Il sindaco, per sfuggire alle proprie responsabilità, si dichiara impotente
Come prevedibile, la trasmissione di Report non è piaciuta al sindaco. Eppure gli è andata fin troppo bene: ha fatto solo la figura di essere impotente su tutti i fronti, dai compiti più impegnativi quali il fronteggiare le pretese degli industriali, ai più elementari come l’ordinare ai camion delle scaglie di chiudere il telone. E ciò per sua esplicita autodichiarazione, avendo scelto la strategia difensiva dell’impotenza per nascondere le sue precise responsabilità.
Zubbani riconosce i meriti della Contigli ma rivendica di aver fatto passi avanti
Anche l’intervento dell’ex sindaco Emilia Fazzi Contigli non è piaciuto a Zubbani.
La Contigli ricordava la conquista storica del 1994, l’approvazione del Regolamento degli agri marmiferi che ribadiva la proprietà indisponibile delle cave, disponeva finalmente la temporaneità delle concessioni, la loro onerosità (un canone di concessione congruo) e la conduzione diretta (ponendo fine al subaffitto). Concludeva dunque che Carrara non è il Far West e che basterebbe la volontà politica di far rispettare le regole.
Zubbani replica alla Contigli riconoscendole il merito di aver promulgato il Regolamento, ma aggiungendo che quello rappresentava solo il primo passo, portato avanti dalle amministrazioni successive. Dunque i meriti sono di tutti, anche della sua amministrazione, fortemente impegnata ad aumentare le entrate comunali del marmo.
… ma i suoi passi sono stati all’indietro!
Questa risposta in politichese mira a coprire pesanti responsabilità: i passi successivi, infatti, anziché portare a compimento il Regolamento, sono stati passi all’indietro.
Con delibera n. 26 del 10/4/2002, infatti, con il voto favorevole di Zubbani, il Regolamento è stato così modificato:
- la durata della concessione è stata portata da 20 a 29 anni ed è stato introdotto il suo rinnovo automatico, ripristinando di fatto la perpetuità del diritto estense, in piena violazione della sentenza 488/95 della Corte Costituzionale;
- è stato eliminato il principio dell’importo del canone in relazione al valore di mercato, sostituendolo con un generico “importo da stabilirsi da parte del Consiglio comunale”, contravvenendo così alla L. 724/94 che impone un canone “non inferiore al valore di mercato”.
Con queste modifiche sono stati dunque smantellati, a tutto vantaggio degli industriali, due dei tre principi fondanti del Regolamento: altro che portarlo a compimento!
Il bello è che il Comune ha piena consapevolezza, fin dal 2002, dell’illegittimità di questi passi all’indietro, come attestato dalla relazione della Commissione istituita appositamente “per porre le modalità di accertamento e di esazione dei tributi al di sopra di ogni dubbio di illegittimità”.
Al “mercato” è stato sostituito il “mercanteggiamento”
In seguito, il principio del canone in relazione al valore di mercato (non oltre l’8%) è stato ripristinato formalmente, ma disatteso di fatto.
L’art. 10 sexies del Regolamento 2005, infatti, introduce la possibilità di concordare con gli industriali una tariffa comprensiva sia del canone che del contributo regionale previsto dalla L.R. 78/98 (quest’ultimo non superiore al 10% del valore di mercato di ogni categoria di prodotto: blocchi, scaglie, terre).
Sebbene non si trattasse di un obbligo, ma solo di una possibilità, il Comune ha utilizzato questa scappatoia (da lui stesso introdotta) per concordare le tariffe con gli industriali, senza una precisa relazione col valore di mercato. Al mercato, insomma, è stato sostituito il mercanteggiamento!
Basta trattativa con le cave: applicare la legge!
Ancora oggi assistiamo da oltre un anno ad una estenuante trattativa con gli industriali senza che il Comune si decida a rientrare nella legalità adottando queste semplici misure:
- basta con le autorizzazioni provvisorie: chi vuole utilizzare le cave firmi la concessione;
- abbandonare ogni trattativa con gli industriali e fissare il canone in base al reale valore di mercato, dunque attraverso un’asta pubblica in cui l’attuale esercente abbia il diritto di prelazione solo in caso di parità di offerta;
- ripristinare la legittimità del Regolamento, eliminando il rinnovo automatico della concessione e riportandone la durata a 20 anni (o, molto meglio, a 10 anni).
Pur ripromettendoci di produrre una stima affidabile, possiamo già fin d’ora affermare che il mercanteggiamento del Comune ha apportato un danno alle casse comunali di centinaia di milioni di euro: una cifra enorme con la quale Carrara potrebbe rifiorire e divenire un gioiello, ma che il Comune ha preferito regalare agli industriali.
Carrara a Report: una figuraccia? Non della città, ma di chi la governa!
Concordando dunque con la Contigli sulla necessità della volontà politica di far rispettare le regole, riteniamo che il paragone di Carrara con il Far West resti attuale: anche nel Far West, infatti, c’erano le regole, ma spesso venivano violate e, talora, c’erano sceriffi che venivano meno al loro dovere, manipolandole o disapplicandole nell’interesse del potente di turno.
Altri due piccoli esempi? A Report, alla domanda sui milioni di tonnellate di terre smaltite illegalmente dalle cave sulle nostre montagne, il sindaco ha risposto in termini giustificatori che «la terra costituisce un costo per l’operatore quindi, se può, ne fa a meno». Poi ha aggiunto che “è già partita una diffida”, per coprire le proprie omissioni: a termini di regolamento, infatti, avrebbe dovuto da anni revocare l’autorizzazione alle cave inadempienti.
Patetica infine l’insistenza di Zubbani nel coprire l’inadempienza della polizia municipale: continua a citare i “circa mille verbali l’anno” elevati ai camionisti, guardandosi bene dal precisare che questi riguardano le violazioni al codice della strada, mentre per le violazioni all’ordinanza “camion puliti” la pattuglia fissa della polizia –appositamente istituita!– ha multato solo 68 camion nel 2009 (5,2 multe il mese) e solo 20 nel 2010 (1,7 multe il mese).
C’è chi dice che, con la trasmissione di Report, Carrara ha fatto una figuraccia. Noi pensiamo, invece, che l’abbia fatta chi la governa.
Carrara, 9 aprile 2011
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
I video sulle cave e sulle polveri sottili:
Strada dei marmi: la galleria del frastuono (VIDEO, 21/10/2012) durata 4′ 42″
Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”
La banda del buco (le cave di Carrara a Report) (VIDEO, 3/4/2011) durata: 20’
Fanghi di cava gratis su Miseglia (VIDEO 28/12/2010) durata: 10′ 26″
2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”
Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”
Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”
Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”
I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”
Sui canoni di concessione delle cave, entrate comunali, illegittimità, proposte:
Gli Atti dell’incontro di presentazione della proposta Legambiente di nuovo Regolamento degli agri marmiferi (15/2/2013)
Cave: Legambiente chiede un’indagine alla commissione antimafia (11/8/2012)
Cave: illegittimità e danno erariale. Esposto contro amministratori a Procura e Corte dei Conti (12/7/2012)
Tariffe marmo: ecco la proposta di Legambiente (6/5/2011)
Canoni di concessione cave: le scelte del Comune impoveriscono la città. Esposto a Procura e Corte dei Conti (14/10/2010)
Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:
Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”
La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)
La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)
Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)
Ecco i dati dei controlli sui camion del marmo. La polizia chiude gli occhi? (21/3/2011)
Lettera aperta alla comandante: la Polizia municipale non riconosce l’ordinanza comunale? (22/10/2010)
Polizia municipale: perché non dà il suo contributo a ridurre le polveri sottili? (19/10/2010)
La conferma più autorevole della mancata volontà di fare i controlli viene direttamente dalle risposte del sindaco e della polizia municipale:
Controlli sui cassoni a tenuta: ecco la risposta evasiva del sindaco (13/2/2009)
Controlli sui cassoni a tenuta: la risposta della polizia municipale (29/1/2009)
Sulla tolleranza del Comune verso lo smaltimento abusivo delle terre:
Il sindaco rassicura: lo smaltimento delle terre è monitorato. Infatti lo è, ma aumenta continuamente! (24/8/2009)
Pulcinacchia: smaltimento abusivo di terre. Il sindaco si precipita a scagionare i responsabili (20/2/2009)
Smaltimento abusivo di terre nelle cave. Il segretario generale Tonelli istiga al reato (16/2/2009)
Cave e terre: quando l’illegalità diventa diritto acquisito (col beneplacito del sindaco) (13/2/2009)