indirettamente (per dilavamento delle frazioni fini), hanno compromesso gli adiacenti habitat di Natura 2000 –principalmente l’habitat 6210* [Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee]– e l’alveo del Fosso Fratteta, il loro ripristino integrale è un obiettivo assolutamente prioritario.

Ciò significa che il progetto di risistemazione deve prevedere la totale e radicale asportazione dei detriti di ravaneto, riportando alla luce il substrato originario, e ricostruire l’habitat originario con le sue caratteristiche pedologiche e vegetazionali. Le tecniche di ingegneria naturalistica sono dunque appropriate purché adottino gli accorgimenti idonei a ricostruire fedelmente l’habitat circostante sia per la natura del substrato (spessore del suolo, composizione, granulometria…) che per la composizione floristica e vegetazionale.

 

Impatto del transito di veicoli pesanti

 

Per l’asportazione dei detriti (e del materiale scavato) il progetto prevede il transito giornaliero di 54 viaggi (27 camion in andata e altrettanti di ritorno) nel tratto dalla cava al bivio della Spolverina: da qui 7 camion (di blocchi) transiterebbero verso Carrara e 20 (di detriti) in direzione Marciaso-Tenerano-Monzone. In questo modo, nell’arco dei 10 anni di durata del progetto, si asporterebbe il 70% del ravaneto (465.000 t). La rimozione delle restanti 217.000 t (rinviata ai 4 anni successivi, quindi ad autorizzazione scaduta) appare però aleatoria o condizionata al rinnovo dell’autorizzazione.

Considerata l’assoluta priorità del ripristino ambientale, di cui l’asportazione totale del ravaneto è un prerequisito, queste tempistiche sono inaccettabili: asportazione e ripristino, infatti, devono concludersi entro l’arco temporale dell’autorizzazione.

La Marmi Walton Carrara srl motiva questa tempistica con la necessità di non appesantire il traffico pesante (che, in effetti, appare già eccessivo). Riteniamo tuttavia che –visto che i detriti sono stati abbandonati in passato dalla società stessa– la logica soluzione sia quella di ridurre (o sospendere) per alcuni anni l’escavazione in modo da dedicare più camion giornalieri alla rimozione dei detriti.

Per inciso, viste le sollecitazioni alle quali sarà sottoposta la strada asfaltata dalla Spolverina al Belvedere (già disastrata proprio dal traffico pesante), riteniamo che debba essere prescritta alla società anche la manutenzione di tale strada.

Carrara, 10 giugno 2023
Legambiente Carrara
 



Per saperne di più:

Sulle cave ai piedi dei M. Borla e Sagro:

M. Borla: osservazioni supplementari alla cava Castelbaito-Fratteta  (2/2/2023)

Scandalo ai piedi del Sagro: osservazioni alla cava Crespina  (29/11/2022)

Osservazioni al piano di coltivazione della cava Castelbaito-Fratteta  (26/8/2022)

Prorogare la cava Castelbaito-Fratteta? Rischio di procedura d’infrazione comunitaria  (13/10/2019)

Monte Borla: la Regione respinge il piano della cava Castelbaito-Fratteta  (31/1/2019)

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