Il ricatto della Porto Spa
La richiesta della Porto Spa di poter trasformare la quota di Residenze turistico-alberghiere prevista nell’area dell’ex hotel Mediterraneo in mini appartamenti disvela, in maniera molto chiara, quali erano i reali obiettivi dell’armatore Bogazzi nel momento in cui affabulava la città col progetto di Mario Botta che avrebbe reso più bella e più moderna Marina di Carrara.
Perso per strada il progettista e dilazionato l’inizio dei lavori di ricostruzione dell’albergo, si è creata la situazione ideale per arrivare all’out-out.
In soldoni “lasciateci guadagnare con la vendita dei miniappartamenti e noi costruiremo l’hotel, altrimenti … l’area la lasciamo così com’è e l’albergo ve lo sognate”.
Concedere la trasformazione in mini-appartamenti sarebbe un precedente molto pericoloso
Ora, a parte il fatto che un imprenditore capace dovrebbe essere in grado di fare i suoi conti prima di stipulare un accordo con il Comune, senza dover poi cambiare le carte in tavola, e che le finanze del dottor Bogazzi paiono in ottima salute, visto quanto riportano i giornali sui suoi fortunati e recenti investimenti, c’è una ragione fondamentale per cui la variante non deve assolutamente essere concessa.
Consentire cambiamenti di destinazione d’uso di questo genere, infatti, costituirebbe un precedente molto pericoloso.
Basandosi su questo precedente, ad esempio, i proprietari dell’hotel in viale Colombo, che già in passato avevano chiesto la trasformazione della struttura in mini appartamenti e se l’erano vista negare grazie soprattutto all’occhiuta vigilanza dei residenti e di Legambiente, potrebbero tornare alla carica e allora sarebbe difficile spiegare perché a Bogazzi si dice sì e a loro no.
Senza contare che la stessa richiesta potrebbero avanzarla anche altri proprietari di hotel e pensioni che non stimassero sufficiente il guadagno ricavato dalle loro attività!
Costruire nuovi alberghi e trasformare in appartamenti quelli esistenti? Un vero nonsenso
Già in passato, colpevolmente, si è data ai proprietari di strutture ricettive la possibilità di trasformarle in appartamenti con il bel risultato che gli alberghi scarseggiano e si prevede di consumare altro suolo per costruirne di nuovi al posto di quelli che l’Amministrazione stessa ha consentito di cancellare.
È ora, perciò, di mettere la parola fine a tutto questo “nonsenso”.
C’è da considerare, infine, che l’Amministrazione ha appena adottato la Variante al Piano Strutturale che prevede la costruzione di strutture ricettive in varie aree di pregio della città.
Chi ci garantirà, ad esempio, che le strutture turistico alberghiere previste a Villa Ceci (che, per inciso, per noi deve restare tutta a Parco pubblico!) non diventeranno anche loro appartamenti vista-mare, andando a sommarsi alla già pesantissima cementificazione (oltre 140.000 m3 di solo residenziale) prevista nell’area?
E che lo stesso non avverrà nelle altre zone dove sono stati previsti alberghi?
Respingere la richiesta della Porto Spa
In conclusione, se la città ha davvero bisogno di strutture ricettive, non un metro cubo di alberghi esistenti o previsti deve andare perduto o trasformato per favorire interessi privatistici a scapito di quelli collettivi!
Chiediamo pertanto che l’Amministrazione respinga con fermezza la richiesta della Porto Spa e ponga vincoli rigidi per impedire anche in futuro trasformazioni da alberghi a Rta e da queste a miniappartamenti.
Carrara, 31 gennaio 2010
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
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