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PM10: sulla centralina “di fondo” il sindaco lancia una campagna di disinformazione intenzionale

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La strategia ipocrita del Comune: si dichiara prioritaria la salute, ma la vera priorità è garantire il transito dei camion

La strategia dell’amministrazione comunale sulle polveri sta delineandosi sempre più chiaramente: ricorrere a tutti gli stratagemmi per evitare di ridurre il transito dei camion del marmo (l’unica misura efficace per abbattere le polveri).

Ciò che indispone maggiormente è l’ipocrisia di questa strategia: da una parte, infatti, il sindaco dichiara che «la salute dei cittadini è al primo posto», mentre dall’altra si mette in atto una campagna di disinformazione tendente a presentare la propria scelta di far ingoiare ai cittadini dosi di polveri ancor più elevate delle attuali come derivante da obblighi regionali, nazionali ed europei.

Affrontiamo oggi alcuni punti di questa campagna, che ci impegniamo a proseguire nei prossimi giorni per smascherarla punto per punto.

 

Il sindaco intende eliminare la centralina “scomoda” della Lugnola

Il sindaco ha spiegato che l’ultima direttiva europea prende in considerazione le centraline “di fondo”, come quella del Colombarotto che avrebbe un raggio d’azione di alcuni km, contro il centinaio di metri di quella “da traffico” della Lugnola.

Così, dichiarando che «dare­mo forte valenza a quella del Colombarotto», lascia capire che intende revocare l’ordi­nanza –già del tutto insufficiente– che prevede il fermo dei camion dopo tre superamenti consecutivi dei PM10 alla centralina della Lugnola.

 

Prima bugia: la centralina del Colombarotto sarebbe migliore di quella della Lugnola. Invece è identica!

La prima bugia sta nel far pensare ai cittadini che la centralina del Colombarotto sia diversa da quella della Lugnola, mentre è perfettamente identica.

Anche le centraline di fondo, infatti, misurano l’inquinamento in un intorno di alcune centinaia di m2; si definiscono “di fondo” solo se sono collocate in un’area omogenea di alcuni km2.

A rigore perciò, poiché l’intero centro urbano di Carrara supera appena il mezzo km2, nessuna centralina avrebbe i requisiti per essere definita di fondo, tanto più che a Carrara l’inquinamento non è certo distribuito in maniera omogenea, com’è evidente dalle notevoli differenze tra i dati rilevati dalle due centraline.

Sia chiaro: non intendiamo contestare la denominazione “di fondo” data alla centralina del Colombarotto, ma l’uso strumentale che intende farne l’amministrazione comunale. In poche parole, la centralina del Colombarotto rileva fisicamente la qualità dell’aria nell’area non esposta direttamente al traffico posta tra la piazza del Comune e via Rosselli, mentre quella della Lugnola rileva la qualità dell’aria della via Carriona, interessata dal­l’intenso traffico pesante del marmo.

 

Seconda bugia: le leggi obbligherebbero a tener conto solo della centralina di fondo. È falso: prevedono ben altri obblighi!

La seconda bugia sta nel far pensare che le leggi, da quelle europee a quelle regionali, obblighino a tener conto solo delle centraline di fondo.

La nuova Direttiva europea, invece, obbliga solo a installare le centraline nelle zone urbane e negli agglomerati intorno ai 250.000 abitanti, ma non vieta certo di installarne di più.

Obbliga ad adottare sanzioni «effettive, proporzionate e dissuasive» in caso di violazioni, ma non vieta certo di prendere misure supplementari per tutelare la salute pubblica.

Precisa inoltre che, nel caso di superamento dei limiti, deve essere predisposto un piano per la qualità dell’aria nella zona critica, «piano che potrà anche includere misure specifiche volte a tutelare gruppi di popolazione sensibili, compresi i bambini».

Il D.M. 60/2002, ai fini di «protezione della salute umana», definisce due tipi di ubicazione delle centraline, l’una in zone «ove si raggiungono i più elevati livelli a cui è probabile che la popolazione sia esposta» e l’altra «nelle zone rappresentative dell’esposizione della popolazione in generale». Va da sé che possano discenderne provvedimenti differenziati da zona a zona.

 

Il sindaco ricordi i suoi doveri di tutelare la salute

Invece di appellarsi ad inesistenti divieti di legge di prendere ogni misura necessaria alla tutela della salute, il sindaco dovrebbe ricordarsi i doveri derivanti dall’essere la massima autorità sanitaria.

Pensa forse che gli abitanti della Lugnola o quelli della via Aurelia (con una situazione ancor più drammatica) possano respirare senza danno valori elevati di polveri, solo perché la loro centralina non è definita “di fondo”?

Torneremo nei prossimi giorni su altri punti della vergognosa campagna di disinformazione messa in atto dall’amministrazione.

Carrara, 16 gennaio 2008
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Il quadro generale della situazione sulle polveri sottili è documentato in:

Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)

Sulla presunta superiorità delle centraline da fondo:

Centraline di fondo e di traffico: c’è davvero differenza? (12/9/2008)

Sul Piano di Azione Comunale per la riduzione delle polveri sottili:

Piano antipolveri: di tutto, ma non una misura per abbattere le polveri (31/8/2011)

La Regione controlli il finto piano del Comune di Carrara contro le polveri sottili (20/2/2008)

 


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