Al Parco Regionale delle Alpi Apuane
parcoalpiapuane@pec.it
Al Comune di Fivizzano
comune.fivizzano@postacert.toscana.it
Il Comune di Fivizzano, facendosi interprete della richiesta dei Beni Sociali di Viano, ha presentato al Parco delle Apuane il piano dei tagli per il decennio 2013-2022 nella faggeta posta tra M. Borla, M. Ballerino e il Cardeto, comprendente anche la realizzazione di una strada forestale di servizio, lunga oltre 2 km, per consentire il transito dei mezzi (trattori e camion) che trasporteranno il legname asportato.
Sì ai Beni Sociali e all’utilizzo oculato del bosco
Legambiente, da sempre schierata a tutela degli usi civici, per il loro elevato valore sociale (comunitario anziché privatistico), non muove alcuna obiezione al taglio boschivo in quanto, se ben condotto, può apportare benefici economici alla comunità di Viano migliorando, al contempo, il sistema forestale. Esprime però forti preoccupazioni e critiche alla previsione della strada forestale che, partendo dalle cave del Sagro sotto Foce di Pianza, sventrerebbe le pendici del M. Borla e la Valle dei Pozzi fino a raggiungere i Prati del Cardeto e la faggeta, dal cui perimetro partirebbero le piste di esbosco.
No alla strada: nelle Apuane solo sentieri!
La strada, infatti, interamente inserita in piena area Parco, nel SIR e SIC Monte Borla – Rocca di Tenerano (IT5110008), rappresenta una grave minaccia per tutto l’ecosistema e la conservazione della biodiversità ed è perciò in stridente contrasto con le finalità del Parco e degli stessi usi civici: sarebbe peraltro paradossale se proprio i Beni Sociali, attenti da secoli per tradizione a preservare la risorsa ambientale, si rendessero responsabili di una sua grave alterazione.
La realizzazione di una strada, oltre a deturpare irrimediabilmente il paesaggio di un’area classificata di alto valore ambientale anche dall’Unione Europea, interferirebbe con la tutela della biodiversità dei luoghi, andando ad incidere sulle specie vegetali presenti (con sbancamenti e alterazione della rete idrica). Si ricorda, infatti, che l’area del retro Borla, in particolare il sottostante sito denominato “i Pozzi”, presenta una serie di inghiottitoi e cavità carsiche di estremo interesse per l’equilibrio idrogeologico di questa parte delle Apuane. La strada inoltre favorirebbe il ruscellamento concentrato delle acque piovane che innescherebbe processi erosivi diffusi e marcati (considerate anche le elevate precipitazioni annue nell’area).
Perché una strada devastante, quando basterebbe una teleferica?
È appena il caso di ricordare che negli ultimi anni, soprattutto in siti di pregio ambientale, si sta affermando l’uso delle teleferiche anche nel settore forestale in sostituzione della tracciatura di nuove strade, proprio per evitarne l’impatto. La teleferica è un mezzo di trasporto a fune per la movimentazione dei materiali (tronchi e ramaglie) e presenta svariate configurazioni e modalità di installazione e di operatività.
Nel mercato dei sistemi forestali vi sono oggi svariate soluzioni, tutte adattabili ai luoghi di operatività, con un campo di applicazione vastissimo che spazia dai piccoli impianti montani alle più impegnative e dalle grandi portate dette blondin da cantiere. Tra queste segnaliamo, per l’estrema funzionalità, gli impianti di tipo bifune (con una fune portante fissa su cui scorre un veicolo ed una traente mobile che trasmette il moto al veicolo; la fune traente è aperta e si avvolge alla stazione di monte su un sistema a tamburo che viene mosso da un argano motore).
Tenuto conto che questi sistemi possono essere installati in pochi giorni e con costi ed impatti sicuramente inferiori alla realizzazione di una nuova strada, viene da chiedersi: perché mai realizzare una strada? Perciò, nell’esprimere la nostra radicale opposizione alla costruzione della strada forestale, chiediamo al Parco di respingerla prescrivendone la sostituzione con un sistema a teleferica.
Carrara, 9 luglio 2013
Legambiente Carrara
legambiente.carrara@pec.it