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Via Bertoloni: non isole pedonali, ma pista ciclabile

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Finalmente interventi strutturali a protezione dei pedoni

In via Bertoloni sono state realizzate, a centro strada, due isole pedonali palesemente finalizzate al rallentamento del traffico (foto 1), come inducono a ritenere:

  • la loro larghezza (3,2 m), esagerata per i pedoni, ma funzionale a restringere fortemente le corsie (a 3 m);
  • i passaggi pedonali rialzati che, con tutta evidenza, svolgono la funzione di dossi rallentatori di velocità (foto 2);
  • il fatto che una delle due sarà ben poco utilizzata dai pedoni, visto che non è in prossimità di palazzi o incroci.

Prima di formulare osservazioni critiche all’intervento ci preme esprimere apprezzamenti, visto che via Bertoloni era pericolosa a causa delle auto che la percorrevano ad eccessiva velocità. L’intervento mostra che finalmente anche a Carrara si inizia a capire che le misure di regolazione e messa in sicurezza del traffico, soprattutto se volte a proteggere gli utenti più deboli (pedoni e ciclisti), richiedono opere di arredo/attrezzatura urbane: dunque interventi fisici sulle infrastrutture e non solo qualche striscia di pittura sull’asfalto (come è stato fatto fino ad oggi, soprattutto per le presunte piste ciclabili). Ben vengano perciò i passaggi pedonali rialzati che indicano alle auto che stanno salendo in territorio “altrui”, anziché costringere il pedone a scendere in territorio “nemico”.

 

Buone intenzioni, ma progettazione poco attenta


Tuttavia l’intervento presenta diverse criticità. Le nuove isole, infatti, parandosi improvvisamente in mezzo alla carreggiata con la loro eccessiva larghezza, rischiano di essere investite in pieno dalle auto, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità (notte, pioggia), provocando seri incidenti. Il rischio è aggravato dal fatto che le auto parcheggiate a lato della strada inducono le auto in marcia a spostarsi al centro della carreggiata, proprio di fronte alle isole pedonali (foto 3).


Non si è nemmeno pensato a ridurre i danni in caso di impatto. Il ciglio delle isole, infatti, sollevato rispetto al manto stradale, forma uno scalino pericoloso in caso di urto; sarebbe bastato evitare lo scalino, installando gli appositi cigli sormontabili abitualmente usati nelle isole pedonali: a profilo inclinato e dotati di dispositivi rifrangenti gialli (“occhi di gatto”) e di dissuasori vibro-acustici di velocità (foto 4).


L’eccessivo restringimento della corsia inoltre costringe i ciclisti, per timore di essere investiti, a salire sul marciapiede prima dell’isola, scendendo nuovamente nella strada dopo di essa (foto 5).


Va riconosciuto che nelle due isole pedonali è stato almeno adottato l’accorgimento di realizzare un’incisione a scivolo sui marciapiedi, raccordandola al passaggio pedonale rialzato, in modo da consentire l’attraversamento ai disabili in carrozzella (foto 6a). Tuttavia, considerato che i pedoni attraversano sui vecchi passaggi pedonali situati davanti ai loro palazzi (foto 6b), non sarebbe stato meglio adeguare questi, anziché costruirne di nuovi che, essendo distanti dagli accessi ai palazzi, resteranno probabilmente inutilizzati?

Non sarebbe stato utile installare dossi ad una certa distanza prima dei passaggi pedonali, in modo che le auto arrivino ad essi già rallentate?


L’intervento si presta inoltre ad altre riflessioni. Non ci è noto se le lacune costruttive delle due isole siano attribuibili a trascuratezza degli uffici comunali o della ditta esecutrice. Quel che è certo è che a Carrara la trascuratezza non scarseggia: basta guardare i lampioni di via Bertoloni, piazzati (a suo tempo) in mezzo al marciapiede senza tener conto dell’ostacolo al transito delle carrozzine per bambini e ai disabili in carrozzella (foto 7). Eppure, anziché cogliere l’occasione dell’intervento per porre rimedio a questa assurda collocazione, anche i nuovi pali dei cartelli che segnalano le isole pedonali sono stati piantati nel marciapiede (foto 8). Vien da chiedersi in mano a chi siamo!

 

Suggerimenti migliorativi

In conclusione, volendo restare nell’ipotesi progettuale delle isole pedonali, ma garantire sicurezza e funzionalità, suggeriamo le seguenti modifiche:

  • spostare l’isola pedonale posta presso la Policar di circa 100 m a valle (presso il condominio a monte dell’autostrada), in modo da renderla effettivamente fruibile ai pedoni ivi residenti;
  • dotare le isole di ciglio sormontabile, con segnalatori vibro-acustici e ottici (rifrangenti);
  • collocare dossi limitatori di velocità prima dei passaggi pedonali;
  • adeguare le vecchie strisce pedonali, dotandole di scivoli per disabili in carrozzella;
  • spostare lampioni e pali della segnaletica verticale dal centro marciapiede al suo lato.

 

Una proposta alternativa: una vera pista ciclabile anziché finte isole pedonali

Come accennato, le isole pedonali comportano il forte restringimento (a 3 metri) delle corsie di marcia, uno spreco di spazio che potrebbe essere meglio sfruttato realizzando una pista ciclabile. Ecco allora la proposta: eliminare le due isole pedonali e suddividere la sede stradale (la cui larghezza minima è 12,5 m) in cinque nastri ad utenza differenziata: una pista ciclopedonale larga 3 m sul lato La Spezia (con prevalenza d’uso pedonale), due corsie automobilistiche (3 m ciascuna, comprese le strisce di delimitazione) e, lato Massa, un parcheggio di larghezza standard (2,2 m) e un marciapiede solo pedonale (1 m). Le due corsie automobilistiche e la pista ciclopedonale dovrebbero essere delimitate da strisce vibro-acustiche e/o altamente riflettenti.

Va tenuto conto che il restringimento delle corsie induce già di per sé un forte rallentamento, più efficace di qualsiasi autovelox; ciò rende superflue le isole pedonali. Se necessario, comunque, nel tratto più abitato possono essere collocati anche dossi limitatori di velocità.

Alla possibile obiezione dei costi rispondiamo che proprio le scarse risorse disponibili impongono, al momento di realizzare un intervento, di impiegarle con una strategia multiobiettivo, ricavandone cioè il massimo di benefici e di funzioni.


Per finire, ricordiamo che la proposta qui avanzata non è estemporanea: è quella che avevamo presentato al Comune già nel 1997 (e, negli anni, riproposta più volte), nell’ambito del più ampio progetto di piste ciclabili che prevedeva il recupero a questo fine anche della Ferrovia Marmifera (Fig. 9): basterebbe solo ritirarlo fuori dal cassetto e realizzarlo, anche a tratti, ogniqualvolta l’esecuzione di lavori stradali ne offra l’opportunità.

Carrara, 11 novembre 2013
Legambiente Carrara

Foto 1. Le isole, larghe 3,2 metri, provocano un brusco e consistente restringimento delle corsie per gli automezzi (a 3 m).         [torna al testo]

Foto 2. Il passaggio pedonale rialzato, associato al restringimento delle corsie, determina un ulteriore rallentamento del traffico. La coda in entrambi i sensi di marcia (nell’inserto) mostra che l’obiettivo del rallentamento è stato raggiunto.        [torna al testo]

Foto 3. Le auto parcheggiate inducono gli autisti a spostarsi al centro della carreggiata (a), trovandosi perciò improvvisamente di fronte l’isola pedonale e costretti a sterzare a destra (b). In condizioni di scarsa visibilità il rischio di incidente è elevato.        [torna al testo]

Foto 4. A sinistra: il ciglio delle nuove isole pedonali non è inclinato, ma forma uno scalino con l’asfalto; perciò in caso di urto è molto pericoloso. A destra: il ciglio inclinato delle normali aiuole spartitraffico riduce l’impatto nel caso venga invaso dagli pneumatici, mentre le scanalature e i rilievi funzionano da dissuasori vibranti e acustici.        [torna al testo]

Foto 5. I ciclisti, per evitare la strettoia dell’isola, salgono sul marciapiedi (a sinistra), scendendo nuovamente in strada una volta superata l’isola (a destra).        [torna al testo]

Foto 6. A sinistra: in corrispondenza delle due isole i marciapiedi sono stati incisi realizzando uno scivolo per disabili in carrozzella. A destra: i vecchi passaggi pedonali (quelli che saranno effettivamente utilizzati, in quanto posti in corrispondenza dell’accesso ai palazzi) hanno invece uno scalino che impedisce l’attraversamento ai disabili: non sarebbe stata questa una miglior collocazione per le isole pedonali?        [torna al testo]

Foto 7. Per la gioia dei disabili in carrozzella e delle mamme con bambini in carrozzina, i lampioni di via Bertoloni (lato Massa) sono stati piazzati –a suo tempo– nel bel mezzo del marciapiedi.        [torna al testo]

Foto 8. A sinistra: in corrispondenza di un vecchio passaggio pedonale, il relativo palo segnalatore è stato –a suo tempo– correttamente fissato alla ringhiera metallica, per non ostacolare il transito sul marciapiede. A destra: in corrispondenza delle nuove isole, invece, i pali sono stati piantati nel marciapiede.        [torna al testo]

Fig. 9. Una delle tavole progettuali del progetto di piste ciclabili (arch. Andrea Porchera): la freccia blu indica il tratto di via Bertoloni.        [torna al testo]

 

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