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Parmignola: in arrivo alluvione da inerzia amministrativa?

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PEC A:
Sindaca Comune di Carrara
Sindaco Comune di Luni
Sindaco Comune di Sarzana
Regione Toscana, Dirigente Difesa Suolo
Regione Liguria, Dirigente Difesa Suolo

 

Oggetto:  T. Parmignola: completare i piccoli interventi residui per prevenire una nuova alluvione

 

Si segnala che l’efficacia dei, pur rilevanti, interventi già completati da anni sul Torrente Parmignola è in gran parte vanificata a causa della mancata esecuzione dei piccoli interventi residui. Considerato che il perdurare dell’attuale inerzia espone a conseguenze disastrose il territorio dei tre comuni tra la via Aurelia e il mare, si invitano gli enti in indirizzo ad attivarsi e accordarsi per il loro tempestivo completamento, superando lo stallo perdurante da circa atto anni.

 

Gli interventi già effettuati

 

La grave inadeguatezza dell’alveo del Parmignola era ben nota da tempo: ancor prima dell’alluvione di Carrara del 2003, infatti, il Parmignola era straripato più volte.

Tra il 2002 e il 2004 è stato effettuato un importante allargamento dell’alveo tra l’Aurelia e il mare, prima nel tratto a monte dell’autostrada e poi a valle di essa, giungendo addirittura a spostare la strada Dogana-Marinella per dare più spazio all’alveo (Fig. 1).
 

Fig. 1. A: settembre 2002. Alveo del tratto terminale del Parmignola, stretto e con folta vegetazione, palesemente inadeguato a contenere le portate di piena.
B: ottobre 2002. Ampliamento dell’alveo nel tratto a monte dell’autostrada: in destra idrografica (a sinistra nella foto) costruzione dell’argine in cemento armato (poi ricoperto con terra).
C: maggio 2004, poco a monte dell’autostrada. 1) piede del vecchio argine destro, prima della rimozione; 2) setto del nuovo argine; 3) ampliamento dell’alveo; 4) argine sinistro (“Muraglione”).
D: indicazioni come in C. Il setto del nuovo argine destro sarà poi ricoperto dall’argine in terra.
E: maggio 2004, subito a valle dell’autostrada. All’ampliamento dell’alveo illustrato nelle foto A-D si aggiunge un ulteriore ampliamento, ottenuto deviando la strada Dogana-Marinella.
F: situazione della foto E a lavori di ampliamento completati (settembre 2005). Linea bianca: vecchio argine destro; linea gialla nuovo argine; linea turchese: nuova strada deviata.

 
La martoriata storia del Parmignola continua con l’alluvione dell’area di Battilana del 15 nov. 2012 causata dal crollo dell’argine sinistro (il Muraglione) poco a monte dell’autostrada (Fig. 2) e con l’alluvione di Marinella per il crollo dell’argine destro (5 nov. 2014).
 

Fig. 2. La freccia a doppia punta indica il tratto di muraglione crollato nel nov. 2012.

 
Ma, anche limitando l’attenzione al solo tratto dall’Aurelia al mare (tralasciando dunque i seri dissesti a monte), i problemi del Parmignola non riguardano solo la ristrettezza dell’alveo: una grossa criticità è la doppia strozzatura idraulica formata dai due ponticelli ravvicinati (distanziati di solo una decina di metri) che consentono al torrente di sottopassare l’Aurelia e la ferrovia (Fig. 3).
 

Fig. 3. Il ponticello della via Aurelia sul Parmignola, visto da valle (A) e quello ferroviario (B) visto da monte. Entrambi i ponticelli, attualmente in funzione, hanno una luce insufficiente e costituiscono una strozzatura idraulica che causa straripamenti.

 
A causa di questa strozzatura, il Parmignola è straripato più volte proprio in corrispondenza dell’Aurelia causando inondazioni sia sul lato di Carrara sia su quello di Luni (Fig. 4).
 

Fig. 4. Il Parmignola (in turchese) interseca (cerchio) l’Aurelia e la ferrovia. Qui, data l’insufficiente luce dei due ponti, è soggetto a frequenti esondazioni che, trovando una barriera nel rilevato ferroviario, scorrono lungo l’Aurelia (frecce gialle) finché –incontrati i sottopassi ferroviari della Dogana e di Baudoni– li imboccano e inondano la piana di Avenza e di Luni (frecce bianche).

 

I nuovi ponti: già costruiti ma inutilizzati

 

Per rimuovere la grave criticità rappresentata dai due ponticelli con luce insufficiente, nella loro immediata prossimità sono stati realizzati tra il 2013 e il 2014 due nuovi ponti ben più capienti che consentiranno al torrente di bypassare l’attuale strozzatura idraulica senza più esondare.

Tuttavia al momento, sebbene i due ponti siano completati da ben otto anni, il Parmignola continua a scorrere nel vecchio percorso. Il progetto, infatti, rinvia al futuro l’attivazione del nuovo percorso del torrente, mediante l’apertura di due varchi nell’argine in calcestruzzo funzionanti da ingesso e da uscita del nuovo bypass (Fig. 5).
 

Fig. 5. A: Attuale percorso del Parmignola (frecce bianche) e tracciato del nuovo bypass (frecce e tratteggio in giallo). Le frecce rosse a doppia punta indicano la larghezza dell’alveo prima (P) e dopo (D) la realizzazione del bypass: è evidente il notevole allargamento dell’alveo. Per attivare il bypass occorre però aprire due varchi (V1 e V2) nell’argine sinistro. Fino a quel momento l’ampio bypass e i due nuovi ponti sull’Aurelia (A) e sulla ferrovia (F) resteranno inutilizzati, sebbene siano pronti da anni. B: Parmignola a monte dell’Aurelia. La freccia a doppia punta indica il tratto di argine da rimuovere per aprire il varco V1 e consentire al torrente di imboccare il bypass già pronto (freccia gialla). Foto Google Earth.

 
Merita osservare che per la realizzazione del ponte ferroviario sono state utilizzate soluzioni ingegneristiche d’avanguardia che hanno consentito di installare il ponte metallico (preventivamente assemblato) e di rimuovere la massicciata ferroviaria in un solo giorno, minimizzando i disagi al traffico ferroviario (Fig. 6).
 

Fig. 6. A: il nuovo ponte ferroviario, con le sponde costituite da barre laterali (freccia) con sezione a doppia T che lo irrobustiscono ed evitano deformazioni al passaggio dei treni. B: la freccia rossa indica l’argine in calcestruzzo armato del nuovo alveo di bypass all’uscita dal nuovo ponte ferroviario.

 

Perché il bypass non viene attivato?

 

È evidente che lasciare inutilizzati due ponti di così vitale importanza e pronti da già otto anni è un lusso che non possiamo permetterci. Fino a quando il bypass dei due nuovi ponti (stradale e ferroviario) non sarà attivato, infatti, la strozzatura idraulica dei due vecchi ponti comporterà il rischio di alluvione sui due lati del Parmignola (Avenza-Marrina e Luni-Marinella), già verificatasi più volte.

Non conosciamo le ragioni di tale inaccettabile inerzia amministrativa. Escludendo in partenza la totale irresponsabilità dei tre comuni e delle due regioni, possiamo solo ipotizzare che il bypass non sia stato ancora attivato perché più a valle vi sono ancora situazioni non ancora in sicurezza che, pertanto, subirebbero un aggravamento del rischio per la maggior portata di piena che transi­terebbe nel Parmignola una volta rimossa l’attuale strozzatura idraulica.

Tuttavia , come s’è visto, la capacità dell’alveo a valle dell’Aurelia è già stata adeguata alla piena di progetto e anche la strozzatura del vecchio ponte sulla via litoranea di Marinella è già stata rimossa costruendo un nuovo ponte rialzato, inaugurato nel 2014 (Fig. 7).
 

Fig. 7. Il nuovo ponte rialzato presso la foce del Parmignola, inaugurato il 3/5/2014. (Foto Google Earth).

 
Restano dunque due ipotesi, non escludentesi a vicenda: il mancato collaudo dell’ultimo tratto dell’argine destro del Parmignola (emerso a seguito del crollo dell’argine del 5 nov. 2014) e la presenza, a valle del ponte litoraneo, della trattoria La Capannina (Fig. 8).
 

Fig. 8. Tratto focivo del Parmignola, ripreso dal ponte litoraneo: a sinistra il Camping Carrara; a destra la trattoria La Capannina, addossata all’argine.

 
Entrambe le situazioni, tuttavia, sono note da almeno otto anni: ulteriori ritardi sono dunque inammissibili e configurerebbero serie responsabilità per il rischio, tutt’altro che remoto, di una nuova alluvione causata dalla mancata attivazione del bypass stradale e ferroviario presso la Dogana.

Invitiamo pertanto i Comuni e le Regioni a superare ogni inerzia e a completare con la massima urgenza i lavori rimasti che, pur essendo pochi, vanificano l’efficacia della gran parte degli interventi già realizzati. La popolazione non perdonerebbe i responsabili di un’alluvione da inerzia amministrativa!

Carrara, 5 ottobre 2022
Legambiente Carrara
 



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