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Assindustria protesta per l’ordinanza alle due cave che inquinano le sorgenti. Ha ragione: l’ordinanza dovrebbe essere estesa a tutte le cave!

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Assindustria difende le cave inquinanti

Giorgio Favro, presidente di Assindustria, contesta l’ordinanza del Comune che “mette in ginocchio” le due cave che hanno inquinato le sorgenti Gorgoglio e Pizzutello, poiché si baserebbe su congetture non suffragate da prove incontrovertibili e non darebbe il tempo alle imprese di studiare un piano di interventi; se la prende poi con lacaccia alle streghee con la campagna diffamatoria di Legambiente contro le cave, accusandoci di molta miopia e poca lungimiranza.

In parte gli diamo ragione: infatti, pur essendo certo che le cave inquinano le sorgenti e, in particolare, che la Crestola C e la Ruggetta B inquinano la sorgente Pizzutello (come dimostrato nel 2001-2002 dagli studi con traccianti), in teoria non è escluso che il recente intorbidamento possa avere anche altre origini.

 

Gli studi con traccianti: una cava può inquinare molte sorgenti, anche sottopassando le montagne

Gli studi di 5 anni fa del Consorzio Pisa Ricerche e del CNR hanno infatti dimostrato in maniera incontrovertibile che qualunque frattura del marmo può essere via di infiltrazione delle acque (col loro carico di inquinanti) nel sistema carsico che alimenta le sorgenti.

In altre parole, come mostrato dallo schema della figura 1, la marmettola e le terre presenti in cava vengono dilavate dalle acque piovane e possono raggiungere le sorgenti attraverso diverse strade: direttamente dalle fratture presenti in cava o, indirettamente, da fratture presenti sotto i ravaneti, nei versanti o negli alvei dei torrenti.

È stato anche dimostrato che una cava inquina spesso più sorgenti, anche poste a km di distanza, comprese quelle di altre valli (sottopassando le montagne).

Fig. 1. Sezione schematica delle sorgenti di Torano. Ad eccezione delle fratture (5) (situate al di sopra delle cave, non esposte a cumuli di inquinanti e protette dallo strato erbaceo-arbustivo che filtra le acque di dilavamento), ogni altra frattura è una via di penetrazione in falda degli inquinanti prodotti in cava.

 

Per prevenire, ci vuole un’ordinanza “cave pulite come uno specchio”

Per tale motivo, vista la pluralità delle vie di infiltrazione delle acque piovane, è veramente problematico affermare che l’inquinamento di una data sorgente è attribuibile con certezza ad una data cava.

È certo, tuttavia, che gli inquinanti presenti sulle superfici di cava si infiltrano direttamente o indirettamente in una o più fratture e inquinano una o più sorgenti.

Per tutelare le sorgenti, perciò, sono ben poco efficaci ordinanze rivolte a singole cave, dopo aver raccolto “prove incontrovertibili”: trattandosi di provvedimenti “a fatto compiuto”, non possono essere altro che punitivi (non certo preventivi).

Per prevenire occorre, invece, un’ordi­nanza generalizzata a tutte le cave che prescriva di tenere permanentemente pulite “come uno specchio” tutte le superfici: è esattamente ciò che chiediamo a gran voce da anni, inascoltati dal Comune e, ancor più, dagli industriali.

 

Assindustria scherza col fuoco: vuole forse che si chiudano tutte le cave?

Forse Favro non si rende conto che, contestando l’ordinanza alle due cave, sta giocando con il fuoco: se, infatti, non dovesse bastare la ragionevole certezza della responsabilità di singole cave, allora per tutelare le sorgenti occorrerebbe chiudere tutte le cave, visto che è certo che gli inquinanti provengono dall’escavazione del marmo. È forse questo che vuole?

 

Dare tempo alle cave per effettuare interventi? 27 anni non bastano ancora?

Favro avrebbe ragione nel sostenere che occorre dare il tempo alle cave di attuare un piano di interventi, se non fosse che di tempo ne ha già avuto in abbondanza: infatti, sebbene le modalità con le quali le cave inquinano le sorgenti siano note da molti anni, lui e Assindustria non si sono adoperati per fronteggiarle, ma solo per negare il problema e le responsabilità.

Il tempo per studiare rimedi ed interventi, infatti, è scaduto dal 1980, anno del primo piano cave regionale, 27 anni fa! Rispediamo perciò al mittente le accuse di miopia e di scarsa lungimiranza: se avessero accolto le nostre proposte, oggi non vi sarebbero cave in crisi.

 

E per le due cave ci sono già prove incontrovertibili!

Ma Favro ha torto anche quando contesta l’ordinanza per “mancanza di prove incontrovertibili”.

Nel caso specifico, l’inquina­mento si è verificato senza piogge, quindi per infiltrazione diretta delle acque di taglio del marmo e ciò riduce al minimo i dubbi sulle responsabilità; le due cave soggette all’ordinanza sono situate proprio sopra le sorgenti inquinate e già in passato era stata dimostrato il collegamento tra quelle cave e la sorgente del Pizzutello. Inoltre l’ordinanza del Sindaco è stata emanata a seguito di accertamenti dell’ARPAT e del Comune; si vuole forse mettere in dubbio l’attendibilità di tali controlli? Con quale faccia si chiedono altre prove?

Nel ribadire pertanto la nostra piena approvazione all’operato del sindaco, (come primo passo significativo), chiediamo l’emanazione di misure preventive risolutive rivolte a tutte le cave che, concedendo tempi adeguati, prescrivano l’accurata pulizia quotidiana delle superfici di cava, ancor oggi coperte da terre e marmettola (Fig. 2).

Fig. 2. Spesso strato di marmettola (a sinistra) e cumulo di terra (a destra) su piazzali di cava (foto 2007).

Carrara, 25 giugno 2007
Legambiente Carrara

 



Per saperne di più:

Sulle problematiche tra cave e inquinamento delle sorgenti:

Cosa (non) si fa per la protezione delle sorgenti?  (16/1/2010)

Nubifragio: sorgenti torbide per lo smaltimento abusivo delle terre  (11/7/2009)

Gestire le cave rispettando l’ambiente e i cittadini: le proposte di Legambiente  (11/1/2007)

Ordinanza a due cave che inquinano le sorgenti. Era ora! Bravo sindaco!  (21/6/2007)

A difesa delle sorgenti: occorre trasparenza e porre ordine alle cave  (21/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti (conferenza, illustrata)  (17/3/2006)

Come le cave inquinano le sorgenti. Ecco le prove. Come evitarlo (Conferenza, relazione di Giuseppe Sansoni, 17/3/2006: PDF, 3,2 MB)

Conferenza Cave e inquinamento sorgenti       (17/3/2006) (pps: 11,2 MB)

Inquinamento delle sorgenti. Mancano i filtri? No, manca la prevenzione!  (4/12/2005)

 Impatto ambientale dell’industria lapidea apuana (340 KB)

 


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