Anna Rita Bramerini
Assessore Ambiente, Regione Toscana
Mauro Grassi
Resp. D.G. Politiche Territoriali e Ambientali, Regione Toscana
Mario Romanelli
Resp. settore Qualità dell’aria, Rischi industriali, Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento, Regione Toscana
Lino Giorgini
Assessore Ambiente, Provincia di Massa Carrara
Giovanni Menna
Dirigente Settore Ambiente-Trasporti, Provincia di Massa Carrara
p.c.
Angelo Zubbani, Sindaco di Carrara
Franco Fini, Dir. Settore Ambiente, Comune di Carrara
stampa
Carrara, 20 febbraio 2008
Oggetto: Piano di Azione Comunale del Comune di Carrara per il conseguimento degli standard di qualità dell’aria
Con la presente intendiamo segnalare il rischio che una accettazione acritica dei Piani di Azione Comunale mini la credibilità dell’accordo Regione-URPT-ANCI-Province-Comuni e della politica regionale di riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Il caso di Carrara ne è un esempio; va considerato, infatti, che:
- per quanto riguarda l’origine del PM10, Carrara rappresenta una forte anomalia nel contesto regionale, in quanto una frazione decisamente rilevante di polveri sottili proviene dal transito dei camion del marmo (non dai gas di scarico, bensì dal materiale trasportato);
- il Piano di Azione Comunale (PAC) di Carrara, pur riconoscendo tale anomalia nella parte descrittiva della situazione ambientale, non adotta misure conseguenti: in particolare, non prevede misure ed azioni adeguate ad affrontare le specifiche sorgenti locali di PM10;
- il Comune di Carrara, che già negli anni passati non si è impegnato abbastanza per ridurre i livelli di PM10, da alcuni mesi ha assunto iniziative ed azioni che, con ogni probabilità, condurranno ad un incremento delle concentrazioni di polveri sottili aerodisperse.
Considerato che ciò contraddice lo spirito e la lettera dell’accordo tra Regione Toscana, URPT, ANCI, Province e Comuni, chiediamo alla Regione di porre una maggior attenzione al contenuto dei PAC –e, in particolare, di quello di Carrara– onde verificarne l’effettiva rispondenza all’obiettivo del miglioramento della qualità dell’aria.
Di seguito si argomentano in maggior dettaglio le considerazioni sopra esposte.
La necessaria specificità dei PAC
Le misure di base dei PAC sono mirate al traffico automobilistico
L’accordo 2007-2010, per la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti ed i piani di azione comunali, firmato il 10 maggio 2007, prevede un complesso di misure integrate per il graduale raggiungimento strutturale degli obiettivi, con particolare riguardo alla riduzione del PM10.
Nel dettaglio, le misure di base da adottare sono state individuate dall’apposito gruppo di lavoro Comuni-Province-ARPAT. Come spiegato nella newsletter ARPAT news n. 196-2007, la previsione dell’efficacia delle misure da adottare per la sorgente traffico veicolare è stata stimata basandosi sul parco circolante nel 2006 a Firenze; ne è derivato un quadro coerente di misure, adeguato alle realtà urbane toscane dominate da un intenso traffico automobilistico.
Ma a Carrara il PM10 proviene dalle polveri del marmo diffuse dai camion
Il problema che sottoponiamo alla vostra attenzione è che a Carrara la tipologia di traffico si discosta grandemente da quella di Firenze e di tutte le altre città toscane.
Carrara, infatti, è caratterizzata da un’intensità particolarmente elevata di traffico pesante (ogni giorno scendono dalle cave circa 1000 camion del marmo e altrettanti ne salgono, vuoti).
Dalle analisi del PM10 commissionate dal Comune nel 2007, ad esempio (si veda l’allegato 1), risulta che nei giorni con traffico pesante il solo carbonato di calcio (polveri fini di marmo) contribuisce per il 33-43% alle polveri sottili totali.
Se a questo aggiungiamo le terre trasportate dai camion e gli altri loro contributi (gas di scarico, usura di freni, pneumatici e manto stradale), risulta evidente che a Carrara la percentuale di PM10 apportati dai camion del marmo è decisamente elevata: una situazione estremamente diversa, dunque, da quella del parco circolante di Firenze in cui i veicoli diesel pesanti apportano un contributo di solo il 3,6% al totale del PM10.
Perciò a Carrara occorrono misure specifiche per i camion del marmo
È dunque del tutto evidente che le misure efficaci per le altre città toscane (con particolare riferimento alle limitazioni al traffico per i veicoli più inquinanti e al rinnovo del parco circolante) saranno largamente inefficaci a Carrara, ove una quota rilevante dei PM10 non deriva dal traffico in sé, ma dal materiale trasportato (marmo in blocchi e in scaglie, marmettola, terre).
Giustamente, l’accordo regionale di programma prevede che i comuni adottino «specifici interventi in relazione alle caratteristiche delle singole realtà locali che saranno ricompresi nei Piani di Azione Comunale».
In altri termini, il Comune di Carrara non dovrebbe adeguarsi passivamente alle misure di base indicate nell’accordo di programma, ma dovrebbe elaborare un PAC contenente le misure più efficaci nel proprio contesto territoriale.
I contenuti del PAC di Carrara
Il PAC di Carrara riconosce la causa del PM10 nei camion del marmo…
Il PAC di Carrara (allegato alla Del. 328 del 24 luglio 2007), nella parte di analisi della situazione ambientale, riconosce la specificità della realtà carrarese.
Nel descrivere la centralina “urbana da traffico” di via Carriona in loc. Lugnola (che ha registrato 29 superamenti del PM10 dall’agosto al dicembre 2005, 102 nel 2006, 82 nel 2007 e 23 dal 1° genn. al 14 febbr. 2008), afferma che «dai dati emerge con chiarezza la pressione esercitata da questo tipo di attività di trasporto (n.d.r.: del materiale lapideo derivante dalle cave) sulla qualità dell’aria in quella particolare zona.
La popolazione residente nel raggio di 500 m dalla centralina di via Carriona viene stimata in circa 3.500 abitanti» (paragrafo 1.4 del PAC).
… ma poi non adotta alcuna misura per affrontare le cause
La tabella del par. 2.1 relativa ai dati dell’inventario regionale delle sorgenti di emissione (IRSE) riporta un contributo dei veicoli pesanti al PM10 del 15,1%, a nostro parere sottostimato(1), ma in ogni caso superiore a quello delle automobili (9,6%).
Nel par. 4, riconosciuto che «la problematica principale relativa ai superamenti registrati dalla centralina di via Carriona è dovuta essenzialmente al traffico pesante proveniente dai bacini marmiferi» e che «i livelli di inquinamento atmosferico misurati nel sito di via Carriona sono principalmente il frutto delle attività di trasporto del materiale proveniente dall’attività estrattiva» vengono indicati i provvedimenti già adottati:
- ordinanza del settembre 2005 (copertura dei camion ed altre prescrizioni);
- nel 2005 lavaggio tre giorni la settimana della strada percorsa dai camion, intensificato nel 2006 a sei giorni la settimana;
- realizzazione dell’impianto di lavaggio camion in loc. Torano;
- caratterizzazione analitica delle polveri sottili, dalla quale «emerge che nei giorni in cui transitano i mezzi pesanti provenienti dai bacini marmiferi si rileva un aumento importante della composizione del particolato dovuta agli inerti (valori intorno al 50% del totale) ed abbattimento il sabato e la domenica (20%)»;
- ordinanza 13848 del 14 marzo 2007 che prevede un giorno di fermo dei camion nel caso di tre superamenti consecutivi del PM10;
- ordinanza 19124 del 18 aprile 2007 che, sostanzialmente, pone limiti alla circolazione dei veicoli Euro 0.
Si indicano poi ulteriori misure che, una volta applicate, potranno contribuire al miglioramento della qualità dell’aria: (1) Piano urbano dei trasporti; (2) Piano energetico comunale; (3) strada dei marmi; (4) controllo impianti termici.
Il Comune prende in giro la Regione: dichiara che farà … ciò che in realtà ha già fatto (quindi non farà nulla di nuovo)
Tuttavia, quando si giunge all’individuazione degli interventi prioritari per il miglioramento della qualità dell’aria (par. 4.4), pur ribadendo che «il settore del trasporto lapideo, proveniente dai bacini marmiferi, è il principale responsabile delle pressioni ambientali e dell’inquinamento atmosferico» rilevato dalla centralina di via Carriona, il PAC prevede di «intervenire prioritariamente sul miglioramento della qualità dell’aria con le seguenti misure…»:
Infine, nella ripartizione finanziaria del contributo regionale, il PAC prevede 57.042 € per “investimenti prioritari”, 25.598 € per “spese correnti” e 40.000 € per “incentivi” (all’acquisto di biciclette elettriche e alla trasformazione a GPL o metano).
Il PAC conclude che «dalle misure ed azioni già adottate e che saranno adottate a seguito dell’applicazione del PAC 2007 ci si attende un miglioramento della qualità dell’aria…».
Considerazioni sul PAC di Carrara
Il PAC di Carrara si riduce a qualche rotatoria…
Dal confronto tra l’analisi della situazione –che riconosce nel trasporto dei camion del settore lapideo il «principale responsabile delle pressioni ambientali e dell’inquinamento atmosferico»– e le misure previste è del tutto evidente che queste ultime non sono coerenti e consistenti con gli obiettivi dichiarati.
Le misure “previste”, infatti, sono in realtà già state attuate da uno o più anni e, come tali, non possono apportare miglioramenti alla situazione attuale.
In sostanza, il PAC si riduce alla realizzazione di rotatorie (senz’altro utili, ma collocate fuori dall’area critica del centro città che, pertanto, non ne godrà i benefici) e a qualche incentivo.
Ma, soprattutto, il piano non adotta misure efficaci contro la principale sorgente di PM10 (il trasporto dei materiali provenienti dalle cave), venendo così meno alla finalità fondamentale dei PAC: prevedere «specifici interventi in relazione alle caratteristiche delle singole realtà locali».
… ma il PAC si guarda bene dal ridurre il numero di camion (di terre e scaglie)
Legambiente sostiene da anni che l’unica misura efficace è una radicale riduzione del numero di transiti giornalieri di camion del marmo.
Ciò sarebbe peraltro possibile con minime ripercussioni economiche sul comparto dell’escavazione. Basterebbe lasciare libero transito ai camion che trasportano blocchi (circa 900.000 t annue) –purché ben puliti– e ridurre, invece, in maniera consistente i camion che trasportano abnormi quantità di terre e scaglie (circa 4.300.000 t annue, pari a circa l’83% del carico trasportato).
Si noti che questi materiali derivano non solo dall’escavazione del marmo, ma in buona parte dallo sfruttamento delle vecchie discariche estrattive (ravaneti) innescato nell’ultimo decennio dal business del carbonato di calcio.
L’attuale impianto di lavaggio camion è rudimentale e inefficace
Un contributo addizionale al miglioramento della qualità dell’aria potrebbe venire da un lavaggio accurato dei camion del marmo (con spazzole rotanti, lancia a mano per i punti più sporchi, asciugatura, ecc., come negli autolavaggi!).
Oggi, invece, vi è un unico impianto, definito di “lavaggio camion” ma che opera in tempi brevissimi, con deboli spruzzi da ugelli in posizione fissa: basta vedere i camion che transitano in città, tutti impolverati, per rendersi conto che l’attuale lavaggio è largamente inefficace.
Merita sottolineare un punto fondamentale: se nelle altre realtà urbane toscane, pur con l’articolato complesso delle misure previste dall’accordo di programma, è ottenibile solo un miglioramento limitato e graduale della qualità dell’aria, a Carrara –con le misure sopra indicate– sarebbe possibile ottenere un miglioramento consistente e immediato.
Di fronte a questa considerazione emerge l’inadeguatezza del PAC di Carrara, sostanzialmente elusivo dello spirito e della lettera dell’accordo.
Altri segnali molto preoccupanti
Le iniziative del Comune per aumentare il PM10
Nonostante le concrete possibilità di miglioramento consistente ed immediato, la nuova amministrazione di Carrara, sta mostrando una particolare solerzia non solo nell’evitare l’adozione di misure efficaci di riduzione dell’inquinamento atmosferico, ma anche in iniziative che addirittura incrementano ulteriormente l’inquinamento da PM10. Ci limitiamo a citare alcuni fatti:
- il vicesindaco precedente aveva emanato un’ordinanza che prevedeva un giorno di fermo camion dopo tre superamenti consecutivi dei PM10 alla centralina “urbana-traffico” di via Carriona in località Lugnola; la nostra specifica richiesta di spostare il fermo camion al primo giorno lavorativo (qualora esso dovesse cadere in di sabato o domenica) era stata accettata (verbalmente) dal vicesindaco (pur non avendo modificato formalmente l’ordinanza).
Il nuovo sindaco, invece, ha deciso di applicare l’ordinanza alla lettera, non ordinando il fermo camion quando esso cadeva di sabato (giorno in cui i camion già non circolano per un’ordinanza del sindaco precedente) o domenica; con questi stratagemmi si è giunti al paradosso di non applicare il fermo camion nemmeno dopo i 5 i superamenti consecutivi del 27 nov.-1° dic. 2007, portando alle stelle l’esasperazione dei cittadini che si sono sentiti presi in giro. - da mercoledì 6 a sabato 9 febbraio 2008 si sono verificati 4 giorni consecutivi di superamento del limite del PM10; poiché l’ARPAT (chiusa il fine settimana) comunica i risultati il lunedì, martedì 12 febbraio i camion avrebbero dovuto restare fermi; invece l’ordinanza per la giornata di fermo non è stata emanata.
Per questo episodio di particolare gravità (se, infatti, il sindaco –che deve far rispettare la legalità– è il primo a violarla, vengono meno tutte le regole della convivenza civile!) ci siamo rivolti al Prefetto chiedendogli un intervento per il ripristino della legalità; - già l’amministrazione precedente aveva intrapreso la pratica, fortemente discutibile, di lavare in modo intensivo il breve tratto di via Carriona che ospita la centralina della Lugnola.
L’intensità di lavaggio di questo breve tratto (mentre il resto del percorso dei camion veniva lavato molto sporadicamente e in maniera di gran lunga più superficiale: si veda l’allegato 2) rendeva evidente che l’intento non era quello di ridurre le polveri respirate dai cittadini, bensì quelle rilevate dalla centralina.La nuova amministrazione ha accentuato in maniera parossistica(oltre 10 volte il giorno) il lavaggio nel breve tratto di via Carriona(2) all’evidente fine di far registrare alla centralina valori più bassi di PM10, rendendola non più rappresentativa della qualità dell’aria lungo il percorso dei camion.
Alla luce di questa realtà, la misura contenuta nel PAC (intensificazione del lavaggio stradale) assume un significato particolarmente beffardo nei confronti dei cittadini e della stessa Regione; - sebbene la responsabilità dei camion del marmo nei superamenti dei PM10 fosse del tutto evidente e ampiamente dimostrata dalla serie storica dei dati della centralina della Lugnola (oltre che dalle analisi fatte effettuare dal Comune stesso), il nuovo sindaco –prendendo spunto da un superamento dei PM10 in un solo giorno festivo (peraltro ben spiegabile per l’intenso traffico automobilistico per la fiera di S. Andrea)– ha messo in dubbio la responsabilità dei camion, prospettando l’estensione dei fermi anche al traffico automobilistico; non sorprende che la dichiarazione sia stata considerata da molti come intimidatoria nei confronti dei cittadini (che da anni protestano contro il traffico pesante del marmo ed hanno avviato un’azione legale contro il Comune, prossima alle conclusioni);
- un’ordinanza del Sindaco precedente vietava il transito dei camion del marmo nel periodo delle festività natalizie, fino a dopo l’Epifania. Il nuovo sindaco ha anticipato di una settimana la ripresa del traffico pesante, motivandolo con il miglioramento dell’andamento delle polveri nel 2007 (“solo” 82 superamenti alla Lugnola, contro i 102 del 2006)(3).
Ciò rivela che per il sindaco 82 superamenti annui non sono inaccettabili ma, anzi, possono essere ulteriormente aumentati (in quella settimana di anticipo, come prevedibile, si sono avuti 3 superamenti del PM10); - a seguito dell’incontro del tavolo istituzionale del 10 gennaio 2008, il sindaco ha lasciato ben capire (attribuendone peraltro la paternità alla Regione) che intende eliminare la centralina della Lugnolao, comunque, tener conto dei soli dati rilevati dalla centralina di fondo del Colombarotto (allegato 3).
In tal modo i superamenti alla Lugnola potrebbero anche raddoppiare senza che lui debba sentirsi in dovere di prendere provvedimenti a tutela della salute dei cittadini; insomma, se i dati non sono graditi, basta non considerarli; - il sindaco non ha preso nessuna iniziativa per la situazione, ancor più grave, rilevata dalla centralina di traffico di via Frassina (un tratto della statale Aurelia sul quale transitano i camion del marmo diretti alla zona industriale): ben 229 superamenti nel 2007, di cui 132 con qualità dell’aria “pessima”.
Considerato che le nuvole di polvere sollevate dal traffico sono ben evidenti ad occhio nudo, ci saremmo aspettati una pressante e continua azione nei confronti dell’ANAS, per almeno un lavaggio settimanale di tutta la statale; - la delibera del 30 maggio 2005 prevedeva che «le autorizzazioni potranno essere rilasciate per un numero massimo di 650 viaggi al giorno, da ripartire tra tutte le cave attive per il trasporto di blocchi e sottoprodotti, nonché per un numero massimo di 180 viaggi per le giacenze e bonifiche, e per un ulteriore numero massimo di 120 viaggi per eventuali e imprevisti interventi connessi alla sicurezza delle cave, da rilasciare per periodi limitati».
Nei giorni scorsi (5 febbraio 2008) è stata emanata una delibera della giunta comunale che consente di rilasciare ulteriori permessi aggiuntivi fino a un massimo di 50 viaggi giornalieri per particolari necessità («interventi straordinari ed eccezionali dovuti a bonifiche, messa in sicurezza e prescrizioni ASL, al fine di una corretta gestione delle aree di cava»).
In conclusione, a nostro parere, la nuova amministrazione non solo non ha adottato misure di riduzione dell’inquinamento atmosferico, ma sta perseguendo tenacemente una politica unidirezionale (mirata unicamente a garantire e promuovere il crescente transito dei camion del marmo) il cui risultato è evidentemente l’ulteriore aumento dell’inquinamento.
Chiediamo pertanto alla Regione Toscana:
- un comportamento più attivo, che non accolga passivamente i PAC, ma li esamini attentamente entrando nel merito delle specificità locali (in particolare verificando se le misure previste sono coerenti ed adeguate alle problematiche individuate), affinché nell’ambito di ciascuna di esse siano adottate le azioni più efficaci;
- di richiamare il Comune di Carrara affinché elabori un Piano di Azione Comunale pienamente cogente, che rispetti la lettera e lo spirito dell’accordo di programma, adottando perciò misure specifiche per la realtà locale capaci di raggiungere –com’è effettivamente possibile– risultati rilevanti ed immediati;
- di chiedere pertanto al Comune di Carrara un’urgente revisione in tal senso del suo Piano di Azione Comunale e, in caso di inadempienza, di revocare l’accordo e i relativi finanziamenti, com’è nella filosofia dell’Accordo Regione–URPT–ANCI–Province–Comuni.
NOTE:
(1) È da ritenersi che il dato sia molto sottostimato poiché l’IRSE tiene conto del numero di transiti dei camion, ma non del materiale trasportato che, nel caso di Carrara, rappresenta una sorgente di PM10 molto importante.
(2) Solo recentemente (febbraio 2008) l’intensità è stata ridotta ad un lavaggio giornaliero.
(3) Va osservato che, a nostro parere, il miglioramento registrato nel 2007 è attribuibile solo in parte alle misure prese dall’amministrazione comunale e, per la maggior parte, alle mutate condizioni meteorologiche. Il 2007, infatti, è stato l’anno con la primavera e l’inverno più caldi degli ultimi due secoli: tre gradi sopra la media stagionale (Fonte: ISAC, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR). Ciò potrebbe spiegare anche il miglioramento registrato in diverse città toscane. Per la parte attribuibile alle misure prese dal Comune, inoltre, il miglioramento è solo apparente in quanto ottenuto facendo abbassare i dati registrati dalla centralina mediante il lavaggio parossistico del breve tratto di via Carriona che la ospita.
Per saperne di più:
Il testo del Piano d’Azione Comunale del Comune di Carrara:
Comune di Carrara: Piano d’Azione Comunale 2007 (2,9 MB)
Sulle possibili misure di riduzione delle polveri sottili, ostinatamente respinte dal sindaco:
Le polveri evitabili – 3. (quelle del sindaco) (VIDEO, 16/9/2010) durata: 18’ 05”
Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”
Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”
I bisonti del marmo: polveri a volontà (VIDEO, 15/4/2010) durata: 7’ 13”
Sui trucchi del sindaco Zubbani per rendere innocua l’ordinanza (del suo predecessore Conti) sul fermo camion dopo 3 superamenti:
Ordinanza fermo camion: la beffa del sindaco. Uscire dal Far West, ripristinare la legalità (15/5/2008)
Sulle ordinanze locali (sindaco e tribunale) relative a polveri sottili, camion e cave:
Ordinanza Pulizia Camion e Cave n. 35457/2005.pdf (82 KB)
Processo polveri sottili: il testo dell’ordinanza del giudice Bartolini, le disposizioni impartite al comune (24/4/2008)
Ordinanza fermo camion dopo 3 superamenti PM10 (n. 13848/2007) (98 KB)
Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:
Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)
Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)
Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)
Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)
PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)
Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:
Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)
Sul mancato rispetto dell’ordinanza comunale da parte dei camion, per omessi controlli della polizia municipale:
Alla polizia non piace l’ordinanza camion puliti (VIDEO) (VIDEO, 31/10/2011) durata: 20’ 39”
La querela a Legambiente: un passo falso che non giova alla polizia municipale (9/8/2011)
Controlli sui camion: Legambiente querelata per diffamazione dal sindacato di polizia (5/8/2011)
La polizia municipale controlla davvero i camion del marmo? (1/7/2011)
Controlli camion: persistono le omissioni della polizia municipale (7/6/2011)
La polizia non controlla i camion? Ecco i nostri controlli fotografici (3/5/2011)
Incontro “giovani, sentinelle della legalità” sulle polveri sottili: l’intervento di Legambiente (28/3/2011)
Ecco i dati dei controlli sui camion del marmo. La polizia chiude gli occhi? (21/3/2011)
Lettera aperta alla comandante: la Polizia municipale non riconosce l’ordinanza comunale? (22/10/2010)
Polizia municipale: perché non dà il suo contributo a ridurre le polveri sottili? (19/10/2010)
Ancora giornate di fermo camion, grazie all’incuria di camionisti, sindaco e polizia municipale (30/10/2009)
Controlli (non) effettuati sui camion: sindaco e polizia municipale sollecitati a rispondere (17/1/2009)
Mancati controlli sui camion: le responsabilità della polizia municipale (4/12/2008)
Controlli sui cassoni a tenuta: richiesta formale a sindaco e polizia (28/11/2008)
Richiesta alla polizia municipale: controllare il rispetto dell’ordinanza sui camion del marmo (11/10/2008)