Dimensione testo » A+ | A–

Incontro Legambiente-Commissione ambiente in preparazione del consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili

Share
Print Friendly, PDF & Email

 



A seguito delle nostre documentate denunce (sistematicamente inviate al sindaco, ai consiglieri e ai funzionari comunali) la Commissione comunale Ambiente-Trasporti ci ha invitato ad un incontro per ascoltare ufficialmente le nostre argomentazioni. Di seguito si riporta la sintesi del nostro intervento all’incontro, tenutosi il 9-6-2008.


 

Ci siamo appellati ai consiglieri a seguito dell’esito negativo dell’incontro col sindaco

Abbiamo rivolto un appello a tutti i consiglieri a seguito dell’incontro col sindaco (22 maggio) dal quale è emerso che, in parte per convinzioni tecniche errate, in parte per considerazioni relative allo sviluppo economico del comparto marmo, non intende adottare misure di contenimento delle polveri sottili.

Si esprimono perciò apprezzamenti ai consiglieri sia per aver raccolto l’invito alla convocazione di un consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili, sia per l’impegno posto nella sua preparazione, mediante incontri con le parti sociali.

 

Le errate convinzioni del sindaco: innocuità delle polveri e superiorità della centralina del Colombarotto

Si danno per acquisite tutte le argomentazioni riportate nel documento “Le polveri sottili a Carrara: documentazione per i consiglieri”, inviato a tutti i consiglieri il 26 maggio.

Prima di passare ad altre argomentazioni, affrontiamo i presupposti tecnici che stanno alla base della politica scelta dal sindaco: la convinzione 1) che le polveri sottili di Carrara, essendo costituite in buona parte da carbonato di calcio, non siano dannose alla salute e 2) che la centralina del Colombarotto misuri la qualità dell’aria in modo più affidabile di quella della Lugnola.

 

Presunta innocuità delle polveri di Carrara

 

L’OMS è più autorevole di un consulente di parte!

Su questa convinzione, basata sulla relazione del perito di parte del Comune, dott.ssa Carrozzi, non si rimanda alla relazione –di tutt’altro parere– dei periti del Tribunale (dott. Lomi e Tatarek), bensì alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stabiliscono per il PM10 limiti ancor più stringenti di quelli della normativa attuale.

Pertanto, fino a prova contraria (il cui onere è a carico del Comune), il parere dell’OMS è più autorevole di quello di qualunque perito.

 

Le stesse analisi del Comune dimostrano la pericolistà delle polveri di Carrara

Ricordiamo, comunque, che le analisi commissionate dal Comune stesso hanno rilevato una situazione ancor più preoccupante del previsto, sia perché il PM10 di Carrara è costituito per ben il 93,4% da PM2,5 (polveri ultrafini che penetrano negli alveoli polmonari e in tutti gli organi, attraverso la circolazione del sangue), sia per la concentrazione (2,9 volte superiori ai valori guida di legge) di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), noti cancerogeni.

 

Presunta superiorità della centralina del Colombarotto

Sulla centralina del Colombarotto, vi è l’errata convinzione che, essendo definita “di fondo”, misuri la qualità dell’aria nel raggio di alcuni km2, contrariamente a quella della Lugnola che, essendo definita “da traffico” la misurerebbe in un raggio più ristretto (poche centinaia di m2).

In realtà, come precisato nel D.M. 60/2002, la distinzione delle centraline in “fondo” e “traffico” non dipende da loro caratteristiche tecniche intrinseche, bensì dalla loro collocazione in un’area omogenea rappresentativa.

 

È bene avere due centraline, una per la situazione migliore ed una per la peggiore

A rigore, a Carrara è materialmente impossibile collocare una centralina di fondo poiché:

  1. l’intero centro urbano ha una superficie di soli 0,6 km2 (contro una “non inferiore ad alcuni km2” richiesta dal D.M.) e
  2. non è per nulla un’area con qualità dell’aria omogenea (come testimoniato anche dalle notevoli differenze dei dati rilevati dalle due centraline).

A scanso di equivoci precisiamo che, con quanto detto, non intendiamo contestare la definizione “di fondo” a quella del Colombarotto; anzi, data la grande eterogeneità della qualità dell’aria a Carrara, la scelta di due centraline che misurino rispettivamente una delle situazioni migliori (Colombarotto) e una delle peggiori (Lugnola) è del tutto ragionevole.

 

Ma le due centraline sono identiche!

Tuttavia bisogna avere ben chiaro che entrambe le centraline hanno la stessa strumentazione e identiche prestazioni: quella del Colombarotto è rappresentativa delle aree di Carrara interposte tra due strade distanti 110 m, quella della Lugnola delle aree poste lungo il percorso discendente dei camion (e, con ogni probabilità, anche lungo il percorso ascendente); altre aree di Carrara avranno una qualità dell’aria intermedia.

 

Prendere atto che una frazione della popolazione è esposta ad eleveti livelli di PM10 ed adottare misure conseguenti

In conclusione, per affrontare seriamente il problema, bisogna abbandonare argomentazioni pretestuose e partire dal riconoscere che vi è una frazione della popolazione (quella posta lungo tutto il percorso ascendente e discendente dei camion) esposta a concentrazioni di PM10 fortemente superiore ai limiti di legge.

E, considerato che il contributo apportato dai camion del marmo è accertato, occorre adottare provvedimenti efficaci per abbatterlo.

Minimizzare il problema sostenendo che le polveri di Carrara non sono pericolose, che interessano solo una parte della popolazione (come se questa non meritasse tutela) e chiedendo ad essa di pazientare fino al completamento della strada dei marmi, significa venir meno al dovere di tutelare la salute dei cittadini e la vivibilità urbana.

 

Giustizia e politica

 

Il fallimento della politica: ieri e oggi

Il ricorso ex art. 700 cod. proc. civ. presentato da cittadini, comitati e associazioni nel novembre 2006 rappresenta, già di per sé, una sconfitta della politica, in quanto testimonia che l’amministrazione comunale non ha saputo o voluto dare ai cittadini ascolto e risposte concrete.

Il ricorso del Comune contro la sentenza del giudice Bartolini conferma la sua determinazione a non adottare misure di contenimento delle polveri (contando solo sul completamento della strada dei marmi) e approfondisce il fossato tra amministrazione e cittadini.

 

Da ciò l’appello ad un consiglio straordinario

Tuttavia, fermo restando che le sentenze vanno rispettate, teniamo a sottolineare che, indipendentemente dall’esito della vicenda giudiziaria, la politica non può sottrarsi al suo dovere di affrontare seriamente i problemi della città.
Proprio da questa convinzione scaturisce il nostro appello alle forze politiche e ad un consiglio comunale straordinario.

 

Cosa chiediamo

Premesso che le misure da adottare devono mirare alla pulizia dei camion e alla riduzione del loro numero, si rinvia per i dettagli alle proposte contenute nella documentazione inviata ai consiglieri, limitandoci qui a poche considerazioni di fondo.

 

1. Misure immediate

Vi sono alcune misure che hanno costi irrisori (o addirittura non costano nulla) e che, pertanto, vanno adottate subito, senza attendere la sentenza e a prescindere da essa. Tra queste:

  1. copertura dei camion lungo il percorso ascendente;
  2. copertura anche dei camion delle scaglie;
  3. dotare l’impianto di lavaggio di una lancia a mano e di una telecamera;
  4. nomina di un addetto al controllo delle registrazioni della telecamera, per l’applicazione delle sanzioni agli inadempienti;
  5. guarnizione del portellone posteriore dei cassoni, per renderli a tenuta stagna (adeguandoli all’ordinanza del 2005);
  6. obbligo di lavaggio anche per auto e fuoristrada provenienti dalle cave;
  7. rispetto dell’ordinanza del fermo camion dopo tre superamenti consecutivi.

 

2. Impianto di lavaggio

Considerato che più i camion sono puliti, meno drastica potrà essere la limitazione del loro numero, e visto che per un lavaggio adeguato saranno probabilmente necessari almeno 5 minuti per camion (tempi di gran lunga superiori a quelli attuali: 35 secondi) è necessario un nuovo impianto di lavaggio dotato anche di spazzole rotanti, lancia a mano e asciugatura (probabilmente più di un impianto se si vogliono evitare le code d’attesa).

La difficoltà addotta dall’amministrazione (necessità di investimenti “ingenti”) è manifestamente pretestuosa.

Tuttavia noi stessi, a suo tempo, criticammo il principio che l’impianto di lavaggio –che è un servizio ai camion– dovesse essere a carico del Comune (quindi dei cittadini).

Perciò, se può essere accettabile e ragionevole che l’impianto sia costruito dal Comune, riteniamo doveroso che esso recuperi le spese di costruzione e gestione facendo pagare una tariffa per ogni lavaggio.

 

3. Fermo dell’asportazione dei ravaneti

A nostro parere anche questa misura, che chiediamo da anni, deve essere attuata a prescindere dall’esito del ricorso giudiziario.

 

Regolamento agri marmiferi e PRAER esigono escavazione di blocchi e limiti alla quantità di detriti

Le attuali modalità di escavazione, infatti, contrastano sia col regolamento sugli agri marmiferi (che vieta la produzione di inerti, consentendo la sola escavazione di marmo ornamentale), sia col piano regionale delle attività estrattive (PRAER) che stabilisce per le cave una produzione in blocchi non inferiore al 25% del quantitativo totale escavato.

La situazione dei materiali trasportati a valle dalle cave (tratta dai dati 2005 e 2006 fornitici dal Comune) è riassunta nella seguente tabella.

Tab. 1. Numero di cave, raggruppate secondo la percentuale di blocchi e di detriti prodotta.

 

Ma in realtà la percentuale di detriti è spaventosa: una situazione strutturale inaccettabile

In entrambi gli anni l’83% del materiale portato a valle è costituito da detriti e solo il 17% da blocchi.

Ma salta all’occhio anche che 8 cave nel 2005 e 5 nel 2006 non hanno estratto nemmeno un blocco; che in entrambi gli anni 23 cave hanno trasportato oltre il 90% di detriti, per una media di 1.363.634 tonnellate (pari a circa 45.450 camion l’anno!); per altre 17 cave nel 2005 e 14 nel 2006 i detriti rappresentano l’80-90% della produzione, per una media di 1.605.672 t (paria a 53.500 camion l’anno).

Si noti che le cave che estraggono meno del 20% in blocchi non sono una minoranza, ma ben la metà (48 su 95 nel 2005 e 42 su 84 nel 2006); esse sono responsabili del 71,5% dell’intera produzione di detriti nel 2005 e del 72,5% nel 2006.

Nel 2005 le cave che estraggono meno del 25% in blocchi sono il 64% e sono responsabili dell’83% dei detriti totali e del 78,6% dell’intera produzione; nel 2006 sono il 62% e sono responsabili dell’87% dei detriti totali e dell’80% dell’intera produzione.

Si tratta dunque di una situazione inaccettabile, in quanto non marginale, ma strutturale.

 

Rispettando le leggi potremmo più che dimezzare il numero di camion

In poche parole, se si rispettassero il regolamento degli agri marmiferi e il PRAER, a queste cave non sarebbe permesso di lavorare in tal modo e i cittadini potrebbero risparmiarsi le polveri di circa 100.000 camion l’anno, oltre la metà dei transiti annui (circa 175.000) censiti dalla pesa di Torano.

Sappiamo bene che buona parte di questi detriti non deriva dall’escavazione attuale, bensì dall’asportazione dei ravaneti, ma qui sta il nocciolo del problema.

Il Comune sostiene che già oggi l’asportazione dei ravaneti è vietata ed è consentita solo per bonifiche, per motivi di sicurezza e per consentire l’attività di cava.

Dall’esame dei quantitativi trasportati a valle, tuttavia, è del tutto evidente che in queste valutazioni si utilizzano larghi margini di discrezionalità.

Chiediamo perciò l’elaborazione di un piano che, partendo dalla situazione di ciascuna cava (ben nota agli uffici comunali), riduca i quantitativi consentiti al minimo veramente indispensabile per alcuni anni (fino al completamento della strada dei marmi), ponendosi l’obiettivo di una drastica riduzione del numero di camion nel semestre freddo (più soggetto ai superamenti del PM10).

 

4. Via Frassina

 

Un vergognoso disinteresse

Riteniamo vergognoso il disinteresse totale mostrato dall’amministrazione verso la situazione di via Frassina, i cui livelli di polverosità raggiungono record nazionali: 224 superamenti del PM10 nel 2007 e 101 al maggio 2008 (contro i 35 ammessi dalla legge), con una media annua di 71,4 µg/m3 nel 2007 (contro il limite di legge di 40 da raggiungere nel 2005 e di 28 µg/m3 dal 1° gennaio 2008).

 

Affrontare almeno le fonti di polverosità localizzate

Considerato che l’adozione di limitazioni del traffico è poco praticabile, trattandosi di una strada statale, è almeno doveroso affrontare decisamente le fonti di polverosità localizzata, in particolare quella generata dal vicino cantiere della strada dei marmi.

Il minimo che si possa fare è prescrivere alla ditta costruttrice l’inerbimento degli enormi cumuli di terre di scavo, esposti agli agenti meteorici (o, comunque, la loro copertura), l’adozione di sistemi di abbattimento delle polveri generate dalla movimentazione dei mezzi d’opera e dal vento (es. getti d’acqua nebulizzata), la copertura e il lavaggio dei camion che trasportano le terre di scavo, il lavaggio dell’Aurelia (visibilmente sporca di terre provenienti dal cantiere).

Carrara, 9-6-2008
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:

Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”

Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”

Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:

Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)

Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”

Sulla presunta innocuità delle polveri sottili di Carrara:

Ecco le analisi delle polveri. Sorpresa: quelle di Carrara sono le più micidiali (20/3/2007)

Sulla presunta superiorità delle centraline da fondo:

Centraline di fondo e di traffico: c’è davvero differenza? (12/9/2008)

Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:

Gli scrupoli di coscienza del sindaco: come raggirare i cittadini, evitare i fermi camion e non sentirsi un verme? (24/1/2011)

Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)

Superstizione o trucco? Venerdì porta sfortuna (ai camionisti). Per tutti gli altri giorni li salva l’angelo Zubbani (29/9/2009)

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

Sul consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili:

Polveri sottili: la giunta disattende la delibera del consiglio comunale (3/1/2009)

Esito del consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili: risultati e preoccupazioni (10/9/2008)

Polveri sottili: l’intervento di Legambiente al consiglio comunale straordinario (9/9/2008)

Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)

Porre fine all’illegalità del Comune sulle polveri sottili: appello ai consiglieri comunali (26/5/2008)

 


Share