Dimensione testo » A+ | A–

Cave apuane: un decennio di illegalità

Share
Print Friendly, PDF & Email


Firenze, lì 1 giugno 2016
 

Al       Presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi (PEC)

Alla    Procura della Repubblica
di Massa Carrara (PEC)

p.c.    Sindaco di Carrara
Angelo Zubbani (PEC)

 

Oggetto: l’illegalità nelle cave apuane

 

Con la presente si segnala una diffusa, continuata e ingente violazione delle norme sulle cave mirate a privilegiare l’estrazione di marmo in blocchi e a contenere la produzione di detriti.

Si tiene a precisare che la situazione descritta, pur riferendosi al comune di Carrara (unicamente perché solo per esso sono disponibili dati quantitativi ufficiali), è generalizzata anche nei vicini comuni di Massa e Fivizzano e nelle aree contigue di cava intercluse nel Parco Regionale delle Alpi Apuane.

Considerata la colpevole inerzia dei comuni e del Parco, si chiede alla Regione Toscana di intervenire in via sostitutiva per ripristinare la legalità e alla Procura della Repubblica di perseguire gli eventuali reati.
 

La normativa: blocchi almeno 25%, detriti meno del 75%

Va premesso che la normativa sulle cave di marmo è tesa alla massima valorizzazione dei materiali ornamentali.

Il Regolamento degli agri marmiferi del Comune di Carrara stabilisce fin dal 1999 che l’eser­cizio delle cave di marmo è consentito esclusivamente per l’estrazione di marmo in blocchi (art. 1).

Per i marmi del comprensorio apuano il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAER) dispone che i quantitativi minimi da destinarsi esclusivamente alla trasformazione in blocchi, lastre ed affini quali listelli e masselli (con esclusione dei materiali frantumati) dovranno essere non inferiori al 25% della produzione complessiva di progetto risultante dal piano di coltivazione, con verifiche su base annuale (PRAER, Elab. 2, Parte II – Prescrizioni e criteri per l’adeguamento della pianificazione comunale, Punto 2.1).

Lo stesso PRAER (All. 2, Parte II, Punto 2.2) prevede che anche l’utilizzo degli sfridi delle cave di materiale ornamentale deve essere teso alla massima valorizzazione, privilegiando gli usi di maggior pregio.

Per assicurare il rispetto continuo di tali disposizioni, il PRAER (All. 2, Parte II, Punto 6) dispone che i titolari di cava comunichino ogni anno i quantitativi dettagliati dei materiali estratti e che i comuni, verificatane l’attendibilità, li trasmettano alla Provincia e alla Regione, assieme ad una relazione sull’andamento dell’attività estrattiva. Tale obbligo è confermato dall’art. 53 della L.R. 35/2015 (Disposizioni in materia di cave).

 

La realtà nel decennio 2005-2014:
l’insieme delle cave non rispetta il PRAER


Sebbene il monitoraggio annuale dei quantitativi estratti rendesse pienamente consapevoli il Comune, la Provincia e la Regione del mancato rispetto delle norme, numerose cave continuano tuttora ad esercitare la loro attività con rese in blocchi molto inferiori al 25% e conseguente esagerata produzione di detriti, anche superiore al 90%.

Illustriamo di seguito la situazione, prima nel suo complesso e poi in maggior dettaglio, partendo da una elaborazione elementare dei dati annuali fornitici dal comune di Carrara per l’intero decennio 2005-2014 (riportati nell’Appendice). Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra ferma riprovazione verso il comune di Carrara che, ricorrendo a presunte ragioni di privacy e di segreto industriale (a nostro parere pretestuose e illegittime) ci ha fornito i dati di ciascuna cava omettendone il nome e attribuendo ad esse un numero di fantasia, onde impedirne l’individuazione.

Nel decennio le 93 cave di Carrara hanno portato a valle oltre 43 milioni di t di marmo, di cui il 21,3% in blocchi (9.188.001 t) e il 78,7% di detriti (33.939.233 t) (Fig. 1).

 

Fig. 1. Blocchi e detriti portati a valle nel decennio dalle 93 cave di Carrara: oltre 43 milioni di t di marmo, di cui il 21,3% in blocchi e il 78,7% di detriti.

 

Già il dato globale, dunque, rivela che non è stata rispettata la prescrizione del PRAER di almeno il 25% in blocchi. Il dato grezzo, tuttavia, fornisce una impressione relativamente rassicurante (“solo” il 78,7% di detriti), poiché è falsato da due fenomeni, entrambi allarmanti, che si nascondono a vicenda:

  • da una parte, numerose cave estraggono una quantità esorbitante di detriti rispetto ai blocchi prodotti;
  • dall’altra, i quantitativi di detriti prodotti sono molto sottostimati poiché i dati si riferiscono solo ai materiali trasportati a valle (registrati alla pesa comunale) e non tengono perciò conto delle ingenti quantità che vengono abbandonate al monte.

 

Il 59% delle cave viola il PRAER: troppi detriti (fino al 100%)

Basta scendere un po’ nel dettaglio –ordinando le singole cave secondo la percentuale di detriti decrescente– per far emergere una situazione particolarmente preoccupante (Fig. 2 e 3): 6 cave (pari al 6,5% delle 93 cave) non hanno prodotto nemmeno un blocco nel decennio; altre 19 cave (20%) hanno detriti compresi tra il 90 e il 99,9% e 30 cave (32%) detriti tra il 75 e il 90%. Ben il 59% delle cave viola dunque il PRAER per la produzione eccessiva di detriti (superiore al 75%).

Il 26% delle cave rispetta il PRAER (le 24 cave con detriti compresi tra il 50 e il 75%, in verde nella Fig. 2).

Restano poi 14 cave (15%), apparentemente “miracolose”: 8 con detriti compresi tra il 10 e il 50% e 6 con detriti inferiori al 10% (4 delle quali con soli blocchi, senza detriti). Non vi è tuttavia alcun motivo di gioire: queste percentuali di detriti, infatti, sono talmente basse da essere inverosimili e rivelano semplicemente che si tratta di cave che, anziché accollarsi il costo di trasportare a valle i detriti, li abbandonano al monte, riducendolo ad una discarica a cielo aperto.

 

Fig. 2. Numero di cave e relativa percentuale di detriti nel decennio. 55 cave (pari al 59%) violano il PRAER, avendo prodotto il 75-100% di detriti; le 14 cave con detriti compresi tra 0 e 50% (apparentemente virtuose) abbandonano i detriti al monte; solo 24 cave (in verde) rispettano il PRAER.

 

Fig. 3. Percentuale di blocchi e di detriti portati a valle nel decennio da ciascuna delle 93 cave di Carrara (ordinate secondo la percentuale decrescente di detriti). Violano il PRAER sia le 59 cave in arancio, sia le 14 in giallo.

 
 

Scandaloso: 25 cave con il 90-100% di detriti!

Esaminando come si distribuiscono le percentuali di detriti nelle 93 cave raggruppate in 5 classi –da quelle ‘molto piccole’ (meno di 100.000 t di materiale totale escavato) a quelle ‘molto grandi’ (più di 1 milione di t di materiale totale escavato)– si vede che le cave largamente fuorilegge (con oltre il 90% di detriti: barre rosse in Fig. 4) sono più numerose tra le 21 cave da ‘molto piccole’ a ‘medie’; tuttavia la quantità di detriti da esse prodotta è soverchiata di quasi 4 volte dalle 4 cave ‘grandi’ e ‘molto grandi’.

In ogni caso è veramente scandalosa la presenza di ben 25 cave (27%) che hanno prodotto oltre il 90% di detriti nell’arco del decennio.

 

Fig. 4. Numero di cave raggruppate per dimensioni e relative percentuali di detriti. Si noti che le cave ‘grandi’ e ‘molto grandi’ con oltre il 90% di detriti (barre rosse), sebbene siano solo 4, producono quasi il quadruplo dei detriti provenienti dalle 21 cave da ‘molto piccole’ a ‘medie’ messe assieme.

 
 

Troppi detriti? Sì, ma la realtà è ancor più grave di quanto appaia

Esaminando l’andamento nel tempo dei materiali escavati e trasportati a valle emerge ancor più chiaramente l’escavazione di rapina: i blocchi vengono ovviamente portati a valle, ma quantità crescenti di scarti (scaglie e terre) vengono abbandonate al monte, in aperta violazione del PRAER e delle prescrizioni dei piani d’escavazione.

Se infatti l’andamento dei blocchi è rimasto sostanzialmente stabile, poco oltre le 900.000 t/anno (con un lieve incremento nel decennio), le terre mostrano una netta tendenza ad una flessione di circa 4 volte (Fig. 5). Non essendovi ragioni tecniche che possano far pensare ad una effettiva riduzione delle terre prodotte dall’attività estrattiva, la spiegazione più verosimile è quella del loro abbandono al monte: una soluzione che consente ai titolari di cava di risparmiare la tariffa comunale, i costi di trasporto e quelli di smaltimento.

 

Fig. 5. Mentre l’andamento dei blocchi è rimasto sostanzialmente stabile nel decennio (con un lieve incremento), quello delle terre portate a valle ha subito una forte flessione (di circa 4 volte). Ciò indica che le terre, rappresentando solo un costo, sono state abbandonate al monte.



Va osservato che il tal modo non solo si trasformano le montagne in una immensa discarica ma, eludendo la tariffa, si arreca un danno erariale al comune di Carrara. È dunque inspiegabile e doppiamente colpevole la tolleranza dimostrata dal comune verso questo comportamento, praticato peraltro quotidianamente alla luce del sole grazie all’impunità (tacita ma assicurata).

Va ricordato, come aggravante, che lo smaltimento abusivo generalizzato delle terre di cava è ben noto da anni: lo segnalammo infatti già dal 2009 –basandoci sull’elaborazione dei dati ufficiali, oltreché su foto molto eloquenti– assieme all’elenco delle cave responsabili(1). L’incredibile risposta del sindaco fu la rassicurazione che il fenomeno era noto e che il comune lo monitorava continuamente (seguita naturalmente da un nulla di fatto): dunque anziché denunciare alla magistratura e sospendere l’autorizzazione alle cave inadempienti, il comune si accontentava di seguire passivamente l’aggra­vamento del problema. Il segretario generale, addirittura, pur ribadendo che le cave avevano l’obbligo di smaltire le terre, dichiarò che per le cave inadempienti il comune avrebbe valutato l’eventuale necessità di intervenire e in tal caso avrebbe proposto «gli atti utili a scongiurare il blocco della lavorazione» (anziché dire «il comune adotterà tutti gli atti utili a far rispettare l’obbligo di smaltire le terre, compreso il blocco della lavorazione»)! Una vera e propria istigazione al reato!(2)

Non desta dunque alcun stupore il fatto che lo smaltimento abusivo al monte sia proseguito, accentuandosi negli anni.

 

Scaglie bianche camuffate da scure? Una truffa economica

Anche l’andamento delle scaglie trasportate a valle nel decennio mostra una netta tendenza alla flessione (di circa il 17% per le scaglie scure e di circa il 53% per quelle bianche: Fig. 6): analogamente a quanto visto per le terre, ciò riflette lo smaltimento abusivo delle scaglie al monte.

 

Fig. 6. Mentre l’andamento dei blocchi è rimasto sostanzialmente stabile nel decennio, le scaglie bianche e scure mostrano una chiara tendenza ad una forte flessione (rispettivamente circa 53% e 17%). Ciò rivela probabilmente un duplice fenomeno: l’abbandono al monte di notevoli quantità di scaglie scure e una truffa fiscale (scaglie bianche dichiarate alla pesa come scaglie scure, per pagare una tariffa inferiore).

 

Può suscitare però forte sorpresa il fatto che la flessione di gran lunga maggiore riguardi le scaglie bianche: possibile che i titolari di cava siano così autolesionisti da abbandonare al monte proprio le scaglie di maggior valore? È pertanto lecito il sospetto che questo fenomeno sia il frutto di una truffa, che cioè le scaglie bianche (soggette a maggior tassazione) vengano dichiarate alla pesa come scaglie scure (approfittando del fatto che sono indistinguibili alla vista).

 

Terre smaltite al monte:
un intollerabile danno ambientale ed economico

Una stima dei quantitativi di terre abbandonati al monte nel decennio può essere ricavata dai dati annui basandosi sulla ragionevole ipotesi che, nell’insieme delle cave, il rapporto tra terre e blocchi resti costante negli anni e che ad una riduzione di terre portate a valle corrisponda una pari quantità di terre abbandonate al monte.

Nel 2005 (primo anno di registrazione dei dati alla pesa comunale) venivano portate a valle 79,3 t di terre ogni 100 di blocchi; utilizzando questo rapporto (0,793) è possibile stimare il quantitativo di terre prodotte ogni anno e –sottraendo da esso le terre effettivamente portate a valle– il quantitativo di terre abbandonate al monte (Tab. 1 e Fig. 7).
 
 

Tab. 1. Stima (in tonnellate) delle terre prodotte nel decennio e dei quantitativi abbandonati al monte. La stima delle terre prodotte è ottenuta moltiplicando per 0,793 il quantitativo di blocchi dell’anno corrispondente.

Anno Blocchi Terre prodotte
(stima)
Terre portate
a valle

(pesa)
Terre abbandonate
al monte

(stima)
Terre
abbandonate

( % )
2005 877.965 696.193 696.193 0 0
2006 900.181 713.809 538.301 175.508 24,6
2007 914.746 725.359 594.802 130.557 18,0
2008 907.409 719.541 361.309 358.232 49,8
2009 927.382 735.379 215.456 519.922 70,7
2010 979.957 777.069 237.211 539.858 69,5
2011 964.782 765.036 232.548 532.487 69,6
2012 871.022 690.687 223.276 467.412 67,7
2013 927.209 735.242 428.544 306.698 41,7
2014 917.349 727.423 150.120 577.303 79,4
Tot. 9.188.001 7.285.737 3.677.760 3.607.977 49,5

 

Fig. 7. Quantitativi di terre portate a valle e stima dei quantitativi abbandonati al monte nel decennio 2005-2014. È evidente una netta tendenza alla riduzione delle terre portate a valle, alla quale corrisponde la tendenza crescente all’abbandono al monte.

 
I risultati mostrano che nell’arco del decennio sono state abbandonate al monte 3,6 milioni di tonnellate di terre, praticamente la metà (49,5%) di quelle prodotte. L’abbandono al monte mostra una preoccupante tendenza all’incremento nel tempo: dal 24,6% nel 2006 al 79,4% del 2014.

Si noti che questi dati sono da considerare sottostimati poiché sono basati sull’ipotesi (poco verosimile) che nel 2005 tutte le terre prodotte fossero portate a valle, senza alcun abbandono al monte.

Va infine osservato che l’imponente fenomeno di abbandono al monte delle terre comporta conseguenze tutt’altro che trascurabili:

  • danno ambientale: le terre, dilavate dalle acque meteoriche, penetrano nelle fratture del marmo e nel sistema carsico, inquinando le sorgenti che alimentano l’acquedotto cittadino;
  • danno paesaggistico: montagne ridotte ad un’immensa discarica a cielo aperto (Fig. 8);
  • danno erariale: vista la tariffa di 1,2 €/t, per l’abbandono al monte di 3,3 milioni di t di terre nel periodo 2008-2014, il comune ha subito un mancato introito di 3.962.000 €;
  • danno idrogeologico: 1) le terre, riducendo la permeabilità dei ravaneti, accelerano il deflusso delle acque meteoriche, accentuando i picchi di piena; 2) le terre, rendendo i ravaneti suscettibili a frane, aumentano gli apporti solidi agli alvei dei torrenti, riducendone la capacità idraulica e favorendone l’esondazione;
  • danno economico: maggiori spese del comune (attuali e future) per rimediare ai danni ambientali, ad es. tutela delle sorgenti(3), riduzione del rischio idraulico, future bonifiche dei ravaneti.

Considerate le perdite di entrate, le maggiori uscite e i danni ambientale, paesaggistico e idrogeologico, la tolleranza del comune verso lo smaltimento al monte di ingenti quantità di terre è inspiegabile e intollerabile.

Oltretutto creare discariche (e consentirlo!) senza dichiararle tali e seguire la specifica procedura di VIA con le prescrizioni e autorizzazioni richieste è una palese violazione del T.U. ambientale.
 

â Fig. 8. Alcuni esempi dei detriti accumulati al monte. A: gradoni della cava Polvaccio seppelliti dai detriti scaricati dall’alto (freccia blu) o in via di seppellimento (freccia rossa). B: idem (dettaglio). C: ravaneto Finestra. D: ravaneto Carpevola. E: cava La Madonna: scaglie e terre colmano la parte bassa della cava. F: l’imponente ravaneto Betogli, soggetto a continue frane, sul quale si inerpica la via d’arroccamento. G: il ravaneto Gioia ridotto a discarica di terre. H: cava Trugiano (a fossa) nel 2010: l’area riquadrata in giallo, visibile in I, è oggi una discarica di terre. L: cava Calagio (a pozzo) in corso di riempimento con detri-ti ricchi di terre (a sinistra) e di scaglie (a destra). M: cava Buca Ravaccione, oggi utilizzata a discarica (per dare il senso delle proporzioni, il cerchio giallo indica un gruppo di 5 cavatori).
á Fig. 8. Alcuni esempi dei detriti accumulati al monte. A: gradoni della cava Polvaccio seppelliti dai detriti scaricati dall’alto (freccia blu) o in via di seppellimento (freccia rossa). B: idem (dettaglio). C: ravaneto Finestra. D: ravaneto Carpevola. E: cava La Madonna: scaglie e terre colmano la parte bassa della cava. F: l’imponente ravaneto Betogli, soggetto a continue frane, sul quale si inerpica la via d’arroccamento. G: il ravaneto Gioia ridotto a discarica di terre. H: cava Trugiano (a fossa) nel 2010: l’area riquadrata in giallo, visibile in I, è oggi una discarica di terre. L: cava Calagio (a pozzo) in corso di riempimento con detri-ti ricchi di terre (a sinistra) e di scaglie (a destra). M: cava Buca Ravaccione, oggi utilizzata a discarica (per dare il senso delle proporzioni, il cerchio giallo indica un gruppo di 5 cavatori).

 
 

Ecco le cave indiziate

La tolleranza dimostrata dal comune di Carrara verso le illegalità delle cave (a danno dell’ambiente e delle casse comunali) è stata accompagnata da una pari premura a proteggere la loro privacy, che ci ha impedito di identificare le singole cave inadempienti, di effettuare sopralluoghi per comprendere la situazione reale, di verificare ad es. se le cave sospette avessero un obiettivo interesse a produrre quantità ingenti di detriti (come nel caso di cave la cui attività principale fosse la produzione di carbonato di calcio).

La scarsa trasparenza del comune, a nostro parere pretestuosa e illegittima, ha pertanto obiettivamente ostacolato la partecipazione dei cittadini e il loro contributo a ristabilire la legalità e una conduzione razionale dell’attività estrattiva, finalizzata a mettere al primo posto l’interesse pubblico sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.

Impossibilitati a tali verifiche dal muro di segretezza eretto dal comune dobbiamo limitarci ad indicare con il solo numero di fantasia attribuito dal comune le cave che presentano i maggiori indizi di violazione delle norme.

Come criteri per individuare le cave sospette di sbriciolare le nostre montagne al fine principale di ricavarne scaglie bianche per la produzione di carbonato di calcio abbiamo utilizzato le basse percentuali di blocchi (< 10%) e le elevate percentuali di scaglie bianche. Il loro elenco è riportato nella Tab. 2 (depurato dalle cave rimaste inattive per diversi anni nel decennio e da quelle con modesti quantitativi di materiale totale escavato). Siamo pronti a scommettere che tra queste vi sono cave delle multinazionali del carbonato.

 

Tab. 2. Principali cave sospette di essere finalizzate essenzialmente alla produzione di carbonato di calcio (blocchi inferiori al 10%, scaglie bianche superiori al 75%).

Cava n. Tot. ton escavate % Blocchi % Scaglie bianche % Scaglie scure % Terre % Detriti
5 404.882 3,6 94,82 0,01 2,61 97,44
85 2.965.881 8,8 80,85 2,61 7,72 91,18
12 1.486.456 9,5 78,60 2,92 8,98 90,50
82 100.235 >0,6 96,71 0,01 3,28 100,00
56 35.483 6,4 92,23 0,00 1,34 93,57

 
Un secondo gruppo di cave che dovrebbero essere immediatamente chiuse riguarda quelle che hanno una produzione eccessiva di detriti, violano il PRAER ed hanno un bilancio costi/benefici negativo (dal punto di vista dell’interesse pubblico). Nella Tab. 3 si riportano quelle che nel decennio in esame hanno prodotto oltre l’80% di detriti (dato suscettibile di aumento qualora altri detriti siano stati abbandonati al monte), anch’esse depurate dalle cave rimaste inattive per diversi anni e da quelle con modesti quantitativi di materiale totale escavato.

 

Tab. 3. Principali cave con eccessiva produzione di detriti (superiore all’80%).

Cava n. Tot. ton escavate % Blocchi % Sc. bianche % Sc. scure % Terre % Detriti
20 517.270 2,9 0,03 86,07 9,65 97,09
57 165.385 3,3 68,48 7,41 20,82 96,72
78 496.796 5,5 0,07 86,63 7,68 94,55
44 230.970 7,8 0,32 87,42 3,07 92,24
64 365.636 8,3 56,81 12,29 22,52 91,65
58 281.057 8,9 39,39 44,87 6,27 91,08
77 545.172 9,1 1,04 67,96 16,04 90,91
36 440.991 9,5 0,12 81,94 7,50 90,53
13 1.303.833 10,2 69,79 10,17 9,75 89,84
17 553.679 10,9 7,90 73,03 7,82 89,14
9 893.617 13,1 57,00 2,04 27,72 86,87
72 181.230 13,1 0,19 45,19 30,25 86,87
1 727.703 14,4 44,32 35,95 5,09 85,56
50 1.705.871 14,6 0,43 78,09 3,66 85,45
11 988.825 14,9 65,30 11,39 8,35 85,06
74 616.624 16,1 0,01 75,74 5,25 83,87
83 1.802.183 18,5 72,67 4,09 4,71 81,55
68 1.150.369 18,8 45,68 24,22 10,91 81,21
69 1.578.341 18,9 64,80 9,60 5,57 81,13
70 1.242.473 18,9 75,17 0,51 5,40 81,08

 

Un terzo gruppo anomalo è quello delle cave con una percentuale di blocchi così elevata e inverosimile da far pensare all’abbandono al monte di notevoli quantità di detriti (Tab. 4).

 

Tab. 4. Principali cave “troppo virtuose”, la cui inverosimile produzione di blocchi (superiore all’80%) è un indizio di abbandono al monte di detriti (non registrati).

Cava n. Tot. ton escavate % Blocchi % Sc. bianche % Sc. scure % Terre % Detriti
47 41.642 97,2 2,75 0,00 0,00 2,75
15 41.909 89,6 0,22 10,13 0,08 10,42
86 8.860 80,4 0,00 14,25 5,31 19,55
45 17.173 74,1 25,56 0,00 0,20 25,87
54 157.492 68,1 12,56 1,06 16,54 31,87
23 230.747 59,8 8,65 24,25 6,41 40,18
37 485.444 56,6 9,87 30,00 1,99 43,35
35 232.699 56,0 13,51 22,12 7,70 43,98
53 155.140 54,3 22,66 20,87 0,34 45,72
19 30.163 45,0 2,65 33,48 4,59 55,01
16 839.625 43,7 0,01 53,93 1,41 56,32
24 350.471 42,0 2,15 45,26 3,72 58,02
25 99.015 40,0 0,22 39,88 15,14 60,02

 
Un quarto gruppo di cave, infine, è  indiziato di abbandono al monte di terre per le percentuali inverosimili (troppo basse) portate a valle (Tab. 5).
 

Tab. 5. Principali cave indiziate dell’abbandono al monte di terre.

Cava n. Tot. ton escavate % Blocchi % Sc. bianche % Sc. scure % Terre % Detriti
47 a 41.642 97,2 2,75 0,00 0,00 2,75
7 117.778 26,5 73,50 0,00 0,00 73,50
87 12.696 100,0 0,00 0,00 0,00 0,00
15 a 41.909 89,6 0,22 10,13 0,08 10,42
45 a 17.173 74,1 25,56 0,00 0,20 25,87
53 a 155.140 54,3 22,66 20,87 0,34 45,72
48 389.376 39,5 0,05 59,91 0,55 60,52
4 380.857 28,9 23,88 46,23 0,76 71,14
76 112.079 32,3 0,00 65,38 1,14 67,73
75 185.942 10,6 0,00 87,51 1,25 89,43
56 b 35.483 6,4 92,23 0,00 1,34 93,57
16 b 839.625 43,7 0,01 53,93 1,41 56,32
39 64.051 34,4 3,89 51,56 1,52 65,62
18 145.716 11,1 0,73 85,93 1,94 88,92
37 485.444 56,6 9,87 30,00 1,99 43,35
8 648.625 30,0 66,75 0,89 2,35 69,99
27 394.607 35,3 19,59 42,52 2,48 64,71
5 b 404.882 3,6 94,82 0,01 2,61 97,44
44 c 230.970 7,8 0,32 87,42 3,07 92,24
50 c 1.705.871 14,6 0,43 78,09 3,66 85,45
24 a 350.471 42,0 2,15 45,26 3,72 58,02
67 1.572.734 29,8 45,62 19,96 3,77 70,22
62 203.559 23,3 72,92 0,00 3,83 76,75

a    cava già inclusa nella Tab. 4.
b    cava già inclusa nella Tab. 2.
c    cava già inclusa nella Tab. 3

 

Il Comune non fa abbastanza. La Regione quindi intervenga

L’esame dell’andamento dei materiali escavati mostra una diffusa violazione delle norme, che nell’arco del decennio si è andata aggravando, soprattutto per l’abbandono al monte delle terre. Ciò è avvenuto nonostante la piena consapevolezza del problema, testimoniata dai dati annuali del monitoraggio (ricavati dalla pesa comunale), dalle nostre segnalazioni (a partire da quelle relative ai quantitativi estratti negli anni 2005 e 2006) e dalle dichiarazioni pubbliche dell’apparato comunale (apertamente mirate a mostrare tolleranza verso gli abusi delle cave). Per questi motivi non ci facciamo alcuna illusione che l’amministrazione comunale intenda riportare l’atti­vità estrattiva nell’ambito della razionalità e della piena legalità.

Chiediamo pertanto alla Regione di attivare immediatamente i controlli previsti dalla L.R. 35/2015 (art. 53, comma 3), verificando il rispetto delle prescrizioni dell’autorizzazione, a partire dalle cave indicate nelle tabelle 2, 3, 4 e 5. Per le cave di cui dovesse essere dimostrato l’abban­dono di terre chiediamo la sospensione totale dell’attività estrattiva fino al completo allontanamento delle terre abbandonate.

Ciò tuttavia non è sufficiente, visto che già le autorizzazioni non prevedono sanzioni dissuasive per l’inosservanza delle prescrizioni. Chiediamo pertanto alla Regione di modificare la L.R. 35/2015 inserendo gli obblighi relativi al rispetto dei quantitativi di materiali escavati e alla loro collocazione tra le prescrizioni la cui violazione comporta la revoca definitiva dell’autorizzazione.

Chiediamo alla Procura della Repubblica di perseguire i reati individuabili nei fatti segnalati che, si ricorda, non sono esclusivi del comune di Carrara, ma generalizzabili a tutte le cave apuane.

Per Legambiente Toscana, il Presidente
Arch. Fausto Ferruzza 

 


Note:
[1]     (3/1/2007) Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti
(27/2/2007) I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83%
(28/2/2009) Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole?         [torna al testo]

[2]     (16/2/2009) Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato         [torna al testo]

[3]     La recente bonifica di tre ravaneti, finalizzata a ridurre i fenomeni di intorbidamento delle sorgenti, è costata circa 4 milioni di euro.         [torna al testo]


 
 

Appendice

 

Quantitativi trasportati a valle dalle cave di Carrara
nel decennio 2005-2014 e loro percentuali.

 
In grassetto blu sono segnalate le cave che nel decennio hanno estratto oltre il 90 % di detriti.

Fonte: elaborazione dei dati annuali forniti dal Comune di Carrara, Ufficio Marmo.        [torna al testo]

Note:

1)     Puoi scaricare i dati originali dell’intero decennio, in formato Excel;
2)     ricorrendo ad argomentazioni relative alla privacy e al segreto industriale (a nostro parere pretestuose e illegittime) la numerazione delle cave è di fantasia, appositamente applicata dal Comune per impedire l’identificazione delle singole cave.
 

Cava n. Blocchi
(t)
Scaglie
bianche

(t)
Scaglie
scure

(t)
Sco­gliere
(t)
Terre
(t)
Tot.
Detriti

(t)
TOT.
GEN

(t)
%
Blocchi
% Sc. bian-
che
% Sc. scure % Sco-
gliere
% Terre %
Detriti
1 105.067 322.537 261.581 1.502 37.016 622.636 727.703 14 44,32 35,95 0,21 5,09 85,56
2 171.066 429.140 126.599 897 51.500 608.135 779.202 22 55,07 16,25 0,12 6,61 78,05
3 217.897 259.604 152.529 3.093 73.294 488.520 706.417 31 36,75 21,59 0,44 10,38 69,15
4 109.907 90.950 176.083 1.039 2.878 270.950 380.857 29 23,88 46,23 0,27 0,76 71,14
5 10.354 383.928 40 0 10.560 394.528 404.882 3 94,82 0,01 0,00 2,61 97,44
6 26.328 102.685 12.214 0 37.031 151.930 178.257 15 57,60 6,85 0,00 20,77 85,23
7 31.205 86.573 0 0 0 86.573 117.778 26 73,50 0,00 0,00 0,00 73,50
8 194.677 432.970 5.744 0 15.234 453.948 648.625 30 66,75 0,89 0,00 2,35 69,99
9 17.300 509.323 18.194 1.122 247.678 776.316 893.617 13 57,00 2,04 0,13 27,72 86,87
10 197.653 506.073 183.990 1.207 64.607 755.877 953.530 21 53,07 19,30 0,13 6,78 79,27
11 147.755 645.700 112.660 131 82.579 841.070 988.825 15 65,30 11,39 0,01 8,35 85,06
12 141.265 1.168.347 43.413 0 133.430 1.345.190 1.486.456 10 78,60 2,92 0,00 8,98 90,50
13 132.469 909.889 132.565 1.810 127.101 1.171.364 1.303.833 10 69,79 10,17 0,14 9,75 89,84
14 12.344 59 81.099 0 41.182 122.341 134.685 9 0,04 60,21 0,00 30,58 90,83
15 37.540 92 4.245 0 32 4.369 41.909 90 0,22 10,13 0,00 0,08 10,42
16 366.782 121 452.782 8.136 11.804 472.843 839.625 44 0,01 53,93 0,97 1,41 56,32
17 60.109 43.765 404.348 2.161 43.295 493.569 553.679 11 7,90 73,03 0,39 7,82 89,14
18 16.151 1.064 125.217 456 2.829 129.566 145.716 11 0,73 85,93 0,31 1,94 88,92
19 13.572 800 10.098 4.308 1.386 16.591 30.163 45 2,65 33,48 14,28 4,59 55,01
20 15.027 136 445.239 6.958 49.910 502.243 517.270 3 0,03 86,07 1,35 9,65 97,09
21 3.572 75 1.614 5.245 0 6.934 10.506 34 0,72 15,36 49,93 0,00 66,00
22 6.963 15.586 9.611 0 1.138 26.335 33.299 21 46,81 28,86 0,00 3,42 79,09
23 138.040 19.950 55.962 2.002 14.793 92.707 230.747 60 8,65 24,25 0,87 6,41 40,18
24 147.139 7.524 158.635 24.145 13.027 203.332 350.471 42 2,15 45,26 6,89 3,72 58,02
25 39.583 219 39.491 4.729 14.993 59.432 99.015 40 0,22 39,88 4,78 15,14 60,02
26 0 20.530 0 0 377 20.906 20.906 0 98,20 0,00 0,00 1,80 100,00
27 139.256 77.315 167.792 464 9.780 255.351 394.607 35 19,59 42,52 0,12 2,48 64,71
28 52.161 18.130 147.654 2.115 52.681 220.580 272.741 19 6,65 54,14 0,78 19,32 80,88
29 40.317 84.925 10.399 175 12.494 107.993 148.309 27 57,26 7,01 0,12 8,42 72,82
30 166.158 23.634 291.443 550 26.785 342.413 508.570 33 4,65 57,31 0,11 5,27 67,33
31 62.140 13.365 60.699 10.536 18.899 103.498 165.638 38 8,07 36,65 6,36 11,41 62,48
32 4.971 0 0 0 0 0 4.971 100 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
33 4.014 168 18.102 2.760 2.438 23.469 27.483 15 0,61 65,87 10,04 8,87 85,39
34 3.486 27 0 0 0 27 3.513 99 0,77 0,00 0,00 0,00 0,77
35 130.364 31.440 51.479 1.507 17.908 102.335 232.699 56 13,51 22,12 0,65 7,70 43,98
36 41.757 526 361.369 4.281 33.058 399.234 440.991 9 0,12 81,94 0,97 7,50 90,53
37 274.990 47.895 145.623 7.274 9.662 210.454 485.444 57 9,87 30,00 1,50 1,99 43,35
38 2.125 3.628 47 0 16.804 20.479 22.604 9 16,05 0,21 0,00 74,34 90,60
39 22.023 2.491 33.022 5.540 976 42.028 64.051 34 3,89 51,56 8,65 1,52 65,62
40 2.010 13.806 136.535 134 21.623 172.097 174.108 1 7,93 78,42 0,08 12,42 98,85
41 45.895 4.206 83.160 1.387 11.672 100.426 146.321 31 2,87 56,83 0,95 7,98 68,63
42 0 365 5.681 0 50.978 57.024 57.024 0 0,64 9,96 0,00 89,40 100,00
43 1.619 56.471 0 0 1.249 57.720 59.339 3 95,17 0,00 0,00 2,10 97,27
44 17.913 743 201.903 3.330 7.080 213.057 230.970 8 0,32 87,42 1,44 3,07 92,24
45 12.730 4.389 0 19 34 4.442 17.173 74 25,56 0,00 0,11 0,20 25,87
46 4.630 13.721 98.887 879 49.124 162.611 167.241 3 8,20 59,13 0,53 29,37 97,23
47 40.495 1.147 0 0 0 1.147 41.642 97 2,75 0,00 0,00 0,00 2,75
48 153.714 184 233.263 77 2.139 235.662 389.376 39 0,05 59,91 0,02 0,55 60,52
49 161.297 147.649 240.539 1.608 102.594 492.392 653.688 25 22,59 36,80 0,25 15,69 75,33
50 248.234 7.345 1.332.197 55.596 62.499 1.457.637 1.705.871 15 0,43 78,09 3,26 3,66 85,45
51 8.295 57.019 79.092 1.001 18.321 155.432 163.728 5 34,83 48,31 0,61 11,19 94,93
52 40.940 1.827 128.554 2.341 37.134 169.856 210.797 19 0,87 60,98 1,11 17,62
53 84.203 35.152 32.380 2.874 531 70.938 155.140 54 22,66 20,87 1,85 0,34 45,72
54 107.301 19.781 1.666 2.692 26.052 50.191 157.492 68 12,56 1,06 1,71 16,54 31,87
55 12.843 15.059 0 3.395 6.086 24.540 37.383 34 40,28 0,00 9,08 16,28 65,64
56 2.283 32.726 0 0 475 33.201 35.483 6 92,23 0,00 0,00 1,34 93,57
57 5.427 113.251 12.254 24 34.429 159.957 165.385 3 68,48 7,41 0,01 20,82 96,72
58 25.072 110.702 126.098 1.559 17.626 255.985 281.057 9 39,39 44,87 0,55 6,27 91,08
59 255.025 180.107 486.383 11.641 82.183 760.314 1.015.339 25 17,74 47,90 1,15 8,09 74,88
60 127.106 149.636 279.442 1.056 23.451 453.586 580.692 22 25,77 48,12 0,18 4,04 78,11
61 23.320 90.857 0 0 14.622 105.480 128.800 18 70,54 0,00 0,00 11,35 81,89
62 47.333 148.431 0 0 7.794 156.225 203.559 23 72,92 0,00 0,00 3,83 76,75
63 131.207 138.264 188.735 155 55.014 382.168 513.374 26 26,93 36,76 0,03 10,72 74,44
64 30.513 207.734 44.940 126 82.323 335.123 365.636 8 56,81 12,29 0,03 22,52 91,65
65 10.806 364 25.121 8.184 11.802 45.471 56.276 19 0,65 44,64 14,54 20,97 80,80
66 6.174 0 0 0 0 0 6.174 100 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
67 468.292 717.463 313.994 13.706 59.279 1.104.442 1.572.734 30 45,62 19,96 0,87 3,77 70,22
68 216.139 525.441 278.644 4.694 125.452 934.231 1.150.369 19 45,68 24,22 0,41 10,91 81,21
69 297.841 1.022.772 151.527 18.311 87.890 1.280.500 1.578.341 19 64,80 9,60 1,16 5,57 81,13
70 235.074 933.994 6.326 33 67.047 1.007.400 1.242.473 19 75,17 0,51 0,00 5,40 81,08
71 973.077 693.856 752.273 4.892 311.762 1.762.784 2.735.861 36 25,36 27,50 0,18 11,40 64,43
72 23.795 343 81.905 20.373 54.813 157.435 181.230 13 0,19 45,19 11,24 30,25 86,87
73 41.363 102 144.021 276 13.849 158.247 199.610 21 0,05 72,15 0,14 6,94 79,28
74 99.438 58 467.049 17.680 32.398 517.186 616.624 16 0,01 75,74 2,87 5,25 83,87
75 19.652 0 162.726 1.234 2.330 166.290 185.942 11 0,00 87,51 0,66 1,25 89,43
76 36.172 0 73.276 1.352 1.279 75.907 112.079 32 0,00 65,38 1,21 1,14 67,73
77 49.559 5.655 370.511 32.020 87.427 495.613 545.172 9 1,04 67,96 5,87 16,04 90,91
78 27.091 340 430.361 856 38.149 469.705 496.796 5 0,07 86,63 0,17 7,68 94,55
79 119.073 600 399.041 8.512 58.264 466.417 585.490 20 0,10 68,16 1,45 9,95 79,66
80 240.868 50 395.148 6.995 95.957 498.149 739.017 33 0,01 53,47 0,95 12,98 67,41
81 245.338 1.677 727.501 12.588 72.291 814.057 1.059.395 23 0,16 68,67 1,19 6,82 76,84
82 0 96.942 7 0 3.286 100.235 100.235 0 96,71 0,01 0,00 3,28 100,00
83 332.581 1.309.697 73.722 1.232 84.950 1.469.601 1.802.183 18 72,67 4,09 0,07 4,71 81,55
84 454.882 1.110.303 225.460 7.288 205.061 1.548.112 2.002.995 23 55,43 11,26 0,36 10,24 77,29
85 261.585 2.397.850 77.323 27 229.095 2.704.296 2.965.881 9 80,85 2,61 0,00 7,72 91,18
86 7.127 0 1.263 0 470 1.733 8.860 80 0,00 14,25 0,00 5,31 19,55
87 12.696 0 0 0 0 0 12.696 100 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
88 13.619 105 27.954 2.343 2.294 32.697 46.316 29 0,23 60,36 5,06 4,95 70,59
89 0 0 2.770 0 665 3.435 3.435 0 0,00 80,65 0,00 19,35 100,00
90 595 0 5.641 0 1.091 6.732 7.327 8 0,00 76,99 0,00 14,89 91,88
91 0 533 961 6 18.794 20.294 20.294 0 2,63 4,74 0,03 92,61 100,00
92 0 5.000 62.113 0 17.875 84.988 84.988 0 5,88 73,08 0,00 21,03 100,00
93 2.229 0 0 0 0 0 2.229 100 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
TOT. 9.188.001 16.634.904 13.269.928 356.640 3.677.760 33.939.233 43.127.235 21,30 38,57 30,77 0,83 8,53 78,70

 



Per saperne di più:

Sulle cave che da anni producono troppi detriti e pochi o niente blocchi:

Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)

I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83% (27/2/2007)

Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti (3/1/2007)

Sullo smaltimento abusivo delle terre di cava:

Il marmo dei ‘Robin Hood’ alla rovescia – Videoinchiesta di M. Bernabè (28/5/2013)

Smaltimento terre di cava: per smuovere il Comune ci vuole il TG (29/11/2011)

Smaltimento abusivo delle terre di cava: servono fatti, non proclami! (8/11/2010)

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″

Miseglia invasa dai fanghi di cava: fino a quando? (28/12/2010)

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti? (16/1/2010)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre (11/7/2009)

Via d’arroccamento Calacata: ancora uno smaltimento abusivo di terre (1/4/2009)

Pulcinacchia: è bastata una pioggia per spazzare via le terre abusive e le rassicurazioni del sindaco (6/3/2009)

Via d’arroccamento Pulcinacchia: documentato lo smaltimento abusivo di terre (17/2/2009)

Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:

Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)

Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)

Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)

Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)

 

Share