Il 17 luglio 1988 l’incendio, l’esplosione, la nube tossica sprigionatasi dall’impianto Rogor e la conseguente precipitosa fuga di migliaia di cittadini e turisti, segnarono un punto di non ritorno: la Farmoplant fu definitivamente chiusa compreso, poco dopo, il suo inceneritore.
Per non dimenticare, riproponiamo l’articolo “Dalla nascita della zona industriale al caso Farmoplant” di Fabio Paternò, allora presidente regionale di Legambiente, pubblicato nel volume “Il polo in fumo“, ed. Guerini, Milano, 1988.
L’articolo ripercorre le vicende industriali, gli schieramenti politici e sindacali, gli incidenti e le lotte a difesa della salute e dell’ambiente che condussero, per la prima volta, alla chiusura di una fabbrica inquinante per volontà popolare.
La vicenda dovrebbe far riflettere quegli imprenditori che, ancora oggi, anziché rispettare l’ambiente e le risorse dei cittadini, ricorrono al ricatto occupazionale per continuare ad inquinare.