Al Sindaco di Carrara,
Angelo Zubbani
Al Settore Opere Pubbliche
geom. Franchini
A febbraio, colpiti dal taglio di una trentina di pini secolari, esprimemmo le nostre preoccupazioni al Comune e chiedemmo la documentazione tecnica ed amministrativa relativa all’intervento. Ci rassicurammo in quanto le relazioni tecnica e agronomico-fitopatologica finalizzavano l’intervento alla messa in sicurezza dell’area e al miglioramento dello stato di salute del bosco attraverso l’eliminazione degli alberi pericolanti o malati e attraverso il diradamento selettivo che doveva favorire il pieno sviluppo degli esemplari restanti. Ci limitammo a rimproverare all’amministrazione comunale la sua scarsa sensibilità verso il sentire della popolazione dal momento che non aveva ritenuto opportuno informare i cittadini dell’intervento.
Oggi, dopo alcuni mesi di pausa, è ripreso il taglio del bosco misto di pioppi bianchi e robinie (area rosa in Fig. 1), ma, a giudicare dall’intervento in corso, i lavori non rispettano le indicazioni contenute nella relazione agronomica. Infatti, nella fascia prospiciente via Marco Polo non si è proceduto ad un semplice diradamento del bosco ma si è fatta un’indiscriminata tabula rasa che ha lasciato il suolo nudo, ad eccezione di alcuni pioppi ben sviluppati e di pochissimi ligustri ed olmi molto giovani. Un intervento così drastico e in piena vista dei passanti ha provocato un desolante impatto (Fig. 2) ed ha sollevato le immediate e giuste proteste degli alunni della vicina scuola Taliercio (Fig. 3).
Eppure, la relazione tecnica garantiva «una riequilibratura tra le zone a più alta densità e quelle a minor intensità di vegetazione arborea» e, pur dichiarandovisi che la robinia (in quanto specie esotica infestante) «sarà eliminata quasi completamente», assicurava che «là dove non saranno presenti altre alberature la robinia verrà preservata». Un accorgimento opportuno, dunque, volto a contenere l’impatto visivo ma che, palesemente, non è stato rispettato.
Considerato che l’intervento ha finora interessato solo il 12% dell’intera superficie boscata, è un obbligo civile evitare che anche il restante 88% del bosco sia sottoposto ad analogo trattamento con un’intensità di taglio eccessiva e modalità di esecuzione spicciativa e brutale.
Chiediamo dunque al Comune di ordinare la sospensione dei lavori e di condizionarne la ripresa alla costante supervisione di un responsabile qualificato (agronomo o forestale) che garantisca il rispetto della relazione agronomica e non permetta che l’obiettivo di «un controllo visivo più efficace dell’intero appezzamento … in modo da rendere possibile la sorveglianza delle aree» prevalga sulla finalità, condivisibile –e approvata– di migliorare lo stato di salute del bosco.
Carrara, 10 giugno 2013
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sull’area di Villa Ceci:
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