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Polveri sottili: qualche giornata di fermo camion non basta

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Negli ultimi giorni non solo la centralina della Lugnola, ma anche quella del Colombarotto, hanno rilevato un’impennata delle polveri inalabili e, con sorpresa dei cittadini, il lavaggio è stato esteso ad altre strade (via Carriona fino a S. Martino, via Rosselli e viale Potrignano) sia pure con un’intensità neanche lontanamente paragonabile a quella impiegata nel tratto di Carriona che ospita la centralina della Lugnola.

Vogliamo interpretare questa iniziativa come un segnale positivo: l’intento di ridurre anche le polveri respirate dai cittadini anziché solo quelle registrate dalla centralina (come fatto finora).

Teniamo, però, a precisare con forza alcuni punti.

  1. Le nuove strade sottoposte a lavaggio ricevono solo la spruzzata del getto frontale dell’autocisterna: un’intensità nemmeno lontanamente paragonabile a quella del tratto della Lugnola che viene accuratamente lavato anche con sistola manuale e più volte il giorno.
    Per il solo lavaggio serale dei 180 metri della Lugnola si impiegano 50 minuti, contro i 25 minuti per lavare gli altri 1800 metri: ciò significa che l’intensità del lavaggio alla Lugnola (senza contare i lavaggi ripetuti) è 20 volte superiore a quella delle altre strade.
    Fino a che l’intensità di lavaggio alla Lugnola non sarà uguale a quella delle altre strade non potrà essere fugato il sospetto che lo scopo principale non sia la salute dei cittadini ma, al contrario, evitare il fermo dei camion.
  2. Quest’anno alla Lugnola sono già stati registrati 65 superamenti, contro i 35 annui ammessi dalla legge.
    L’ordinanza che prevede una giornata di fermo camion dopo tre superamenti consecutivi è dunque assolutamente insufficiente e lo sarebbe anche se conteggiasse i superamenti non consecutivi.
    A ciò si aggiunga che anche l’attuale legge italiana (D.M. 60/2002) è insufficiente, prevedendo per i PM10 una media annua di 40 µg/m3, mentre le nuove linea guida dell’OMS (del 2006) ne prevedono 20 µg/m3, esattamente la metà!
  3. Ma, soprattutto, il lavaggio stradale è una misura sostanzialmente inutile: può abbassare i PM10 di qualche unità (quanto basta, talora, ad evitare il fermo camion), ma influisce in maniera del tutto marginale sui livelli medi respirati dalla gente (nonostante i lavaggi intensificati, dai 51 µg/m3 di lunedì siamo passati ai 68 di martedì e ai 70 di mercoledì).
    Concentrare tutti gli sforzi sul lavaggio stradale significa adottare un diversivo e rinviare all’infinito l’unica misura veramente efficace: una drastica riduzione dei transiti giornalieri di camion che trasportano scaglie e terre.
    Ci auguriamo che il sindaco voglia abbandonare i diversivi e affrontare davvero seriamente il problema.

Carrara, 23 novembre 2007
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sul lavaggio forsennato del tratto di via Carriona, per imbrogliare la centralina della Lugnola:

L’audizione di Legambiente alla commissione ambiente comunale  (10/12/2007)

Il sindaco viola l’ordinanza sul fermo camion: appello al prefetto  (1/12/2007)

PM10: la strategia dell’esasperazione?  (30/11/2007)

Lugnola: lavaggio forsennato per imbrogliare la centralina ed evitare il fermo camion  (15/11/2007)

L’intenso lavaggio stradale alla Lugnola: eccesso di zelo o tentativo di imbrogliare la centralina del PM10?  (20/6/2007)

Lavaggio stradale alla Lugnola: un patetico trucco per ingannare la centralina e i cittadini  (19/4/2007)

PM10: ricomincia il semestre nero. Vogliamo affrontarlo seriamente?  (10/11/2007)

 


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