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La Provincia mantenga la centralina della Lugnola; l’ARPAT corregga i dati sottostimati del PM10

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Regione Toscana
Assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini
Direz. Gen. Politiche Territoriali, Ambientali, Mobilità, Mauro Grassi
 
Provincia di Massa Carrara
Assessore all’ambiente, Livio Grillotti
Dirigente Settore Ambiente, Teresa Zattera
 
ARPAT
Direttore Generale, Sonia Cantoni
Centro Regionale Tutela Qualità Aria, Marco Chini
Resp. Dip. Prov. Massa Carrara, Laura Balocchi
 
Comune di Carrara
Sindaco, Angelo Zubbani
Dirigente Settore Ambiente, Franco Fini
Ass. Ambiente, Roberto dell’Amico
Consiglieri comunali
 
Organi d’informazione

 

La peculiarità di Carrara: abbattere le polveri sottili sarebbe semplice ed economico

Va premesso che a Carrara, a differenza di tutte le altre aree urbane toscane, le fonti prevalenti del PM10 non sono il traffico automobilistico e le combustioni, bensì il transito dei camion del marmo (circa 600 il giorno all’andata e altrettanti al ritorno), come riconosciuto dal Piano d’Azione Comunale (pag. 14 e 52).

È dimostrato inoltre che la maggior parte delle polveri non proviene dalle emissioni gassose, bensì dal carico trasportato e dalla sporcizia dei camion (si vedano Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione e Le polveri sottili di Carrara: analisi statistica).

Dunque a Carrara, a differenza delle altre aree urbane, una riduzione consistente e immediata del PM10 è un obiettivo facilmente raggiungibile: basterebbe lavare bene i camion, chiudere il telone di copertura dei cassoni e altre misure elementari.

 

Incredibile ma vero! L’impegno del Comune per evitare la riduzione del PM10

Per quanto ciò possa apparire incredibile e inspiegabile, il Comune oppone da anni una tenace resistenza ad applicare tali misure.

Per comprendere le richieste che avanziamo in questa lettera è necessario premettere il “clima” che si respira a Carrara, caratterizzato dalla inspiegabile quanto incrollabile resistenza del Comune ad applicare le semplici ed economiche misure di riduzione del PM10 ed, anzi, da azioni concrete di attenuazione delle misure prese dalla precedente amministrazione (fino all’aperta violazione della legalità), all’unico fine di evitare ogni disturbo al transito dei camion del marmo.

 

I fatti parlano da soli

  • I tentativi di spostare la centralina di traffico della Lugnola in zone meno polverose iniziano nel 2006 (precedente amministrazione) e sono seguiti nel 2008 (attuale amministrazione) dal tentativo di tener conto della sola centralina di fondo del Colombarotto (si veda Centraline di fondo e di traffico), che sembra concretizzarsi oggi con l’intento dichiarato giorni fa dalla Provincia, su sollecitazione del sindaco, di rimuovere la centralina della Lugnola (Il Tirreno, cronaca Carrara, 28/1/2011);
  • l’ordinanza del sindaco precedente (tuttora in vigore) che, inequivocabilmente, prevede una giornata di fermo camion dopo tre superamenti consecutivi del limite di legge per il PM10 alla Lugnola, è abilmente aggirata dal sindaco attuale che, pur senza avere il coraggio di modificarla o revocarla, la applica a modo suo, scartando cioè dal calcolo dei superamenti gli ultimi quattro giorni della settimana (si vedano La beffa del sindaco e I trucchi del sindaco);
  • questa palese violazione della legalità ha ricevuto la copertura del precedente prefetto che ha lasciato cadere nel vuoto i nostri ripetuti appelli al ripristino della legalità (si veda Il prefetto giustifica il sindaco);
  • l’attuale sindaco si è fermamente opposto a porre rimedio ai clamorosi errori progettuali del rudimentale impianto di lavaggio camion (realizzato nel 2005), nonostante le nostre accurate documentazioni e proposte (si vedano Le nostre proposte per l’impianto di lavaggio e il video L’impianto della vergogna);
  • l’ordinanza comunale del 2005 (obbligo di cassoni a tenuta per i camion, pulizia dei pianali dei camion del marmo, pulizia dell’innesto delle vie d’arroccamento) è sistematicamente violata: nella sua relazione al tribunale il CTU stesso (dic. 2010) fa presente che in sole due ore presso l’impianto di Torano ha personalmente constatato più violazioni di quante la polizia municipale –pur con una pattuglia fissa dedicata al controllo camion– ne abbia sanzionato nell’intero periodo 2005-2010; la polizia stessa, d’altronde, ammette implicitamente che nell’espletamento dei controlli non tiene conto dell’ordinanza del Comune (si vedano La polizia controlli i camion del marmo e La polizia non riconosce l’ordinanza comunale?;
  • il Comune non ha attuato le disposizioni impartitegli nell’aprile 2008 dall’ordinanza del tribunale, costringendoci ad aprire un secondo procedimento giudiziario; ancora oggi, trascorsi tre anni e pur avendo finalmente riconosciuto la necessità di interventi all’impianto di lavaggio (costo complessivo: soli 60.000 €), non ha ottemperato all’ordine del giudice (che, vista l’urgenza, ordinava l’adeguamento dell’impianto entro tre mesi);
  • è stata completamente disattesa anche la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (9/9/2008) che dichiarava irrinunciabile il rispetto della legalità come valore fondamentale dell’attività amministrativa (con chiara allusione al comportamento riprovevole del sindaco e della giunta), sottolineava la necessità di un accurato lavaggio dei camion già in cava e impegnava l’Amministrazione ad attuare in tempi certi le misure di riduzione delle polveri (si veda La Giunta disattende la delibera del Consiglio comunale);
  • da questo quadro istituzionale desolante di inadempienze e illegalità, si discostano la magistratura (nell’aprile 2008 ha riconosciuto pienamente le ragioni dei cittadini ed ha ordinato al sindaco 11 misure da attuare con urgenza) e l’ASL che riconosce esplicitamente che le soluzioni da noi proposte (lavaggi camion efficaci, copertura dei cassoni, controlli della polizia) «sono decisamente soluzioni di buonsenso e facilmente praticabili» (si vedano Anche l’ASL condivide le proposte di Legambiente e La risposta dell’ASL);
  • una risposta positiva è venuta anche dall’ARPAT che nel luglio 2009, a seguito dell’intercalibrazione effettuata in aprile, ha reso noto che la centralina della Lugnola sottostima il PM10 del 25% (come, probabilmente, anche le altre centraline di Carrara, dotate di rilevatore a raggi beta). La risposta è, però, parziale poiché, nonostante le nostre richieste in tal senso (si vedano Le richieste al forum di programmazione ARPAT e Lettera all’ARPAT e alla Provincia), l’ARPAT non ha ancora provveduto a correggere i valori del PM10 che, così, continuano a fornire un quadro della situazione molto meno drammatico della realtà. In particolare, se il PM10 non fosse sottostimato, i 59 superamenti registrati alla Lugnola nel 2010 sarebbero stati 104, con una media annua di 45,8 µg/m3 (anziché 36,6).

 

La centralina “di fondo” del Colombarotto: rispetterà i requisiti di legge solo dopo l’apertura della strada dei marmi

È ovvio che la Provincia, nel decidere quando rimuovere la centralina della Lugnola, lasciando solo quella “di fondo” del Colombarotto, dovrà tenere in attenta considerazione anche il quadro generale sopra descritto e le ripercussioni che la sua scelta, inevitabilmente, avrà su di esso.

Dovrà, inoltre, tener conto di alcuni aspetti tecnici della massima importanza. Va chiarito infatti che, sebbene dichiarata “di fondo”, la centralina del Colombarotto non ne soddisfa (oggi) i requisiti di legge. Per essere tale, infatti, dovrebbe essere collocata in un sito rappresentativo della qualità dell’aria in un’area di alcuni km2 (D. Lgs. 155/2010).

All’interno di tale area, invece, ricade il percorso discendente dei camion del marmo, lungo il quale i valori di PM10 (misurati dalla centralina della Lugnola) sono sensibilmente più elevati (dal 39% al 69%, secondo l’anno). Vi ricade inoltre anche il percorso ascendente dei camion lungo il quale, presumibilmente, il PM10 ha valori analoghi a quelli della Lugnola (Fig. 1).

Fig. 1. Il centro urbano di Carrara con i percorsi ascendente e discendente dei camion del marmo (in bianco) e l’ubicazione delle centraline (cerchietti azzurri) del Colombarotto (di fondo urbano) e della Lugnola (di traffico). Sebbene le due centraline distino solo 200 m, quella della Lugnola registra valori di PM10 ben più elevati (del 39-69%, secondo l’anno), rappresentativi della qualità dell’aria lungo l’intero percorso dei camion. Il cerchio (di 1 km di raggio) con al centro la centralina del Colombarotto indica l’area minima sufficientemente omogenea per la qualità dell’aria necessaria perché la centralina possa essere definita “di fondo”. È evidente che, poiché nel cerchio sono compresi entrambi i percorsi dei camion, la centralina non può (oggi) essere considerata rappresentativa della qualità dell’aria urbana: lo sarà solo nel prossimo futuro, quando entrerà in esercizio la strada dei marmi e l’intero traffico dei camion sarà dirottato su di essa.

 

Per la sua collocazione, perciò, la centralina del Colombarotto non è rappresentativa della qualità dell’aria urbana in un’area di alcuni km2 e, dunque, non è oggi correttamente definibile “di fondo”.

Ci siamo sempre astenuti dal criticare la definizione “di fondo” attribuita alla centralina del Colombarotto solo perché l’abbiamo ritenuta una scelta lungimirante, in vista della futura apertura della strada dei marmi che eliminerà entrambi i percorsi attuali dei camion, ascendente e discendente.

È ovvio, tuttavia, che la centralina del Colombarotto potrà essere considerata rappresentativa della qualità dell’aria urbana di Carrara (e rispetterà dunque i requisiti di legge) solo quando i camion del marmo seguiranno il nuovo percorso della strada dei marmi.

 

Cosa chiediamo alla Provincia: mantenere la centralina delle Lugnola fino all’apertura della strada dei marmi

Da quanto sopra argomentato, chiediamo alla Provincia di mantenere in funzione la centralina della Lugnola almeno fino all’apertura della strada dei marmi.

Riteniamo utile, anzi, mantenerla in funzione anche per un intero anno dopo l’apertura della strada dei marmi. Ciò permetterebbe infatti di effettuare la famosa “prova del nove”, valutare cioè anche a posteriori il contributo apportato al PM10 dai camion del marmo.

Rimuovere oggi la centralina della Lugnola avrebbe due controindicazioni: una tecnica ed una politica. Dal punto di vista tecnico, infatti, resterebbe la sola centralina del Colombarotto che, per quanto detto, esporrebbe la Provincia, l’ARPAT e la Regione a critiche di non rispetto dei requisiti di legge per le centraline di fondo.

Dal punto di vista politico, rimuovere la centralina della Lugnola toglierebbe al sindaco la possibilità di applicare l’ordinanza sul fermo camion, che il suo predecessore emanò a tutela della salute dei cittadini (non per obbligo di legge, ma vista la situazione contingibile ed urgente indotta dal traffico pesante del marmo). Ricadrebbero dunque sulla Provincia le responsabilità del conseguente danno alla salute e di impedire al sindaco la stessa possibilità di esercitare le sue prerogative di autorità sanitaria.

Mantenere la centralina, al contrario, non pregiudicherebbe la libertà del sindaco di mantenere o revocare l’ordinanza, assumendosene ovviamente la responsabilità morale e politica di fronte ai cittadini.

 

Cosa chiediamo all’ARPAT: fornire dati di PM10 attendibili

Il metodo di riferimento di legge per la misurazione del PM10 è quello gravimetrico (UNI EN 12341:1999). Altri metodi possono essere impiegati purché dimostrino di fornire valori equivalenti (direttamente o mediante correzione dei dati).

La constatazione che i rilevatori a raggi beta forniscono valori di PM10 sensibilmente sottostimati è nota da tempo, tanto che il Ministero dell’ambiente, per rendere confrontabili i valori misurati nelle città italiane, aumenta del 30% il PM10 misurato da tali rilevatori.

Per quanto riguarda Carrara, le analisi gravimetriche eseguite nel 2008 dall’università di Genova per conto del Tribunale hanno evidenziato che la centralina della Lugnola sottostima il PM10 del 25%. Identica sottostima è stata rilevata nel 2009 dalla Project Automation incaricata dalla Provincia di effettuare l’intercalibrazione tra metodo gravimetrico e rilevatore a raggi beta, come pubblicato sul sito dell’ARPAT (si veda il Documento ARPAT).

Rinnoviamo pertanto all’ARPAT la richiesta (già avanzata negli anni scorsi) di tarare le centraline di Carrara affinché forniscano valori rispondenti ai requisiti di legge.

La qualità dei dati analitici, oltre ad essere un obbligo di legge ed un obiettivo perseguito dalla stessa ARPAT (col suo Centro Regionale Qualità Aria), rappresenterebbe per i cittadini –così fortemente provati dal comportamento di istituzioni locali– un segnale che aiuterebbe a ricostruire la fiducia nelle istituzioni, un segnale la cui importanza non può essere sottovalutata.

Carrara, 1 febbraio 2011
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme? (24/1/2011)

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

La politica del sindaco sulle polveri sottili è criticata con ironia in:

Assegnato al sindaco Zubbani il premio “Angelo dei camionisti” (31/12/2008)

Sul Piano di Azione Comunale per la riduzione delle polveri sottili:

La Regione controlli il finto piano del Comune di Carrara contro le polveri sottili (20/2/2008)

Sul lavaggio forsennato del tratto di via Carriona, per imbrogliare la centralina della Lugnola:

L’audizione di Legambiente alla commissione ambiente comunale (10/12/2007)

Lugnola: lavaggio forsennato per imbrogliare la centralina ed evitare il fermo camion (15/11/2007)

L’intenso lavaggio stradale alla Lugnola: eccesso di zelo o tentativo di imbrogliare la centralina del PM10? (20/6/2007)

Lavaggio stradale alla Lugnola: un patetico trucco per ingannare la centralina e i cittadini (19/4/2007)

La normativa nazionale ed europea sulla qualità dell’aria:

La normativa nazionale ed europea sulla qualità dell’aria (30/10/2010)

Le ordinanze locali (sindaco e tribunale) relative a polveri sottili, camion e cave:

 Ordinanza Pulizia Camion e Cave n. 35457/2005.pdf (82 KB)

Processo polveri sottili: il testo dell’ordinanza del giudice Bartolini, le disposizioni impartite al comune (24/4/2008)

  Ordinanza fermo camion dopo 3 superamenti PM10 (n. 13848/2007) (98 KB)

Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”

Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)

Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)

Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)

PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)

Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

Camion con scaglie sporgenti: in un solo giorno 50 violazioni (come i camion multati in due anni e mezzo) (8/9/2011)

La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)

La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)

Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)

Ecco i dati dei controlli sui camion del marmo. La polizia chiude gli occhi? (21/3/2011)

Lettera aperta alla comandante: la Polizia municipale non riconosce l’ordinanza comunale? (22/10/2010)

Polizia municipale: perché non dà il suo contributo a ridurre le polveri sottili? (19/10/2010)

Cassoni a tenuta. La polizia ammette: per 3 anni nessun controllo; adesso iniziamo (col sistema più inefficace e ingiusto) (20/3/2009)

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

 


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