Stati Generali delle Alpi Apuane
Incontro nazionale per un
futuro sostenibile delle Alpi Apuane
Pietrasanta, 14 maggio 2016
Cave apuane, stop al disastro ambientale e all’illegalità
Presentazione audio/video (30 min)
Giuseppe Sansoni
SOMMARIO:
- Il PRAER: un piano violato
- Tutela delle acque: violata
- marmettola nei corsi d’acqua
- marmettola nelle sorgenti
- Prescrizioni inadeguate (illegittime)
- acque di lavorazione
- acque meteoriche di dilavamento
- piano di gestione del detrito
- ravaneti, piazzali in detrito, discariche
- Ecoreati (disastro ambientale ecc.)
- Parco: pro Apuane o pro cave?
- PIT e piani attuativi: la sfida
Nella presentazione audio/video, la fine di una slide è segnalata da un suono; utilizzare le frecce da tastiera per passare da una slide alla successiva (o per tornare indietro).
Scarica il PDF 14/5/2016 (7,3 MB)
Per scaricare la presentazione Power Point lancia il video cliccando qui (anziché sull’immagine d’anteprima): poi clicca sul link PPT situato in basso, a destra dell’anteprima.
La relazione, riccamente illustrata, denuncia e documenta l’impatto devastante dell’attività estrattiva, grazie anche alla tolleranza degli organi di pianificazione e di controllo. È largamente violato il PRAER (Piano Regionale delle Attività Estrattive), con cave che producono pochi blocchi e quantità esorbitanti di scaglie bianche (quindi cave che sbriciolano le montagne per ricavarne carbonato di calcio) e, viceversa, cave che portano a valle solo blocchi (quindi abbandonano abusivamente i detriti al monte).
Le vergognose modalità di conduzione delle cave determinano l’inquinamento da marmettola dei corsi d’acqua e delle sorgenti. Serie responsabilità hanno i comuni (che rilasciano autorizzazioni contrastanti con la normativa ambientale, dunque illegittime) e il Parco delle Apuane (che approva deroghe alla propria normativa per favorire le cave).
È necessaria una forte partecipazione alla redazione dei piani attuativi di bacino estrattivo (previsti dal Piano paesaggistico), finalizzata a dare concreta attuazione agli obiettivi e direttive del PIT; a tal fine viene presentata una serie di proposte radicali.
L’ostacolo principale alla rinascita delle Apuane è culturale: l’erronea convinzione dell’inevitabile conflittualità tra obiettivi ambientali ed economico-sociali. La vera sfida, invece, è quella di conseguirli contestualmente, cioè migliorare l’occupazione proprio grazie alla chiusura delle cave nel Parco e alla parallela attivazione di una nuova economia.
Per saperne di più:
ATTI dell’incontro Stati Generali delle Alpi Apuane (14/5/2016)
Su marmo e (il)legalità
Cave: Legambiente chiede un’indagine alla commissione antimafia (11/8/2012)
Cave: illegittimità e danno erariale. Esposto contro amministratori a Procura e Corte dei Conti (12/7/2012)
Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”
Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)
Canoni di concessione cave: le scelte del Comune impoveriscono la città. Esposto a Procura e Corte dei Conti (14/10/2010)
La pazienza è finita: esposto alla Procura della Repubblica per mancata consegna dei dati sulle cave (3/4/2007)
Esposto per il riconoscimento delle cave come beni comuni (5/10/2005)