L’assessore non conosce la sua materia. In effetti è grave
Da più parti si è levata la richiesta di dimissioni di Roberto Dell’Amico perché ha ammesso di non conoscere quali fossero “i tre punti del piano antipolveri che il comune non poteva ancora mettere in atto”.
Gli accusatori considerano particolarmente grave che l’assessore all’ambiente, trasporti e traffico, non conosca materie di sua stretta competenza e da mesi oggetto di un dibattito infuocato.
Ma anche gli accusatori sono distratti
Stupisce tuttavia anche la distrazione degli accusatori che, mettendo in discussione solo la scarsa competenza dell’assessore, danno per scontato e veritiero che il comune non abbia potuto attuare “solo” tre delle prescrizioni del giudice.
Rinfreschiamo loro la memoria
Per rinfrescare la memoria ricordiamo che:
- le misure attuate sono: (1) la presenza di una pattuglia di vigili all’impianto di Torano, (2) il divieto di transito per i camion del Sagro e (3) lo studio sulla viabilità alternativa;
- quelle attuate solo in parte, sono: (4) l’asfaltatura dell’innesto delle vie d’arroccamento (senza adottare sanzioni per le cave tuttora inadempienti) e (5) le canaline stradali (solo lo stanziamento e solo per un quarto);
- restano invece non attuate le misure veramente sostanziali: (1) l’adeguamento del vergognoso impianto di lavaggio, (2) la costruzione del nuovo impianto e (3) il divieto di asportazione dei ravaneti; inoltre sono inattuati anche: (4) il contrassegno visivo per camion che attesta il rispetto dei requisiti antinquinamento, (5) i posti di controllo permanenti per verificare il rispetto di tutte le prescrizioni (basti ricordare i cassoni a tenuta), (6) i dossi limitatori di velocità.
L’inadempienza è una scelta ostinata dell’intera giunta
Pertanto, volendo essere magnanimi, le misure attuate dal comune (comprendendo anche quelle attuate in minima parte) sono cinque, mentre quelle non attuate non sono tre, bensì sei e, ciò che più conta, comprendono quelle di gran lunga più importanti.
E ciò non per colpa di Dell’Amico, ma per l’ostinato e unanime rifiuto dell’intera giunta di adottare misure concrete per abbattere le polveri.
Dunque, a ben vedere, gli accusatori, limitandosi ad infierire sull’incompetenza dell’assessore, hanno lasciato passare in secondo piano le ben più gravi responsabilità dell’intera giunta.
Dell’Amico è colpevole, ma esprime fedelmente la volontà della giunta
Del resto, se Dell’Amico, pur non avendo una particolare competenza, fa parte della giunta, qualche merito dovrà pur averlo.
In effetti, un assessore all’ambiente e al traffico che minimizza il problema delle polveri sottili esprime fedelmente la volontà di una giunta che mette fermamente al primo posto la tutela degli interessi di una categoria (i camionisti) e all’ultimo quella della salute dei cittadini.
Per questo non ci uniamo al coro di chi chiede le dimissioni di Dell’Amico: significherebbe scaricare sul solo anello più debole le responsabilità dell’intera giunta.
Carrara, 17 gennaio 2009
Legambiente Carrara
Nota: la seguente tabella permette di verificare puntualmente lo stato di attuazione delle disposizioni del giudice.