Al Sindaco di Carrara,
dott. Giulio Conti e p.c. alla stampa
Considerato che:
- l’escavazione del marmo produce emissioni solide e liquide che esplicano un elevato impatto sull’ambiente montano e cittadino e, in particolare, sulle acque sorgive e sulla qualità dell’aria;
- sebbene sia ammessa solo l’escavazione di blocchi e siano vietate cave di inerti, si ha il fondato dubbio che per alcune cave l’escavazione di blocchi sia solo la copertura nominale alla vera attività prevalente di frantumazione della montagna per ricavarne inerti per granulati o per carbonato di calcio);
- la nostra richiesta di conoscere i quantitativi di blocchi, scaglie e terre escavati negli ultimi anni, cava per cava, protocollata il 29 aprile 2006, ha ricevuto una risposta dopo ben 103 giorni, contro i 30 previsti per legge (D. Lgs. 195/2005, art. 3, comma 2);
- la risposta prot. 1150/36597 del 10 agosto fornitaci dal responsabile dell’Ufficio marmo, geom. Mario Marisaldi, è palesemente elusiva in quanto fornisce solo i quantitativi globali annui del comparto marmifero, senza dettagliarli cava per cava;
- tale diniego del diritto di accesso ai dati è illegittima in quanto i dati richiesti: (1) non sono sensibili; (2) non violano alcun segreto industriale né la normativa sulla privacy; (3) l’art. 5, c. 4 del D. Lgs. citato stabilisce che, qualora riguardino emissioni nell’ambiente, i dati non possono essere negati, neanche se sensibili; (4) in ogni caso, la nostra richiesta prevedeva anche la eventualità di fornire i dati dettagliati omettendo il nome delle aziende estrattive (art. 5, c. 5);
- l’art. 6, c. 5 del D. Lgs. 195/2005 prevede espressamente che «Nei casi in cui il diritto di accesso è rifiutato in tutto o in parte, l’autorità pubblica ne informa il richiedente per iscritto o, se richiesto, in via informatica, entro i termini previsti all’articolo 3, comma 2, precisando i motivi del rifiuto ed informando il richiedente della procedura di riesame prevista all’articolo 7.»
- la risposta del responsabile Ufficio marmo viola tale D. Lgs. non solo nella sostanza, ma anche nella forma in quanto: (1) non contiene alcuna motivazione del rifiuto del diritto di accesso, anche parziale; (2) non informa della procedura di riesame; (3) non è stata inviata per via informatica, come richiesto;
Si chiede:
- che il Sindaco avvii un procedimento disciplinare nei confronti del responsabile dell’Ufficio marmo, per le molteplici violazioni del D. Lgs. 195/2005;
- che il Sindaco ordini al geom. Marisaldi di rimediare all’inadempienza, fornendo integralmente i dati dettagliati (già in suo possesso) richiesti con la nostra del 29 aprile 2006;
- che, in caso di rifiuto o inadempienza, il Sindaco rimuova dall’incarico il geom. Marisaldi, per abuso di potere e violazione multipla e recidiva dei suoi obblighi istituzionali, incompatibili con l’incarico ricoperto.
Si chiede cortesemente un breve cenno di risposta alla presente (preferibilmente per posta elettronica: legambiente.carrara@infinito.it), limitatamente al fatto se il Sindaco intenda o meno attivarsi personalmente sulle problematiche esposte.
Distinti saluti.
Carrara, 19 agosto 2006
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sulla tenace resistenza del Comune, in violazione della legge, a consegnare i dati sulle cave:
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