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Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili

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Documento preparatorio al Consiglio Comunale straordinario sulle polveri sottili del 9 settembre 2008, consegnato a sindaco, consiglieri, assessori

 
Ai consiglieri comunali
Al sindaco, agli assessori

 

1. La nuova giunta: la peggior politica sulle polveri

Se le decisioni sulle polveri sono riservate al solo sindaco, c’è un problema di democrazia!

Abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio straordinario sulle polveri perché preoccupati del deficit di democrazia che, su questo tema, ha caratterizzato il primo anno della nuova giunta: era inconcepibile, infatti, che il Consiglio non si occupasse di un problema così acuto e cruciale, quasi fosse materia di competenza personale ed esclusiva del sindaco.

Una seconda preoccupazione, di merito, era il “nuovo corso” intrapreso dal sindaco: così come non esitiamo a riconoscerne i meriti per la particolare attenzione posta al “decoro urbano” (infatti, sebbene ancora molto resti da fare, è indubbio che vi è stato profuso un notevole impegno e si è intrapresa la strada giusta), con altrettanta chiarezza ci sentiamo di affermare che la politica adottata sul problema delle polveri è la peggiore dell’ultimo decennio.

 

Le affermazioni del sindaco: chiari segnali di involuzione

Alcune affermazioni del sindaco, a pochi mesi dall’elezione, erano già chiari segnali: è bastato un superamento del PM10 in un giorno festivo (fiera di S. Andrea) per mettere in dubbio la responsabilità dei camion e prospettare l’estensione del fermo anche al traffico automobilistico; ancor più esplicita la dichiarazione nella quale il sindaco prospettava l’eventualità di eliminare la centralina della Lugnola o, comunque, di non tener più conto dei suoi dati (in quanto centralina “da traffico” anziché “di fondo”).

 

Le iniziative del sindaco: traduzione concreta dei segnali già dati

Alle dichiarazioni hanno fatto seguito i fatti: il lavaggio esasperato del tratto di via Carriona che ospita la centralina (per farle registrare valori più bassi, senza curarsi –invece– di abbattere la polverosità lungo l’intero tragitto dei camion); un Piano di azione comunale (luglio 2007) che, pur riconoscendo pienamente nei camion del marmo la causa principale del PM10, non adotta alcuna misura per affrontarla; l’anticipo di una settimana della ripresa del traffico pesante all’inizio del 2008 (col risultato di 3 ulteriori superamenti dei limiti di legge) motivato dai “soli” 77 superamenti dell’anno precedente (considerati motivo di compiacimento, anziché di preoccupazione); la mancata applicazione, a partire dal febbraio 2008, dell’ordinanza (tuttora in vigore) del fermo camion dopo tre superamenti consecutivi.

 

Un punto di non ritorno: la violazione della legalità

L’essersi spinti a travalicare i limiti della legalità è un segnale inequivocabile: l’attenzione agli interessi delle cave e dei trasportatori è largamente al di sopra di quella per la salute dei cittadini, la vivibilità urbana e la stessa legalità.

Dunque, lo ribadiamo, la politica della nuova giunta sulle polveri è la peggiore dell’ultimo decennio: non si tratta di semplice inerzia, ma di misure attive finalizzate a favorire ulteriormente il traffico pesante del marmo.

 

Misure timide, tardive, permissive

Anche le misure effettivamente prese negli ultimi mesi non segnano una svolta: per la loro “timidezza”, la tardività (successive alla sentenza del tribunale e in attesa dell’esito del ricorso) e il confronto con le misure non prese.

L’unica misura concreta, che apprezziamo molto, è infatti il divieto di transito per i camion provenienti dal Sagro (in quanto non sottoposti a lavaggio).

Per il resto, l’accordo per asfaltare l’innesto delle vie di arroccamento alla viabilità ordinaria (di per sé una buona cosa) è in realtà rivelatore delle premure rivolte alle cave: intanto riguarda soli 50 metri (anziché l’intera via di arroccamento); inoltre era già un obbligo dell’ordinanza del 16/9/2005; chi l’ha violato da tre anni non riceve l’interdizione al transito, ma solo un nuovo invito.

Cosa possono pensare di questa disparità di trattamento gli automobilisti che, pur giustamente, si vedono multare all’istante per un’infrazione?

Tra le recenti misure, peraltro, non compaiono altri obblighi delle precedenti ordinanze, che continuano ad essere violati quotidianamente in maniera generalizzata (ad es. la prescrizione di cassoni a tenuta stagna per evitare lo sgocciolamento di acque con fanghi).

Eppure è noto quanto sia odiosa una legge “diseguale per tutti”!

Anche l’apposizione di cartelli a Pulcinacchia, col limite di velocità di 20 km/h per i camion, più che una prova di solerzia, appare una misura elusiva della ben più efficace installazione di dossi limitatori di velocità prescritti dal giudice.

 

2. Non dividersi tra schieramenti, ma unirsi sulle soluzioni

Tuttavia, pur esprimendo un giudizio così severo, chiediamo accoratamente a tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, di lasciare da parte ogni appartenenza politica e di non fare del PM10 una battaglia tra schieramenti.

All’opposizione chiediamo di evitare recriminazioni e rimproveri per ciò che non è stato fatto.

Alla maggioranza chiediamo di evitare di trincerarsi dietro difese del proprio operato o giustificazioni elusive (del tipo “stiamo completando la strada dei marmi che sarà la soluzione definitiva… tutto il possibile l’abbiamo fatto… manteniamo la massima attenzione… siamo fortemente impegnati… faremo anche altro…”.

A tutti chiediamo, invece, di concentrarsi unicamente e concretamente su ciò che è possibile fare oggi per abbattere le polveri.

 

3. Primo: non negare la realtà, ma affrontarla

Il prerequisito per risolvere il problema delle polveri è quello di affrontarlo seriamente, abbandonando ogni tentativo di negarne l’evidenza o di minimizzarlo.

 

Una accozzaglia di affermazioni gratuite, inconsistenti ed errate

Affermazioni trionfalistiche lanciate ad ogni estate del tipo “l’emergenza polveri è finita” (magari rivendicandone il merito), rivelano solo l’intento di eludere il problema.

Altrettanto elusive, arbitrarie ed errate sono le affermazioni sulla presunta superiorità tecnica della centralina del Colombarotto(1) e quelle sulla presunta innocuità del PM10 di Carrara(2).

In realtà la quasi totalità dei superamenti del PM10 si registra nel semestre freddo (autunno-inverno), mentre nel semestre caldo (primavera-estate) i superamenti divengono molto rari (Fig. 1).

Fig. 1. Centralina Lugnola: numero di superamenti mensili del limite per il PM10 (50 µg/m3) dall’agosto 2005 all’agosto 2008. È evidente come, in tutti gli anni, i superamenti si concentrino nei mesi autunno-invernali, mentre nel periodo primaverile-estivo tendano a ridursi o ad essere assenti. Restando sostanzialmente invariato il numero mensile di camion, è evidente che il crollo dei superamenti estivi è dovuto a fattori meteorologici (la maggior velocità del vento disperde ed allontana le polveri sottili). L’assenza di superamenti nell’estate 2008 non indica perciò che l’emergenza polveri è finita: è del tutto prevedibile che, in assenza di misure adeguate, i superamenti riprenderanno nell’autunno-inverno.

 

Il miglioramento estivo è merito del clima, non del sindaco

Il netto miglioramento estivo non è però merito dei provvedimenti dell’amministrazione (che in realtà non sono stati presi), bensì dell’andamento meteoclimatico e, in particolare, della maggior velocità del vento, che allontana e disperde le polveri sottili Fig. 2 e 3).

Fig. 2. Centralina Lugnola: luglio 2007-agosto 2008. Le linee sottili tratteggiate indicano i valori reali giornalieri di PM10, velocità del vento e temperatura; le linee continue spesse (i valori ‘lisciati’) indicano il loro andamento “medio”. La quasi totalità dei superamenti (ben 75) si concentra nel periodo freddo 1 ottobre 2007-11 aprile 2008; nel periodo caldo precedente sono solo 2 e in quello successivo solo 1. Pur con le irregolarità tipiche dei fenomeni meteorologici, è evidente l’andamento generale: a basse temperature e velocità del vento corrispondono alti valori di PM10. In entrambi gli anni i valori minimi di PM10 si hanno in agosto, nel periodo senza camion.
Fig. 3. Centralina Lugnola, luglio 2007-agosto 2008: direzione e velocità del vento (medie mensili) nei mesi caldi (frecce rosse) e nei mesi freddi (frecce blu); la lunghezza delle frecce indica l’intensità del vento (riportata in m/s presso la punta della freccia). Per il PM10 sono riportati il n. di superamenti (in lillà) e la media mensile (in verde). È evidente che i mesi caldi differiscono da quelli freddi per la diversa direzione del vento (dal mare) e, soprattutto, per la maggior velocità.

 

Perciò, se quest’anno nel quadrimestre maggio-agosto si è registrato un solo superamento, non significa che il problema è superato, ma solo che siamo nel periodo di tregua estiva e che si ripresenterà in modo acuto in autunno, come confermato anche dal fatto che l’andamento delle medie mensili nel 2008 non differisce sostanzialmente da quello degli anni precedenti (Fig. 4).

Fig. 4. Centralina Lugnola: media mensile del PM10 dall’agosto 2005 all’agosto 2008. È evidente come, pur con qualche differenza, l’andamento delle medie mensili sia analogo in tutti gli anni, con valori minimi nel periodo primaverile-estivo (in cui la maggior velocità del vento disperde ed allontana le polveri sottili). Si noti che il 2008 non si discosta sensibilmente dagli anni precedenti: è quindi prevedibile che, in assenza di misure adeguate, le medie riprenderanno a salire nell’autunno-inverno.

In conclusione, bisogna partire dalla presa d’atto che:

  • in assenza di misure adeguate il problema delle polveri resterà irrisolto;
  • tale problema non riguarda solo i residenti alla Lugnola, ma una parte consistente della popolazione carrarese (i residenti lungo l’intero percorso ascendente e discendente dei camion).

 

4. Riconoscere le cause

Col business del carbonato un’impennata dei camion: da 35.000 a 180.000 l’anno

Il problema delle polveri ha cominciato a manifestarsi all’inizio degli anni ’90 ed è connesso all’affermarsi del business del carbonato di calcio.

Lo sfruttamento delle scaglie, prima abbandonate nei ravaneti, ha comportato infatti una vera impennata nell’intensità del traffico pesante: ai circa 35.000 camion annui di blocchi e scogliere si sono aggiunti quelli di scaglie e terre, raggiungendo rapidamente gli attuali 180.000 camion annui.

 

Non negare le cause: troppi camion e, soprattutto, troppo sporchi

È ampiamente documentato (anche dalle analisi del PM10 commissionate dal Comune di Carrara e da quelle svolte dal CTU del Tribunale) che a Carrara la fonte principale del PM10 sono i camion del marmo (soprattutto quelli di scaglie e terre), non tanto per i loro gas di scarico, quanto per la polvere che rilasciano durante il transito: in altre parole, se i camion fossero ben puliti e sigillati il PM10 sarebbe molto più basso.

Nella sua essenza, dunque, l’acuto problema delle polveri sottili ha due cause: l’elevato numero giornaliero di camion e la loro sporcizia.

 

5. A Carrara, abbattere (fortemente e subito) le polveri sottili è possibile!

Abbattere il PM10? Semplice: cominciare col lavare bene i camion

Nella maggior parte delle aree urbane la riduzione del PM10 è un problema arduo e risolvibile solo in modo graduale e in tempi piuttosto lunghi: rinnovo del parco autoveicolare, limiti alla circolazione dei mezzi più inquinanti, ZTL, parcheggi di scambio (autobus), revisione e fluidificazione della circolazione, ecc.

A Carrara, invece, proprio la particolare origine delle polveri rende possibile un loro radicale e immediato abbattimento: perciò non adottare le misure adeguate significa assumersi una pesante responsabilità nei confronti dei cittadini e della legge.

Considerate le cause, è evidente che la misura principale (a minor impatto economico e sociale) è un lavaggio efficace dei camion, unito ad accorgimenti per evitare la dispersione di polveri sottili.

Nei periodi in cui questa misura dovesse rivelarsi insufficiente, occorrerà –come misura addizionale– ridurre il numero giornaliero di camion.

Partendo da questa presa d’atto, invitiamo i consiglieri a concentrare la loro attenzione sulle concrete proposte di soluzione avanzate di seguito.

 

6. Le soluzioni

6.1 Ridurre la dispersione di polveri dai camion

A questo fine, poiché la dispersione di polveri si genera in molti modi, non vi è un’unica misura risolutiva, ma è necessario un insieme articolato di misure.

Nota: le figure richiamate nelle tabelle sono riportate alla fine del documento.
Tab. 1. Misure antipolveri proposte da Legambiente.

 

6.2 Ridurre il numero di camion

Le misure sopra indicate, se applicate interamente e scrupolosamente, porterebbero senza dubbio ad un consistente abbattimento del PM10, tale (forse) da raggiungere il limite di legge (35 superamenti annui).

È tuttavia possibile che si rivelino ancora insufficienti. In tal caso, per avere la ragionevole certezza di rientrare nei limiti di legge è necessario ricorrere alla seconda misura: ridurre il numero di camion.

 

6.3 Trasparenza

La gestione del PM10 è condotta dagli uffici comunali senza porsi l’obiettivo della trasparenza.

Sul sito internet del Comune le informazioni relative al marmo sono rivolte agli imprenditori (moduli per richiedere autorizzazioni, ecc.), mentre mancano del tutto quelle rivolte ai cittadini.

Così il cittadino può magari trovare l’ordinanza sui piccioni, o quella sui cani e sul decoro urbano, ma nessuna delle ordinanze sulle cave e sul trasporto pesante: non trova il Piano di Azione Comunale sulle polveri, né la serie storica dei dati rilevati dalle centraline, né quella del numero di transiti giornalieri di blocchi, scaglie, terre, ecc., né i giorni in cui il traffico pesante è stato vietato per il superamento dei limiti del PM10, né il resoconto dei controlli svolti dalla polizia municipale sui camion, né quello ricavabile dalle telecamere della Lugnola (delle quali non è neppure noto se siano o meno in funzione e, nel caso, se i filmati vengano o meno regolarmente controllati, né quale uso ne venga fatto), né le iniziative prese nel tempo dall’amministrazione (frequenza dei lavaggi stradali e vie interessate, realizzazione dell’impianto di lavaggio, ecc.), gli investimenti fatti, il dettaglio degli introiti derivanti dal marmo, la loro destinazione, il dettaglio (cava per cava) dei viaggi effettuati, delle relative autorizzazioni giornaliere, delle quantità di materiali lapidei estratti, il numero di occupati nei vari settori del lapideo, i giorni in cui determinate sorgenti vengono escluse dalla rete per la torbidità dell’acqua… NULLA!

Insomma, anziché una politica attiva di informazione dei cittadini (peraltro prescritta dal D. Lgs. 195/2005), per metterli nelle condizioni di svolgere una partecipazione attiva, consapevole, documentata, sembra quasi che il cittadino sia considerato con fastidio, uno che meno sa e meno si impiccia, meglio è.

Considerato che il marmo è una risorsa centrale dell’economia cittadina e che i problemi da esso generati investono l’intera cittadinanza, è necessario un impegno massiccio ed organizzato per mettere a disposizione di tutti tutte le informazioni disponibili, utilizzando in primo luogo il sito internet del Comune.

Carrara, 5 settembre 2008
Legambiente Carrara

 


Note:

    1. La centralina del Colombarotto, essendo definita “di fondo”, ha destato in alcuni l’errata convinzione di una sua superiorità tecnica (in quanto misurerebbe la qualità dell’aria nel raggio di alcuni km2), rispetto a quella della Lugnola che, essendo “da traffico”, la misurerebbe in un raggio più ristretto (poche centinaia di m2). In realtà, come precisato nel D.M. 60/2002, la denominazione delle centraline in “fondo” e “traffico” non dipende da loro caratteristiche tecniche intrinseche, bensì dalla loro collocazione in un’area omogenea rappresentativa. In parole povere, le prestazioni della centralina del Colombarotto sono del tutto identiche a quelle della Lugnola; l’unica differenza è che la prima è rappresentativa delle aree di Carrara non esposte al traffico pesante (e poco esposte anche al traffico leggero), mentre quella della Lugnola è rappresentativa delle aree interessate dal traffico pesante (via Potrignano, Carriona, viale XX Settembre, ecc.).
    2. La presunta innocuità del PM10 di Carrara è basata sul parere del consulente di parte del Comune (che, peraltro, è molto più prudente, in quanto avanza solo l’ipotesi di una minor pericolosità, vista l’elevata percentuale di carbonato di calcio). Per quanto il parere di ogni esperto sia rispettabile, fino a prova contraria è certamente più saggio attenersi al più autorevole parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre le analisi delle polveri commissionate dallo stesso Comune hanno rilevato elevate concentrazioni di IPA (noti cancerogeni) e un’elevatissima percentuale di PM2,5 (oltre il 90%), ben più pericoloso del PM10.

 



Figure richiamate nelle tabelle:
Fig. 5. Camion blocchi (scarico) con pianale sporco.
Fig. 6. Camion blocchi con pianale (quasi) pulito.
Fig. 7. Camion blocchi con pianale sporco.
Fig. 8. Camion blocchi semina polvere sul viale.
Fig. 9. Incrostazioni di marmettola sotto la scocca di un fuoristrada: per eliminarle è indispensabile il getto della lancia a mano.
Fig. 10. Incrostazioni fangose sulle fiancate di un’utilitaria: anche le auto provenienti dalle cave trasportano in città notevoli quantitativi di marmettola.
Fig. 11. La marmettola distaccata dalle auto, dai fuoristrada e dai camion cade sull’asfalto, pronta per essere risollevata dal traffico.
Fig. 12. I teloni di copertura dei cassoni sono aperti all’estremità posteriore. La fessura inferiore del portellone permette lo sgocciolamento di fanghi.
Fig. 13. I camion che trasportano scaglie, pur dotati di telone (freccia), lo tengono aperto, disperdendo polveri. La carrozzeria sporca testimonia l’inefficacia dell’impianto di lavaggio.
Fig. 14. Il portellone posteriore non a tenuta permette la fuoriuscita di fanghi (vedi anche fig. 12). Talora la fessura è molto ampia, come quella indicata dalla freccia a doppia punta.
Fig. 15. Lungo il percorso ascendente i camion viaggiano col cassone scoperto, disperdendo polveri senza alcuna necessità. Si noti anche la carrozzeria sporca.
Fig. 16. Piazzale Fantiscritti dopo una pioggia, letteralmente invaso da fanghiglia di marmettola (che raggiungerà la città, trasportata dalle ruote dei veicoli).
Fig. 17. Piazzale Ponti di Vara coperto da fanghiglia di marmettola, dopo una pioggia.
Fig. 18. Strada per Fantiscritti durante una pioggia: scorre acqua e marmettola.
Fig. 19. Piazzale di cava coperto da uno spesso strato di marmettola (si attaccherà alle ruote e sarà dispersa lungo le strade). È necessario che le superfici di cava siano tenute costantemente pulite.
Fig. 20. Anche le vie di arroccamento, non essendo asfaltate, provocano l’impolveramento dei camion e, quando bagnate, incrostazioni fangose sotto la scocca. È necessario asfaltarne l’intero percorso.

 



Per saperne di più:

Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme? (24/1/2011)

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:

Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)

Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)

PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

2011 Odissea nelle polveri (VIDEO, 4/2/2011) durata: 7’ 55”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

La politica del sindaco sulle polveri sottili è criticata con ironia in:

Assegnato al sindaco Zubbani il premio “Angelo dei camionisti” (31/12/2008)

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

Sul consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili:

Polveri sottili: la giunta disattende la delibera del consiglio comunale (3/1/2009)

Esito del consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili: risultati e preoccupazioni (10/9/2008)

Polveri sottili: l’intervento di Legambiente al consiglio comunale straordinario (9/9/2008)

Incontro Legambiente-Commissione ambiente in preparazione del consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (9/6/2008)

Porre fine all’illegalità del Comune sulle polveri sottili: appello ai consiglieri comunali (26/5/2008)

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

 


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