La responsabilità del PM10 è dei camion: adottare subito provvedimenti preventivi
Esaminando i dati dei PM10 dal 1° ottobre al 24 gennaio, possiamo trarre alcune semplici conclusioni. Nei giorni da lunedì a venerdì il valore medio dei PM10 è 53,7 (qualità dell’aria “scadente” secondo legge), mentre nei giorni di sabato e domenica, in cui non circolano camion, il valore scende a 19,4 (qualità “buona”).
Nel periodo 24 dic.-8 genn., senza traffico pesante per l’ordinanza sindacale, la qualità dell’aria resta “buona” anche nei giorni lavorativi (media lunedì-venerdì = 23,4): ciò conferma –se mai ve ne fosse stato bisogno– che col solo traffico automobilistico la qualità dell’aria è “buona” e che la responsabilità prevalente delle polveri è dei camion delle cave.
Gli 11 superamenti delle polveri sottili registrati nei primi 24 giorni di gennaio non lasciano dubbi: a questo ritmo i 35 superamenti ammissibili in un anno saranno raggiunti molto presto, entro marzo o al massimo aprile. Dopo di che sarà obbligatorio per legge prendere provvedimenti.
È molto meglio, perciò, adottare fin da subito provvedimenti preventivi per limitare le polveri, prima di trovarci con l’acqua alla gola e agire in modo sconsiderato.
Le misure escogitate dal Comune: la centralina rileva valori elevati di PM10? Basta spostarla!
In effetti, in questi giorni sta emergendo un atteggiamento degli uffici comunali molto preoccupante, dettato dal panico anziché dalla ragione e mirato ad eludere il problema, anziché a risolverlo.
Ecco cosa stanno escogitando. In primo luogo, si mette in dubbio che i superamenti delle polveri sottili siano causati dai camion; da qui la proposta di spostare la centralina di rilevamento dal mercato coperto al viale Potrignano, con la motivazione dichiarata di rilevare il contributo dei soli camion, ma in realtà con quella (neanche tanto nascosta) di farlo apparire più basso: il viale più largo, le alberature e soprattutto una “intelligente” collocazione della centralina a maggior distanza dalla carreggiata potrebbero far registrare valori di polveri più bassi. È un tentativo palese di negare la realtà, scagionare i camion e colpevolizzare il traffico automobilistico.
Il secondo tentativo mira in modo scoperto a truccare i dati: la centralina del mercato coperto, collocata a lato della strada rileva valori elevati di polveri? Bene, spostiamo la centralina, allontanandola dalla strada, così misurerà valori più bassi.
Non eludere i problemi, ma affrontarli: qualche esempio
Invitiamo l’amministrazione ad abbandonare da subito questi maldestri tentativi d’elusione e ad affrontare seriamente il problema, prima di raggiungere i fatidici 35 superamenti annui ammessi dalla legge.
Vediamo allora alcuni esempi di cosa potrebbe fare di utile.
I camion non inquinano tutti allo stesso modo, sia per i dispositivi incorporati (euro 0, euro 1, ecc.) sia per il grado di manutenzione. Una misura certificata delle emissioni di ciascun camion consentirebbe di porre un divieto di circolazione differenziato, vietando fin da subito la circolazione dei mezzi più inquinanti per poi –se non basta– passare alla categoria successiva.
Vi sono poi camion puliti e camion sporchi che, ad ogni scossone, perdono terre e polveri (poi risollevate dal traffico). Bisogna impedire la circolazione dei camion poco rispettosi dei cittadini.
Le cave non sono tutte uguali: vi sono quelle che estraggono principalmente blocchi e quelle che sbriciolano le montagne per farne carbonato di calcio, con maggior impatto ambientale e maggior produzione di terre e polveri. Bisogna ridurre fin da subito il numero di transiti giornalieri, a partire dai camion che trasportano scaglie.
Le ordinanze non basta farle, è necessario farle rispettare. Il sindaco dovrebbe chiedere alla polizia municipale un dettagliato rapporto settimanale sull’attività di controllo dei camion svolta: n° di agenti, giorni e ore dedicati a questo servizio, n° di camion controllati, di sanzioni emesse (differenziate per ciascuna violazione delle ordinanze sindacali: cassoni scoperti, cassoni sporchi, velocità superiore a 30 km/h, ecc.).
Chiediamo che questo rapporto, per creare un clima di trasparenza e fiducia con la popolazione, sia pubblicato settimanalmente sulla stampa.
Come stabilito al tavolo tecnico, l’impianto di lavaggio va ammodernato: occorrono un tunnel di asciugatura dopo il lavaggio, tempi di lavaggio e asciugatura più idonei, griglie di raccolta delle acque sgocciolate, copertura dei cassoni durante il lavaggio per evitare che si riempiano d’acqua, disperdendo poi fanghiglia lungo le strade, ecc.
Pulizia delle strade con macchine aspiranti: per essere efficace deve essere intensa e generalizzata a tutte le strade, da quelle montane a quelle urbane, Avenza compresa; per essere equa, deve essere interamente a carico degli autotrasportatori del marmo.
Abbandonare le “furbizie”
Ci auguriamo inoltre che siano totalmente infondate le voci, apparse sulla stampa, sui provvedimenti che il comune starebbe pensando di prendere quando vi sarà costretto dalla legge: chiudere il traffico la domenica!
Ma come, si chiude il traffico il giorno con i livelli di polveri più basso in assoluto (media 16,5 di PM10), con qualità dell’aria “buona” e lo si mantiene in quelli con alti livelli di polveri?
Ma come, inquinano i camion e si blocca il traffico delle auto? È evidente che sarebbe una presa in giro dei cittadini. Se davvero si fosse arrivati a prendere in considerazione questa soluzione sarebbe veramente grave: invitiamo perciò il comune a smentire le voci, assicurando che questa ipotesi è scartata in partenza.
Ci auguriamo che l’amministrazione sappia raccogliere i nostri suggerimenti costruttivi e abbandoni la strada delle “furbizie” e dei divieti al traffico automobilistico che porterebbe la cittadinanza alla più che giustificata esasperazione di chi, oltre ad ingoiarsi le polveri quotidiane, dovrebbe subire la beffa di un provvedimento che protegge chi inquina e colpisce i cittadini.
Carrara, 28 gennaio 2006
Legambiente Carrara
Per saperne di più:
Sulle inefficienze dell’impianto di lavaggio camion di Torano:
Lavaggio camion di Torano: le nostre proposte per l’impianto della vergogna (20/9/2008)
Le polveri evitabili – 2. L’impianto della vergogna (VIDEO, 25/8/2010) durata: 10’ 51”
Sulla responsabilità dei camion nella diffusione delle polveri sottili:
Le polveri evitabili – 1. I camion del marmo (VIDEO, 25/4/2010) durata: 8’ 55”
Le polveri sottili di Carrara (PM10). ANALISI STATISTICA (23/12/2009)
Gli autotrasportatori si autoassolvono spacciando l’eccezione per la regola. Ecco perché sbagliano (20/1/2009)
Le proposte di Legambiente al consiglio comunale straordinario sulle polveri sottili (5/9/2008)
Le polveri sottili a Carrara: il quadro della situazione (documentazione per i consiglieri comunali) (26/5/2008)
PM10: è evidente la responsabilità dei camion del marmo. Ecco le misure da prendere (30/3/2006)
Sulle cave che da anni producono quantità elevatissime di detriti e pochi o niente blocchi:
Cave, terre, detriti: ma è poi così difficile far rispettare le regole? (28/2/2009)
I dati 2006 sulle cave fuorilegge confermano quelli 2005: blocchi 17%, detriti 83% (27/2/2007)
Ecco i primi dati (2005) sulle cave fuorilegge: 17% blocchi, 83% detriti (3/1/2007)
<p > Costi esterni della filiera marmoC.R.E.D. Versilia, 2006 (392 KB)