La nuova Giunta di Carrara si è insediata da pochi giorni e, tra i vari problemi che dovranno essere affrontati, uno in particolare riguarda il futuro del litorale oggi sempre più degradato e soggetto ad interessi privati.
Tralasciando in questo breve comunicato le problematiche inerenti la configurazione delle aree portuali con tutto quello che ne consegue in termini di vivibilità della città, vorremmo soffermarci su un problema che, seppur apparentemente di minore interesse, tocca le tasche (oltreché i diritti) di molti cittadini.
Sempre più difficile trovare spiagge libere
Come Legambiente, a livello nazionale e regionale, ha sottolineato recentemente (rapporto di Legambiente “Spiagge 2022”), in Italia è sempre più difficile trovare una spiaggia libera dove prendere il sole e trascorrere il proprio tempo libero. A pesare un mix di fattori:
- la crescita, in questi anni, delle concessioni balneari che hanno portato alla saturazione delle aree libere;
- l’aumento dell’erosione costiera, che riguarda circa il 46% delle coste sabbiose italiane, con i tratti di litorale soggetti ad erosione triplicati dal 1970;
- il problema dell’inquinamento delle acque che riguarda il 7,2% delle coste sabbiose, spesso interdette alla balneazione.
Secondo il rapporto di Legambiente, in alcune Regioni (come Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Campania) troviamo dei veri e propri record a livello europeo, con quasi il 70% delle spiagge occupato da stabilimenti balneari. A Carrara, tale record è stato abbondantemente superato, confermando la costante privatizzazione della “cosa pubblica”, con circa l’85% di spiagge occupate e solo un misero 15% di spiagge libere, ponendoci purtroppo in linea con alcune località della Versilia e della Liguria, con l’aggravante che alcune delle nostre spiagge libere sono collocate in luoghi scarsamente appetibili per la balneazione. Si veda a tal riguardo il tratto che insiste tra la foce del torrente Parmignola e la Fossa Maestra, spesso sottoposto a divieto di balneazione per gli scarichi presenti nei due corsi d’acqua e difficilmente praticabile per una balneazione sicura a causa dei pennelli a scogliera ai lati delle due foci.
Proposte per invertire la tendenza
Che fare per invertire tale situazione? Sebbene l’approvazione del Ddl concorrenza, che pone finalmente termine alla proroga infinita delle concessioni balneari fissandone l’obbligo di messa a gara dal primo gennaio 2024 (come deciso dalla sentenza del Consiglio di Stato) costituisca un’importante novità, per Legambiente Carrara sono ancora molti gli ostacoli da superare per garantire una gestione delle coste attenta anche alle questioni ambientali e sociali.
Per questo Legambiente lancia oggi un pacchetto di cinque proposte affinché nella prossima legislatura si arrivi ad avere finalmente una legge nazionale per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e allo stesso tempo un quadro di regole certe che premino anche la sostenibilità ambientale:
- garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge;
- premiare la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione;
- ristabilire la legalità e fermare il cemento sugli arenili (si vedano per esempio le recenti nefaste ipotesi di nuove strutture alla Fossa Maestra);
- definire una strategia contro erosione e inquinamento;
- definire una strategia per l’adattamento dei litorali al cambiamento climatico.
Una proposta concreta per Carrara
Nel concreto, in ambito locale, nel prossimo futuro l’Amministrazione comunale potrebbe non mettere a gara tutte le concessioni attualmente presenti, ridisegnando un nuovo Piano dell’arenile che tenga conto di criteri di sostenibilità ambientale e di corretta fruizione di un bene pubblico, riperimetrando le aree delle future concessioni ed aumentando la percentuale di spiagge libere, dall’attuale “ridicolo” 15% a una percentuale più consona a un moderno ed equilibrato turismo balneare.
In tale ottica, un’azione concreta e “attuabile”, in attesa delle future gare e di un nuovo Piano dell’arenile, sarebbe quella di destinare definitivamente a spiaggia libera l’area della ex concessione del bagno Marino. Sono pochi metri di arenile, ma molto preziosi e di pregio. In questi giorni tale spicchio di spiaggia è frequentato da molte persone, a riprova della “fame” di arenile da parte della popolazione.
Se verrà confermata nei vari livelli di giudizio la decadenza definitiva della concessione per i precedenti concessionari, il Comune potrebbe dare un segnale di equità oltreché di intelligenza e lungimiranza amministrativa, destinando alla libera fruizione tale porzione di spiaggia, riqualificata ambientalmente ricreando le dune ed eliminando le varie strutture che impermeabilizzano i suoli.
Carrara, 4 agosto 2022
Legambiente Carrara