Il Comune chiede la ricusazione del CTU: ci ha dato torto per interesse personale!
Stamani, all’udienza sulle polveri sottili, il Comune, rappresentato dagli avv. Iaria e Vannucci e dal dott. Tonelli, ha toccato il fondo.
Considerato che la relazione del dott. Lomi, consulente tecnico del tribunale, aveva accertato che il Comune non aveva ottemperato alle disposizioni del giudice Bartolini, l’avv. del Comune, Iaria, ha chiesto la ricusazione del CTU e la nomina di un nuovo consulente, ricominciando daccapo i lavori peritali.
Brandendo un ritaglio della Nazione di giugno nel quale si attribuiva al dott. Lomi la dichiarazione “spero che mi diano l’incarico di commissario” (dichiarazione da lui fermamente smentita), Iaria ha sostenuto che ciò dimostrava che il dott. Lomi non è stato indipendente e imparziale: avrebbe dato torto al Comune per ottenere poi l’incarico di commissario ad acta.
Una richiesta tardiva e sospetta
Alla domanda del giudice, come mai la richiesta di ricusazione fosse stata avanzata solo oggi, a perizia completata, anziché a giugno, Iaria ha risposto che il Comune voleva verificare come il CTU avrebbe svolto e interpretato il suo ruolo.
In poche parole ha ammesso che se il CTU avesse dato ragione al Comune, ciò avrebbe dimostrato la sua imparzialità, mentre, dando ragione ai cittadini, si è dimostrato di parte: da qui la richiesta di ricusazione!
Ma oltre alla bassezza di queste squallide insinuazioni, il Comune ha sfiorato il ridicolo quando l’avv. Iaria ha passato in rassegna una ad una le 11 disposizioni del giudice Bartolini, sostenendo che erano state tutte attuate e contestando perciò le risultanze della relazione di CTU.
Forse gli è sfuggito il fatto che il giudice aveva nominato il CTU proprio per accertare se l’ordinanza Bartolini fosse stata davvero pienamente attuata, come sosteneva il Comune, oppure no, come era sotto gli occhi di tutti.
Il Comune conferma la sua priorità: eludere l’ordinanza del tribunale
Certo che se il Comune, per attuare l’ordinanza Bartolini, avesse impiegato solo un briciolo delle energie impiegate per eluderla, il problema delle polveri sottili sarebbe già stato risolto da tempo.
Consapevoli che il Comune non adotterà mai spontaneamente le misure di riduzione delle polveri sottili, attendiamo con piena fiducia il pronunciamento del giudice e il commissario ad acta.
Non ci stupiremmo se, in tal caso, il Comune chiedesse la ricusazione anche del giudice Pulvirenti poiché, dando ragione ai cittadini, dimostrerebbe di non essere imparziale!
Carrara, 6 settembre 2010
Legambiente Carrara
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