A: Sindaco di Carrara
Dirigente settore Polizia Municipale Carrara
Resp. Dip. Prov. ARPAT
Massa Carrara
p.c. alla stampa locale
Oggetto: Pulizia vie di arroccamento alle cave di Gioia-Venedretta e al frantoio Trugiano
Premesso che:
-
il codice della strada (art. 15, comma 8) prevede l’obbligo di asfaltare gli innesti alla viabilità ordinaria, di realizzarli e mantenerli in modo da evitare lo scolo delle acque e apporti di materiali sulla sede stradale;
-
il protocollo d’intesa del 21 gennaio 2005 sottoscritto da Comuni, Provincia, industriali ed altri, prevedeva l’asfaltatura degli accessi delle vie di arroccamento fino alle cave (a partire dall’interconnessione tra strada pubblica e privata), da realizzarsi a carico delle aziende entro il 30 giugno 2005;
-
l’ordinanza comunale n. 35457 del 19 sett. 2005 ribadisce l’obbligo dei titolari di cava ad asfaltare l’accesso alle cave (a partire dall’interconnessione con la strada pubblica) e alla periodica pulitura e rimozione delle terre e polveri ivi depositatesi;
-
la stessa ordinanza prescrive ai titolari che operano nel settore della frantumazione del marmo e nel recupero di terre di scavo di pulire i piazzali e le strade di accesso all’impianto con idonee macchine spazzatrici (acquistando tali macchine o stipulando contratti con aziende che svolgono tale servizio), nonché la copertura dei cumuli con tettoie, la pavimentazione delle zone di movimentazione mezzi e la realizzazione di vasche di decantazione delle acque e, nel caso di scarico, la relativa richiesta di autorizzazione;
Considerato che:
-
l’innesto delle vie in oggetto (Gioia-Venedretta e Trugiano) alla strada comunale di Colonnata (Foto 1) è asfaltato dal 2008, ma non risponde alla finalità delle prescrizioni, in quanto non è stato realizzato in modo da evitare lo scolo delle acque e di fanghi sulla strada comunale.
In particolare:
-
l’inclinazione trasversale di via Gioia non indirizza le acque nella canalina laterale che, peraltro, presenta una cresta che ne ostacola la raccolta (Foto 2); perciò acque e fanghi scorrono sulla via d’arroccamento e si riversano sulla strada comunale di Colonnata (Foto 1-6 e 9); via Trugiano non è nemmeno dotata di canaline di scolo;
-
la vasca di sedimentazione di via Gioia, nonostante la recente risistemazione, ha una capienza molto limitata e, soprattutto, non scarica in una canalina di scolo stradale, ma direttamente sulla strada comunale (Foto 6-9), configurandosi dal punto di vista legale come uno scarico che richiede l’autorizzazione e un idoneo impianto di depurazione;
-
via Trugiano non è nemmeno dotata di vasca di sedimentazione;
-
il sistema di scolo delle acque di via Gioia è dunque appositamente concepito per mantenere pulita la sola via di arroccamento (pur non raggiungendo, nemmeno lontanamente, l’obiettivo) e scaricare problemi e rischi sulla strada comunale; via Trugiano non è nemmeno dotata di un sistema di scolo;
-
dopo ogni pioggia, anche di modesta intensità, sulla strada comunale si riversano sia i fanghi di dilavamento delle due vie d’arroccamento, sia quelli che impastano i pneumatici dei camion che da esse discendono;
-
nei periodi umidi, tali fanghi rendono pericoloso il transito sull’asfalto, per il rischio di slittamento nel caso di frenata (Foto 6 e 9), mentre nei periodi asciutti tali fanghi disseccano, generando fitte nuvole di polvere al transito di ogni automezzo (Foto 10);
-
non ci risulta che le due vie di arroccamento siano mai state oggetto di pulizia da parte delle cave, né che queste abbiano mai provveduto a pulire la strada comunale dalle terre e polveri in essa depositate;
-
la situazione descritta, perenne e intollerabile, oltre a violare l’ordinanza comunale, il codice della strada e la legge sugli scarichi, illustra in modo esemplare l’inciviltà del Comune e il suo livello di disinteresse verso il territorio montano, tacitamente considerato un Far West ove alle attività estrattive tutto è permesso;
Si chiede:
alla polizia municipale di effettuare un controllo settimanale, verificando la pulizia delle sedi stradali, il possesso di macchine spazzatrici-aspiratrici o del contratto di servizio e comminando ogni volta ai titolari (responsabili in solido) le sanzioni previste dal codice della strada e dall’ordinanza comunale citata, proseguendo i controlli fino a soluzione definitiva del problema;
all’ARPAT di procedere penalmente nei confronti dei titolari per lo scarico idrico non conforme al D. Lgs. 152/2006 e, qualora ne sussista l’eventualità, per mancanza di autorizzazione allo scarico;
al sindaco:
-
di prescrivere ai titolari la realizzazione a breve termine di un efficace sistema di scolo delle acque delle vie d’arroccamento, completo di impianto di depurazione e di allacciamento alle canaline di scolo della strada comunale, tale da impedire l’apporto di acque e fanghi su quest’ultima;
-
nelle more di tale realizzazione, di prescrivere ai titolari la pulizia quotidiana delle vie di arroccamento e della strada comunale;
-
di prescrivere ai titolari l’installazione di un impianto lavaruote all’uscita delle vie d’arroccamento, affinché i pneumatici degli automezzi che da esse discendono non apportino fanghi sulla strada comunale;
-
di revocare l’autorizzazione all’attività in caso di inadempienza.
Carrara, 1 dicembre 2009
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Leggi l’ordinanza comunale su camion e cave:
Ordinanza Pulizia Camion e Cave n. 35457/2005.pdf (82 KB)
Sulla mancata pulizia delle vie d’arroccamento si veda anche:
Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”